30. « Io non sono come tua madre, Soryeon »

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   UDIRONO IL RUMORE del martelletto sbattuto sull'apposita piattaforma, seguito poi dalla solenne e chiara voce del giudice di pace.

   «Dichiaro ufficialmente chiuso il caso!» pronunció, le sue parole si diffusero in tutta la sala.

   Tutti — fatta eccezione per Eunjin ed il suo avvocato — si animarono in un applauso collettivo e di lunga durata. Soryeon non riusciva a smettere di sorridere, nonostante avesse gli occhi pieni di lacrime (siccome aveva passato l'intero tribunale a piangere). Così si gettò tra le braccia di Sunghoon — in piedi alla sua sinistra —, che la cinse in vita e la sollevó di poco dal pavimento.

   Fatta sfollare la sala, Chanyeol radunó attorno a sè tutta la famiglia per fare le ultime considerazioni.

   «Signori, abbiamo finito» annunció con un gran sorriso sul volto «Serve che qualcuno venga con me a casa vostra per controllare che Eunjin prenda tutte le sue cose per partire quanto prima»

   «Verró io!» rispose Taehyun scattante «Sunghoon, fanne buon uso» gli porse le chiavi della sua macchina e gli fece l'occhiolino: avrebbe dovuto guidarla il biondo, dato che lui sarebbe tornato a casa in una delle Volanti insieme a Chanyeol.

   «Perfetto! E...» il poliziotto guardó suo figlio, il quale aveva già lo sguardo posato su di lui.

   «Credo che il ringraziamento maggiore debba essere fatto a te, papà» Sunghoon fece un passo avanti «Te ne saró eternamente grato» e senza lasciargli il tempo di rispondere, lo abbracció forte, quasi spiazzandolo.

   «B-beh, io ho solo fatto il mio lavo-»

   «Sunghoon ha ragione, non so come avremmo fatto senza di Lei» si aggiunse Soryeon.

   «Cara, ti prego, dammi del tu! Voglio dire...» interruppe l'abbraccio «...sei la fidanzata di mio figlio, andiamo!» disse, facendo ridere tutti «Ad ogni modo, credo sia meglio che vi avviate dopo di noi o rischierete di rivedere Eunjin a casa vostra»

  Tutti annuirono, concordi con quanto aveva appena detto. Poi, salutatisi per l'ultima volta, Chanyeol e Taehyun se ne andarono, lasciando gli altri tre da soli nel parcheggio dell'edificio.

   «Ahhh» sospiró Soryeon per interrompere il silenzio.

   «Come ti senti?» le chiese Yuna.

   «Rinata. So che è brutto da dire, ma sento di essermi finalmente liberata di mia madre, quella vipera...»

   «Voleva portarti in Spagna con sè, ma mi sa che a questo punto in Spagna porterà solo tanto, taaaanto rancore» disse il biondo, facendo ridere entrambe.

   «Credo che sia stata presa la decisione migliore con questo tribunale» tornó a parlare la donna «Alla fine, considerando che Eunjin non è una donna malata o con disturbi psicologici, sarebbe stato eccessivo darle degli anni di carcere. Meglio che se ne torni in Spagna, esiliata da qui, e che ripari il danno in denaro, no?» chiese, rivolgendo lo sguardo per lo più sulla ragazza.

   «Assolutamente. Sarebbe stato un ulteriore stress sapere di avere una madre in prigione...preferisco di gran lunga che se ne stia in Spagna con il suo toy boy e ricevere i soldi che mi spettano, piuttosto che essere costretta ad andarla a trovare dietro le sbarre. Suona molto egoista, ma alla fine lei lo è sempre stata con me, dimostrando di non essere una vera madre, quindi non mi importa se ora passo io per la cattiva»

   «Tesoro» lo sguardo di Yuna si addolcì «Non passi per la cattiva. Hai solo fatto la cosa giusta e ció che è giusto non è cattivo, ricordalo sempre, mh?»

«FORBIDDEN: Kiss Me Again» ;; PSH. enhypenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora