24. « ...era arrivato il momento di dire la verità »

622 49 2
                                    

   L'UOMO SOSPIRÓ «Sarà molto complicato» sollevó le sopracciglia e ripose il taccuino sulla scrivania «Ma dobbiamo farlo»

   Un sorriso speranzoso apparve sul volto di Sunghoon, che si giró subito verso Soryeon in cerca della sua approvazione; ma la ragazza, tuttavia, aveva ancora la testa altrove.

   «Naturalmente la cosa richiederà del tempo: dobbiamo andare a prenderla a casa, sequestrarle il cellulare per impossessarci del materiale privato che vi riguarda, interrogarla, fare vari test relativi a droghe, alcolici o farmaci particolari...» l'uomo sospiró e si alzó dalla scrivania «...e dovrete essere interrogati anche voi due. Singolarmente» scandì l'ultima parola.

   «Va bene papà, va benissimo» Sunghoon annuì ripetutamente e senza smettere di sorridere, sentendosi ingenuamente felice che le cose potessero risolversi grazie all'aiuto di suo padre. Ma Soryeon proprio non riusciva a condividere il suo entusiasmo.

   «Se per voi è possibile, si potrebbe fare anche adesso. Nel frattempo manderó una Volante a casa vostra per prelevare tua madre» rivolse uno sguardo alla ragazza «La signora Eunjin...cognome?»

   «Kim» rispose lei, quasi in un sussurro.

   «Bene» appuntó velocemente il cognome della donna sul suo taccuino, per poi guardare di nuovo i ragazzi «Ah e...immagino voi sappiate che bisogna necessariamente coinvolgere anche un altro adulto, mh? Insomma, mi hai detto che i vostri genitori non lo sanno, quindi-»

   «Sì, a questo avevamo già pensato e...» inizió Sunghoon «...entrambi crediamo che mamma possa essere la persona più indicata, rispetto al papà di Soryeon»

   «Ho capito, perció siete propensi a dirglielo...» Chanyeol strinse le labbra «Okay, allora non abbiamo tempo da perdere. Vogliamo iniziare subito?»

   «Soryeon-ie, te la senti di farlo adesso?» il biondo le posó una mano sulla gamba, per assicurarsi che stesse bene.

   Nonostante la sua testa stesse scoppiando, trovò la forza di guardarlo e di annuire per rassicurarlo. In quel momento pensó che lo stava facendo non solo per il proprio bene, ma anche per quello di Sunghoon, del ragazzo di cui era innamorata, e questo le diede una forza immensa.

   «Perfetto, Soryeon tu rimani qui allora. A breve sarai ricevuta da un'investigatrice» e detto ció, padre e figlio uscirono da quella stanzetta.

   Quanto a Sunghoon, lui invece fu interrogato da un investigatore (in assenza di suo padre, per motivi burocratici) in una stanza simile, situata affianco a quella in cui si trovava Soryeon. E i due ragazzi passarono i successivi venti minuti così.

   Nel frattempo, due Volanti della polizia giunsero a casa Kang per il sequestro di Eunjin. La donna inizialmente non capiva per quale assurdo motivo si fosse ritrovata con le mani dietro alla schiena e due uomini che la trascinavano in auto, ma non appena le confiscarono il cellulare inizió a collegare i punti e a pensare che potesse essere opera dei due giovani. Ma una grande parte di lei era ancora convinta che si trattasse di un errore.

   Avendo assistito a tutto, Yuna era naturalmente confusa, nonché preoccupata per quell'improvvisa venuta della polizia nella sua "nuova" casa. Tuttavia, veder comparire il volto del suo ex marito tra quelli dei poliziotti le diede un non so che di sollievo. Nonostante il divorzio, i due erano riusciti a mantenere un rapporto pacifico, solo per Sunghoon, ovviamente.

   «Chanyeol, ma che diavolo succede?» gli chiese allarmata, mentre guardava Eunjin entrare in una delle due auto.

   «Ascolta Yuna, devo chiederti di venire con me. So che non è il massimo rimanere da soli in auto, ma è per nostro figlio» le disse in tono profondamente serio.

«FORBIDDEN: Kiss Me Again» ;; PSH. enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora