«Dove pensi di andare?» ruggì Beatrice mentre ancora di spalle guardava il mare.
«Da mio... tuo nonno.» Barbara trapelò un filo d'insicurezza, ma parlò velocemente.
Beatrice gettò il braccio dalla nuca, al fianco, seccata.
«"Da mio" cosa? Padre?... Non volevi dire padre?... Cos'è tutto d'un tratto sei diventata gentile? Hai paura che aver scoperto che quel bastardo di Massimo non fosse mio padre mi abbia scioccato? Be' se pensi che-»
«Non era necessario.» Barbara rimase davanti alla porta chiusa. La figlia sul terrazzino. Erano una di schiena all'altra.
«Che? Cosa non era necessario?» il sangue le ribollì nelle vene, nelle arterie, nelle tempie. Beatrice si girò verso di lei come una bestia inferocita.
Ma si gelò alla vista di una donna curva su sé stessa, leggermente tremolante, il busto rivolto a sinistra e il capo a tre quarti leggermente chino da un lato. Gli occhi fieri e gagliardi di Barbara non c'erano più, gli abiti sfarzosi e alla moda avevano lasciato posto a una maglietta di cotone grigia slabbrata al collo, a dei pantaloni blu navi e a un miserabile paio di ballerine nere.
Chi era quella?
Beatrice fece qualche passo avanti per capire meglio, ma si arrestò quando vide Barbara sussultare al suo avanzare e mettere le mani sulla maniglia della porta, quasi fosse pronta a dileguarsi spaventata.
«Non era necessario che tu sapessi.» il suo tono toccò una nota ancora più bassa.
«Avevi intenzione di tenermelo nascosto fino a quando? È l'ora che tu ti dia una svegliata, non sono più una bambina! Pensavi che sarebbe cambiato qualcosa una volta saputa la verità? Mi ripugni. Mi dai il volta stomaco. Mi fai vomitare. Massimo rimarrà sempre un bastardo e beh non che mi interessi veramente a Sara. Basta vedere quanto si sia interessata a me, dopo tutto quello che è successo. Me ne sbatto di te e le bugie che mi hai raccontato fino ad ora. Non mi importa nulla di voi. Nulla.» Beatrice gettò tutta la propria frustrazione sulla madre, ma con calma, sangue freddo.
Barbara spostò lo sguardo incontrando finalmente quello della figlia.
Nei suoi occhi un dolore immenso. Uno sguardo stanco, appena inumidito da lacrime di quella che pareva pura e amara tristezza. Su quel viso due piccole fossette tirarono su un minuscolo sorriso, a labbra serrate. A quel punto gli occhi quasi si chiusero in due mezzelune appesantite da profonde occhiaie. Barbara aveva l'espressione di un moribondo che smetteva di sentire dolore. S'arrese a quelle parole, s'arrese a quello strazio. In silenzio. Con un sorriso.
In quell'istante Beatrice si rese conto di essere davanti alla sua vera mamma.
Il ricordo di sua madre che piangeva da sola in bagno quando lei era ancora uno scricciolo, le tornò alla mente.
Beatrice sgranò le palpebre.
Senti che aveva rotto qualcosa. Non suo, stavolta.
Cosa aveva appena fatto.
«Lo so perfettamente, per questo non avrebbe avuto senso dirtelo adesso. Non così vicino al tuo matrimonio.»
La ragazza si lasciò scappare una risata incredula.
«Matrimonio? Di che cosa stai parlando?»
La madre si girò completamente verso di lei con la stessa posizione con cui aveva detto addio a Francesca. Il capo leggermente chino, le dita della mani incrociate davanti al basso ventre.
«Fra due settimane abbiamo fissato un matrimonio fra te e il signor Benjamin Lee, un buon partito e sembra essere gentile, non credo ti troverai male al suo fianco.» Barbara aveva smesso di guardarla negli occhi. Sapeva di stare dicendo troppo, anche per lei.
STAI LEGGENDO
Finally US
Romance‼️ATTENZIONE, ALL'INTERNO DELLA STORIA SONO PRESENTI: -Relazioni amorose tra persone del medesimo sesso; 🏳️🌈 -Linguaggio volgare e/o esplicito; 🏴☠️ -Eventi o situazioni inadatti a un pubblico di minori. 🔞 SI PREGA QUINDI, i gentili lettori co...