Un Porcospino col ciclo (Bakugo x Reader)

|Capitolo 48 Insicurezze|

T/n 's pov
Stava andando tutto bene, iniziammo a sederci al tavolo e aspettammo che il cibo arrivasse. Io e Baku eravamo vicini, mi arrivò a sorpresa una chiamata da Kirishima. Aprii la video chiamata e posizionai il telefono appoggiato a una bottiglia. Diedi un leggero spintone a Bakugo occupato a giocare al telefono.
"Oh ciao Capelli di merda" salutò lui.
"Wow, è decisamente più tranquillo con te T/n" disse il rosso sorridendo. Io risi un po'.
"COSA VORRESTI INSINUARE RAZZA DI PETARDO?!" Bakugo su fece sentire in tutta la sala.
"Niente, niente. Calmati o vi cacceranno a calci da quel ristorante" disse Kirishima.
"Non dirmi ciò che devo fare" rispose scorbutico il mio accompagnatore.
"Uff sempre il solito neh?" Affermai ironica.
"Certo, avevi dubbi?" Rispose lui.
"Kiri, vieni" sentimmo la voce di Mina sovrastare qualunque cosa.
"Si, si" rispose forte il biondo.
"Io vado prima che Mina mi prenda il telefono e inizi a tartassarvi di domande. Passate una bella giornata, ragazzi" disse sorridendomi e chiudendo la chiamata. Era tutto tranquillo. Avevamo quasi finito di mangiare le portate del menù, ne mancavani solo 3 e sia io che Bakugo avevamo accumulanto non si sa quante buste di cibo da portare al dormitorio. I miei genitori avevano esagerato col pasto.
"Tu, sei T/n?" Chiese uns voce severa dietro di noi. Ci girammo entrambi. Erano i miei nonni, se davvero posso definirli tali.
"S-si" risposi cercando di mantenere la calma.
"Tu esattamente cosa sei?!" Chiese mia nonna assottigliando gli occhi.
"In che senso?" Chiesi incerta.
"Cosa pensi di essere nella società?" Chiese mio nonno.
"Un'Hero, come anche me e il suo ragazzo. Mi pare ovvio" si intromise mio padre, salvandomi da quella pessima situazione.
"Tu stanne fuori Toshinori, hai ingravidato mia figlia e le hai fatto il lavaggio del cervello" affermò mio nonno furioso.
"Non è assolutamente vero. Voi l'avete tenuta sotto una bolla di vetro per anni, ma si è scocciata e l'ha distrutta" affermò mio padre severo. Non sapevo che dire, non sapevo neanche se respirare in quel momento.
"Cos'è non sei una testarda come tuo padre? O una traditrice come tua madre?" Chiese la donna a sottecchi. Abbassai lo sguardo, stringendo i pugni.
"Tu sei nata per errore e Toshinori non se n'è preso le colpe. Doveva tornare e cancellare il suo sbaglio, convincendo TUA madre ad abortire, ma non l'ha fatto e ora mi ritrovo con una ''''Nipote'''' che non voglio e che pensa di essere qualcuno di utile per la società" spiegò mio nonno.
"Lei non è un-" provò a parlare mai madre.
"Taci tu, altro non hai saputo fare che sprecare il quirck che ti abbiamo fatto ereditare. Quando capirete mai che gli Hero pensano solo ai soldi e illudono i cittadini?! I quirck sono pericolosi, soprattutto il nostro. Penso che tua madre ti abbai raccontato la leggenda" parlò di nuovo mio nonno, più arrabbiato.
"Hai detto bene una leggenda" rispose mia madre.
"Resta il fatto che lei e suo padre siano inutili" parlò mia nonna. La testa mi stava scoppiando, le lacrime minacciavano di uscire.
"BASTA" urlò Bakugo. Titti si girarono verso di lui, era l'unico che fino a quel momento non aveva detto nulla e si era trovato in mezzo.
"Mi sono stancato, di voi e dei vostri insulti. Non me ne fotte un cazzo chi voi siate o cosa pensiate. Ma finitela cazzo" disse rabbioso verso i miei nonni.
"Che marmocchio insolente, non sei neanche di rilevante importanza, cosa t'importa?" Chiese mio nonno. Bakugo mi prese la mano.
"COSA M'IMPORTA?! cosa m'importa?! Lei è la MIA ragazza, la MIA donna. E sta male per due persone che non ha mai neanche conosciuto in vita sua. Non lo permetterò. Se siete venuti qui solo per rompere il cazzo e demoralizzarla, bene. Ci siete riusciti ora andatevene. VI RENDETE CONTO. Che avete tirato in mezzo lei che non era neanche nata, con nessun peccato e già troppe pressioni. Dovreste vergognarvi" disse rabbioso tirandomi al suo petto. Le lacrime iniziarono a scorrere sulla sua camicia, me mentre Bakugo mi accarezzava i capelli.
"Lei ha lavorato sodo per diventare un'hero, si è fatta in quattro per esserlo. Come anche suo padre. La cicatrice che si ritrova sul fianco ne è la prova." Concluse abbassando il tono di voce, ma sempre rabbioso. Sentii dei passi veloci e alzai lo sguardo.
C'era solo mio padre e Bakugo.
"Asciuga quelle lacrime non ti si addicono" disse Bakugo serio, asciugando una lacrima col dito.
"Giovane Bakugo" lo chiamò mio padre.
"Cosa vuoi vecchio?" Chiese schietto il biondino cenere.
"Sono contento che T/n abbia qualcuno come te al suo fianco" disse mettendogli una mano sulla spalla.
"Tsk" rispose Bakugo menefreghista.
Mio padre si riallontanarsi. Un lento parti nella sala e Bakugo mi guardò calmo.
" Mi concedi questo ballo?" Ironizzò lui con un sorrisetto. Mi venne da ridere a quella faccia che fece, ma accettai di buon grado il suo invito. Ballare per la stanza con lui era come essere su nel cielo. Il pavimento duro, mi sembravano nuvole, le pareti cielo e il grosso lampadario sole, tutto ciò che ci circondava in quel momento era superfluo e inutile ai nostri occhi. Come se fossimo avvolti da una nuvola insonorizzata. Si avvicina dolcemente a me e io appoggio la testa sul suo petto per stare più comoda.

All Might 's pov
"Quei due sono proprio una bella coppia" affermò la donna al mio fianco.
"Si direi di si, Bakugo è cambiato in meglio, non di molto. Ma è cambiato" dissi sincero.
"Allora vecchio mio, già ti sei riposato" questa voce è familiare. Mi girai verso la fonte del suono e vidi il mio vecchio compagno di avventure.
"NightEye?" Chiesi insicuro.
"Proprio io" disse aprendo le braccia. Andai verso di lui e ci demmo (è italiano?) un'abbraccio saldo.
"Sei cambiato eh" dissi io ridendo.
"Tu non sei da meno, dalla mia visione saresti morto in quello scontro a Kamino e invece a quanto pare, hai trovato una degna sostituta" disse guardando in direzione di mia figlia.
"Lei non è la mia sostituta" dissi io.
"Andiamo, so riconoscere il One for All quando lo vedo" disse contraddittorio.
"Lei non è la mia sostituta, il mio sostituto è il giovane Midoriya" dissi indicando verso il ragazzo dai capelli verdi, seduto al tavolo vicino.