Sorrisi e scesi dalla macchina in un attimo per poter aprire la portiera di Cheryl e farla sentire come una principessa. Lei sorrise e andò verso la porta di Pembrooke che io aprii. Ci ritrovammo davanti ad una scena assurda che ci lasciò a bocca aperta e senza parole.
<<Che cazzo sta succedendo qui?!>> urlai io notando che c'era del sangue sparso per i muri dell'ingresso. <<Papà?! Sei a casa?!>>
<<Ciao tesoro.>> ci salutò mio padre spuntando dalla porta per andare verso la cucina. Aveva le mani ricoperte di sangue. Cheryl iniziò a tremare molto forte, come me d'altronde.
<<Che è successo?>> chiesi con voce impaurita.
<<Veronica mi ha chiamato e mi ha avvertito di ciò che è successo alla tua ragazza.>> ammise mio padre avvicinandosi al lavandino e lavandosi le mani.
<<Hai ucciso Penelope?>> chiese Cheryl con voce tremante. Ormai la chiamava per nome, l'aveva fatta soffrire molto e non si meritava quindi di essere chiamata mamma. La presi per mano e la guardai.
<<Tranquilla.>> sussurrai.
<<No, purtroppo no.>> disse mio padre <<Se vuoi vederla sta nel mio studio.>> Cheryl mollò la mia mano in un millisecondo e corse a vedere Penelope. Spalancò la porta facendola sbattere contro il muro e vide sua madre legata ad una sedia, con un panno che le legava la bocca per non farla parlare e varie ferite, non da ospedale, che sanguinavano. Cheryl si avvicinò alla madre, le sollevò il viso per il mento e la guardò dritto negli occhi.
<<Il karma gira, stronza.>> disse più fredda che mai. Lasciò il viso di Penelope che cadde in avanti. Cheryl aveva le lacrime agli occhi e non riusciva né a parlare né a muoversi. Andò verso camera mia e io la seguii.
<<Vai.>> disse lei singhiozzando e chiudendomi la porta in faccia. Aveva solo bisogno dei suoi spazi e io glieli avrei dati e li avrei rispettati con tutta me stessa.
<<Certo, chiamami tu quando ne avrai bisogno e non sentirti pressata. Puoi stare qui chiusa in camera mia tutto il tempo che vuoi.>> risposi io. Cheryl aprii di poco la porta, mi baciò e la richiuse. Subito dopo questo suo gesto pazzesco andai in salotto dove mio padre leggeva una delle sue riviste.
<<Che vorrai farne di Penelope adesso?>> gli domandai. Lui chiuse la sua rivista e mi guardò per un pò.
<<Domani tu e Cheryl andrete alla polizia, io invece parlerò con il padre di Kevin, il signor Keller, e gli spiegherò la situazione. La puttana marcirà in galera.>> disse poi mio padre ricominciando a leggere la sua rivista. Io sorrisi pensando a quante buone azioni lui stesse facendo per la mia rossa e andai verso camera mia. Cheryl ancora non mi aveva chiamata e ciò quindi significava che aveva bisogno di altro tempo. Decisi allora di aspettarla sdraiata sugli sdraio che io e Ronnie avevamo fatto mettere nella grande terrazza di Pembrooke. Non avevo nulla da fare, ero lì sdraiata a fissare il cielo scuro della notte. Avrei voluto chiamare Betty, ma non volevo essere la guastafeste che rovinano il divertimento che stava sicuramente avendo la biondina con mia sorella. Mi stavo annoiando e non poco, fin quando, caso vuole, non mi chiamò proprio Betty.
*al telefono
<<Eii t/n cara, come va?>>
<<Tutto bene, ma tu non dovresti essere con Ronnie?>>
<<Infatti lei è qui sul mio letto, a dormire come un ghiro.>>
<<L'avete fatto?>>
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Quei 6 Di Riverdale
Fiksi PenggemarBetty, Jughead, Archie, Veronica, Cheryl e t/n sono il solito gruppo di ragazzi che vivono in una normale cittadina chiamata "Riverdale". Ok no, parliamoci chiaro, Riverdale non è una normale cittadina e il loro gruppo non è uno dei tanti che ci so...