|Capitolo 22 Frastornata|

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T/N 's pov
Shigaraki era fuggito da un Warpe Gate aperto da Kurogiri, dal portale nero uscirono il preside e Aizawa. Mi affrettai ad aiutare il professore che era caduto.
"Si sente bene Professore Aizawa ?" chiesi.
"Si, io sto bene" rispose alzandosi.
"A te invece spero non sia successo nulla" affermò il preside.
"Niente , mi ha solo chiesto chi fossi e poi se n'è andato guardandomi con gli occhi sgranati" risposi guardando il punto dov'era il buco nero precedentemente.
"Spero tu non gli abbia risposto" affermò il corvino.
"No ,certo che no" affermai gesticolando.
"Sai non so come tu abbia fatto a contrastare Shigaraki senza ferirti, ma sono felice di averti nella mia scuola" disse il preside alzandomi un pollice in su.
"La ringrazio Signore, solo volevo chiedervi di poter tornare a casa volevo fare una sorpresa a mia madre" disse sorridente. Vidi il Professore Aizawa afferrare il telefono velocemente e uscire dalla stanza.
"Si non preoccuparti, va" disse il preside salutandomi.
Skip time
Ero appena arrivata danti l'uscio di casa mia, però vidi una bici parcheggiata dritto sotto la finestra e non era la mia. Il signor Katsuki l'aveva appoggiata in giardino. Decisi di aprire silenziosamente la porta per sicurezza, non era neanche chiusa a chiave come credevo. Sentii delle voci tra cui quella di mia madre. Mi misi sull'angolo del muro che affacciava sul soggiorno.
(Dietro al muro di sinistra ci dovrebbe essere il soggiorno con il divano e la TV davanti. La camera con la porta più chiara sarà il bagno e quella con la porta vicino alle scale sarà la camera vuota dove avevano messo i Futon al pigiama Party)

 La camera con la porta più chiara sarà il bagno e quella con la porta vicino alle scale sarà la camera vuota dove avevano messo i Futon al pigiama Party)

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Nella stanza c'erano mia madre e All Might, cosa ci faceva lì? Perché stava parlando con mia madre?.
"Non posso più farla rimanere nella vostra scuola" affermò sicura mia madre.
"Ma è una grande opportunità per lei" rispose All Might. Vidi un po' di vapore e dopo un po' la figura di All Might diventò quel signore che si allenava con Deku.
"Vedi come ti sei ridotto, non voglio che accada anche a lei" obbiettò mia madre.
"Ma può cambiare le cose, potrebbe diventare-"
"NIENTE ,NON POTREBBE DIVENTARE NIENTE PER TE" gli urlò in faccia mia madre.
"Ascoltami Mokiro-"
"No, non voglio più parlarti, ci hai abbandonate 13 anni fa e ora ti fai vedere, non sai quanto ci ho sofferto per te" disse mia madre arrabbiata con le lacrime agli occhi.
"Ma ora posso cambiare le cose, verrò da voi e-"
"LO CAPISCI O NO CHE LEI È TUA FIGLIA E NON PUOI FAR FINTA DI NULLA, LO CAPISCI CHE GLI È MANCATO UN PADRE PER BEN 15 ANNI, IMMAGINANDOLO COME UN CAZZO DI EROE?! ALMENO L'AVESSI SCELTA COME TUA SUCCESSORE" urlò mia madre. Lì incastrai quell'ultimo pezzettino del puzzle, mio padre mi aveva abbandonata a mia madre non importava granché dei miei sentimenti, voleva solo che diventassi un'eroe e bhe, ora 'mio padre' era occupato. Ora aveva Midoriya a cui pensare 'il suo successore' come simbolo della pace. Ha preferito un ragazzo a caso, invece che sua figlia.
"Non posso trasmetterlo più di una volta e non si può ereditare di gene il One for All come tu già sai" spiegò. Lì sentii le gambe cedere e le braccia tremare, lasciai cadere il bagaglio a terra provocando una forte botta e iniziai a correre via, fuori da quella casa, via dai miei pensieri. L'unico posto che mi veniva in mente era un vecchio parco.
"T/N" mi chiamò mia madre.
Non le diedi ascolto, continuai a correre e correre verso quel parco. Ricordo ancora quando da piccola all'asilo scappavo dalle maestre per andare lì. Era tanto rilassante stare da sola. Soprattutto dati i problemi con il mio Quirck. Quando ero piccola e avevo 4 anni, nessuno dei miei quirck si era manifestato e mi escludevano per questo. Arrivata a quel parchetto, lo trovai abbandonato, con erbe e liane dappertutto ,l'altalena tuttavia era rimasta uguale e arrugginita. Mi sedei sulla tavola di legno e iniziai a dondolare leggermente, tra le lacrime salate che cadevano al suolo. Dietro di me sentii una voce.
"So come ti senti, posso aiutarti se vuoi" una mano mi arrivò alla gola, accarezzandomela dolcemente, sentivo dei gingilli di ferro affianco al collo. Quella sensazione era quasi ipnotica. Mi decisi però a girarmi. Vi trovai un ragazzo dai capelli neri con delle grosse scottature sotto gli occhi, sul collo e sulle mani. I lembi di pelle bruciata poi erano uniti alla pelle sana da degli anellini di metallo.
"Chi sei tu?" Gli chiesi. Il ragazzo sgranò gli occhi azzurri in modo strano e iniziò a ridere inquietantemente fino a sparire nell'ombra della sera. Mi costrinsi ad andarmene da lì, cercando un posto più isolato. Nella notte, mi ritrovai di nuovo alla stazione del treno. Mi sedetti su una panchina assonnata. Rimasi sveglia per molto tempo, ricordo treni su treni che passavano. Fino a quando le palpebre iniziano a farsi maledettamente pesanti. Le chiusi un attimo , ma venni svegliata da un rumore di ferraglia. Quando li riaprii le luci fioche della fermata sotterranea mi impedivano di vedere bene. Mi guardai un po' attorno e notai una luce laterale fleshare da spenta a accesa. Sotto di essa vi era una figura di lato, aveva una felpa nera e dei leggings neri , le mani ficcate nelle tasche della felpa e la testa chinata in avanti, vidi un largo sorriso sul suo volto incupito dalla poca luce, sbattei le palpebre e la figura scomparve. Credo sia stata un'allucinazione dovuta al sonno .

Un Porcospino col ciclo (Bakugo x Reader) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora