Era stata una nottata di baldoria vera e propria a casa di Francesca.
Si erano amate, baciate, dubbi e domande erano stati chiariti, tutti.
Beatrice l'aveva salvata dal triste involucro di solitudine e repressione in cui viveva.Sono una vergogna.
Era la frase che Francesca si era portata sulle spalle per troppi anni; la storia con Beatrice avrebbe dovuto far mutare quell'opinione su sé stessa, eppure non era cambiato molto.
Rimaneva comunque la vergogna, e 'sta volta era caduta in basso, aveva toccato il fondo: "nessun professore deve avere alcun rapporto con i suoi studenti".
Francesca aveva infranto questa semplice regola, una delle fondamentali.
E se come persona ora si era "accettata", non si poteva più definire una docente seria.
Il suo orgoglio barcollò ora più che mai. Se non fosse stata la relazione con Bea a buttarla giù, sarebbe subentrata la scuola."Fanculo, non me ne va mai una giusta!" pensò.
Vide Beatrice girarsi nel suo stesso letto. Quelle stesse lenzuola erano rimaste inviolate per tutti quegli anni e di sicuro lo sarebbero state per molto ancora se solo Beatrice non avesse varcato la soglia di casa.
Si tolse le coperte di dosso e si mise a sedere sul pinzo del letto. Francesca era ancora mezza addormentata e aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Si girò per contemplare una "raffinatissima" Beatrice ronfante a braccia completamente aperte, bocca elegantemente spalancata -Francesca avrebbe giurato di poterci infilare totalmente la mano- con tanto di filo di bava penzoloni tra il cuscino e il mento.
Un'opera d'arte.
Trattenne una risatina e le spalle sobbalzarono leggermente.Si accorse che Beatrice si stava svegliando e subito distolse lo sguardo.
«Mh nh... ufff...» Beatrice parlava in una lingua sconosciuta.
A Fra scappò un ghigno divertito e l'altra si decise ad aprire gli occhi.
«...rno... Giorno...» salutò stropicciandosi un occhio.
«Ciao... D-Dormito bene?» le chiese dolcemente Francesca.
«Se per "dormito" intendi quello, allora sì ho dormito divinamente!»
Affondò il viso nel cuscino e ne uscì un altro raffinato grugnito di soddisfazione.La donna sorrise imbarazzata. Forse era davvero troppo giovane quella ragazza per lei. Rimuginò sulla scuola, la casa, il lavoro...
Porca puttana il lavoro!
Si era dimenticata di passare in copisteria e cartoleria per ritirare ordini e materiale che aveva ordinato per la scuola.
Saltò dal letto e entrò in cucina come un fulmine.«Ma cosa diavolo...?» la ragazza-ghiro era ancora nel letto seminuda, il capo sbucò dalle coperte, rivolto verso la porta della camera, mentre seguiva con sguardo confuso l'amante scorrazzare a destra e manca, tra oggetti e cibo, dal salotto e alla cucina.
«Scusami, ma mi sono ricordata che devo fare delle commissioni importanti! Preparati anche tu, ok?!La facciamo al bar la colazione...» spiegò lei in tutta fretta.
«Ma allora cosa stai facendo in cucina?» chiese Bea.
«La pasta fredda per pranzo...» abbassò la testa sui pomodorini che stava aggiungendo al resto e cercò di nascondere un po' l'imbarazzo...
«V-vuoi rimanere a pranzo da me?»
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Finally US
Romance‼️ATTENZIONE, ALL'INTERNO DELLA STORIA SONO PRESENTI: -Relazioni amorose tra persone del medesimo sesso; 🏳️🌈 -Linguaggio volgare e/o esplicito; 🏴☠️ -Eventi o situazioni inadatti a un pubblico di minori. 🔞 SI PREGA QUINDI, i gentili lettori co...