13. « Va bene, ti amo! »

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   IL GIORNO SUCCESSIVO Soryeon era andata a casa di Jungwon per la prima volta e avevano studiato insieme, dopodichè, sedutisi sul divano, avevano scambiato qualche chiacchiera in più su di loro. Pian piano iniziavano a conoscersi meglio e non più solo in ambito scolastico. Jungwon non era poi così male come credeva lei. All'inizio le era stato difficile instaurare un contatto fisico con lui. Beh, ci riusciva, ma sempre sentendosi un po' a disagio.

Ora invece le cose erano ben diverse: ridevano insieme, scherzavano, si vedevano quasi tutti i giorni dopo la scuola e non c'era più alcun imbarazzo tra i due. Ma lei non era innamorata. Cercava di illudersi in tutti i modi che lo fosse, ma il suo cuore batteva solo per lui, per quello sbagliato. E non demordeva. Cercava imperterrita di non pensare più a Sunghoon e qualche volta ci riusciva pure, ma mai per più di quattro o cinque ore. Mi è davvero entrato così tanto in testa?

Quanto a lui, invece, era riuscito a conquistare Haena, distogliendola completamente dall'attrazione che provava per Heeseung. Lei era innamorata pazza ormai, ma lui...beh, c'era una cosa che lo differenziava da Soryeon: lei cercava in tutti i modi di autoconvincersi di essersi innamorata di Jungwon, ma Sunghoon no. Sunghoon era consapevole di non provare niente del genere per Haena e per la prima volta nella sua vita si sentiva in colpa per quello che stava facendo. La stava letteralmente usando e ció, solo ora, lo faceva sentire moralmente male, ma dentro di sè sapeva che non sarebbe andata a finire bene e che — presto o tardi — si sarebbero lasciati.

Ogni volta che era con lei cercava di rivolgerle tutte le attenzioni e di farla sentire come una principessa. La trattava come avrebbe trattato Soryeon se avessero avuto la possibilità di stare insieme per davvero. E ancora, a distanza di un mese da quando l'aveva conosciuta, non sapeva spiegarsi come mai fosse così preso da lei. Alla fine si conoscevano ben poco e, anzi, per quel poco che si erano parlati, si erano sempre rivolti l'uno all'altra in malo modo, a parte quando si baciavano.

Semplicemente si era trattato di un vero colpo di fulmine per tutti e due. Di solito quando due persone provano reciprocamente l'emozione del colpo di fulmine va sempre a finire bene, no? Si mettono insieme e vivono felici. Ma questo non è un film, questa è la vita reale. Nessun sorriso, nessuna spensieratezza. Solo tanta, tanta frustrazione. Frustrazione che aveva colpito soprattutto Soryen, la cui vita sembrava star andando un po' a rotoli a causa del piano malefico ideato dal migliore amico del biondo.

   Nell'avvicinarsi a Jungwon, si era, involontariamente, allontanata un po' da Jay. Non passavano più il tempo insieme e lei, nonostante lui l'avesse trattata male l'ultima volta che si erano parlati, ne soffriva parecchio e sapeva che faceva male anche a lui. Jay, dal canto suo, era stato preso sotto l'ala protettrice del suo migliore amico Jake, ma Soryeon continuava a mancargli come l'aria. E di certo vederla appiccicata a quella testolina rossa non gli faceva affatto piacere, non solo per lei...

   Soryeon soffriva notte e giorno. Ogni volta che rimaneva da sola sapeva che correva un gran rischio: pensare. E se pensava, pensava troppo. E se pensava troppo, stava male. E se stava male...era la fine. Si rese conto di essere stata capace di allontanare contemporaneamente i due ragazzi a cui sentiva di tenere di più: Sunghoon, nonostante faticasse ad ammetterlo a se stessa, e Jay, il suo migliore amico da anni ormai. Non riusciva a perdonarselo e non aveva idea di come avrebbe fatto per recuperare almeno con il moro, che in quel momento era la sua priorità.

   Ma Soryeon di certo non era l'unica a soffrire per questa assurda situazione. Anche Sunghoon, a modo suo, ci stava male. Certo, non passava le notti a piangere come la sua pseudo-sorellastra, siccome preferiva tenersi tutto per sè e non essere un peso per gli altri, ma tutto questo lo turbava parecchio. E lo si poteva notare persino quando andava agli allenamenti di pattinaggio: distratto, errori stupidi, cadute improvvise mai fatte prima...

«FORBIDDEN: Kiss Me Again» ;; PSH. enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora