Entrarono nell'autovettura rossa, quasi completamente fradice.
Beatrice sentiva caldo, nonostante i suoi vestiti fossero bagnati e l'aria marmata.
Anche Francesca sembrava essere molto accaldata, impegnata a non darlo a vedere: ogni volta che lei la fissava, la più grande distoglieva lo sguardo, impegnando la propria attenzione in altri dettagli.
Bea adesso la fissava vorace.
Francesca sentiva i suoi occhi castani penetrarle ogni centimetro quadrato di pelle, come frecce velenose, rabbrividiva e poi si scaldava...
Altri dieci secondi e sarebbe svenuta a causa del caldo che la pervadeva.
Sul sedile del passeggero la ragazza giunonica si mordicchiava le labbra in modo alquanto provocante.
Francesca se ne accorse e per poco non sbandò.
"Ma cosa stai facendo? Così mi fai diventare matta... Smettila ti prego..."Beatrice si contenne, una volta vista la vistosa reazione della professoressa e con un ghigno malizioso mostrò la propria soddisfazione.
Oddioh, gli occhi affilati di Beatrice, la lasciarono senza ossigeno per l'intero tragitto.
"Cazzo, cazzo, cazzo... BASTA PER FAVORE!!"
Stava impazzendo.«...rizzo, indirizzo?» chiese insicura la più adulta.
«Napoleone Bonaparte numero 218A.»
Francesca schiacciò il freno di botto e per fortuna Beatrice non andò a sbattere contro il cruscotto.
Aveva il vizio di non legarsi mai in macchina e l'altra era troppo distratta per poterla avvisare.«Che succede?» Bea la interrogò con gli occhi spalancati e Francesca si rese conto di quanto stupida fosse stata.
«Scusami, sai non mi sento tanto bene... Qual'è il tuo indirizzo scusa?» richiese, convinta di esserselo immaginato.
«Via Napoleone Bonaparte numero 218A, il palazzo vicino alla fontana Binelli, quello color crema, terzo piano!»
Francesca lasciò scorrere alcuni ciuffi castani, sistemati sopra l'orecchio destro, sopra agli occhi, in modo che la parassero come una tenda. Voleva nascondersi dietro ad essa e sparire alla vista acuta di Beatrice.
Era più rossa della carrozzeria dell'auto.
Alla ragazza venne naturale allungare le dita per metterle nuovamente i capelli dietro l'orecchio e in quel momento sentì il calore emanato dalle guance della professoressa.
«Tutto bene?»
Adesso i suoi occhi erano non più taglienti ed egoisti, sembravano appartenere a qualcun altro.
I profondi buchi neri erano accentuati dalla poca luce, parevano comprensivi e... dolci?Ora le due donne erano vicine.
Troppo.
Bea le sarebbe saltata addosso, questione di qualche secondo.
Francesca non capiva più nulla e le gote le bruciavano.
La studente riuscì incredibilmente a trattenersi e ad allontanare velocemente le proprie dita dal volto in fiamme di Francesca.
«I-io abito a-al piano di-di sopra...» balbettò la più insicura.
Beatrice spalancò gli occhi e dalla sua bocca uscì un rude:
«Mi prendi per il culo?»
Francesca accelerò e l'altra rischiò di prendersi nuovamente una botta alla testa.
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Finally US
Romance‼️ATTENZIONE, ALL'INTERNO DELLA STORIA SONO PRESENTI: -Relazioni amorose tra persone del medesimo sesso; 🏳️🌈 -Linguaggio volgare e/o esplicito; 🏴☠️ -Eventi o situazioni inadatti a un pubblico di minori. 🔞 SI PREGA QUINDI, i gentili lettori co...