22. « Ti ho mai detto che lavoro fa mio padre? »

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   SORYEON NON TOCCÓ cibo durante la colazione, generando una sottile preoccupazione nel padre: era sempre stata una ragazza precisa e che seguiva una routine costante, quindi saltare la colazione non era affatto una sua abitudine. Ma quella mattina non esisteva alcuna routine. Quella mattina c'era solo panico nel suo cervello e nelle sue vene e giá percepiva che da quel momento la sua vita sarebbe diventata un inferno. Tutto questo per colpa di sua "madre".

   Sunghoon, dal canto suo, aveva avuto la forza di mettere qualcosa sotto ai denti, ma solo perché neanche lontanamente poteva immaginare cosa li attendeva dopo quel pasto mattutino. Non conosceva affatto Eunjin e non poteva sapere che quella donna, in realtà, fosse un vero mostro; è per questo che appariva "così tranquillo". D'altronde era un ragazzo molto sicuro di sè ed era convinto di poter tener testa alla donna, ma cavolo, quanto si sbagliava...

   «Se non vuoi andarci non ci andiamo» le disse sottovoce non appena uscirono dalla cucina.

   «E poi? Non possiamo scappare per sempre da lei, dai nostri problemi. Sunghoon, mamma ci ha scoperti, non so se te ne rendi conto» lo guardava fisso negli occhi, trasmettendogli tutta la serietà e la preoccupazione che in quel momento la divorava.

   «Va bene, hai ragione» strinse le labbra e inizió a salire per le scale, seguito da lei. Arrivati fuori alla porta neanche ebbero il tempo di riprendere fiato e bussare, che la donna apparve proprio dietro ad essa, accogliendoli con un sorriso più falso delle AirPods cinesi.

   V'era solo il silenzio in quella stanza. Soryeon si sedette sul letto della madre, tenendo costantemente lo sguardo basso; Sunghoon si appoggió al davanzale della finestra con le braccia incrociate, quasi come a dimostrare un atteggiamento di superiorità rispetto alla donna; ed infine, quest'ultima rimase in piedi a camminare avanti e indietro davanti al suo letto, aumentando il senso di soggezione della figlia.

   «Allora ragazzuoli, cosa-» inizió, ma venne subito interrotta.

   «Sì mamma, è così» disse Soryeon alla velocità della luce, quasi come fosse liberatorio. Sunghoon schiuse le labbra e sollevó le sopracciglia, visibilmente sorpreso.

   Eunjin non era da meno: si fermó al centro della stanza e la guardó con aria soddisfatta; poi estrasse il telefono dalla tasca «Okay, hai voluto rovinarmi la parte in cui annuncio di avervi sgamati, ma non rovinerai anche la parte in cui vi mostro con cosa posso ricattarvi» e detto ció le mostró il video fatto il giorno prima mentre erano in macchina e lei era seduta su di lui. Sunghoon si avvicinó per poter vedere e non appena comprese di che momento si trattasse si portó una mano sulla fronte, massaggiandosela.

   «Sarebbe un vero peccato se tuo padre vedesse questo video...o le altre foto che vi ho fatto»

   «Aspetta...ha detto "ricattare" prima?» domandó Sunghoon, riflettendo sulle parole udite. La donna lo guardó con occhi affermativi, provocando in lui una reazione «Ricattarci? E come?»

   «Oh!» esclamó fingendosi meravigliata «È proprio vero che i biondi sono stupidi» nel sentir quelle parole, Soryeon sbattè un piede a terra «Ma davvero non ci arrivi, bel biondino? Letteralmente potrei uscire da questa stanza anche in questo momento e andare dai vostri genitori per mostrargli questo scempio»

   Vi furono alcuni secondi di silenzio in cui nessuno disse nulla, ma gli occhi dei due giovani parlavano chiaro: erano allarmati, ma allo stesso tempo pronti a fermarla con la forza, qualora ce ne fosse stato bisogno.
Poi Eunjin riprese a parlare.

   «Ma!» esclamó rivolgendosi ora solo a sua figlia «Siccome tu hai una madre buona, io ti offró una possibilità affinchè tuo padre e Yuna non scoprano quello che è successo tra voi due»

«FORBIDDEN: Kiss Me Again» ;; PSH. enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora