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Sabato

Oggi iniziavamo a fare sul serio.
Alle 7 in punto io e Jennie saremo state a casa di Irene, la figlia del nostro obiettivo, per il piscina party.

La mia compagna si presentò a casa mia per prepararsi, saremmo andate insieme alla festa. Lei andò nel mio bagno e iniziò a cambiarsi, quando uscii la guardai stranita.

"Come mai non ti metti il costume? Ci sarà la piscina e..." lei non mi fece nemmeno finire la frase.

"Non posso entrare in acqua, è quel periodo del mese", mi disse fredda. Questo spiegava il suo atteggiamento più presuntuoso del solito.

Jennie restò a guardarmi con un'espressione interrogativa. "Allora, non ti vesti? Cosa hai intenzione di metterti?" Mi chiese.

La guardai imbarazzata e le porsi il mio costume da bagno e il vestito che avrei indossato sopra.

"Non solo sei una frana come spia, ma dovresti migliorare il tuo senso dello stile, sai?"

Adesso aveva da ridire persino su come mi vestivo? Un giorno sarei impazzita a furia di sentire la sua voce squillante.

"A quanto pare non fai altro che lamentarti di me", mormorai, anche se lei riuscì a sentirmi comunque.

Fece una smorfia, scocciata , uscì e sbatté la porta dietro di sé, per farmi cambiare.

Alla festa

Non appena fummo arrivate Jennie mi prese per un braccio e mi trascinò verso le sue nuove amichette, una più gallina dell' altra.

Quel suo modo di toccarmi così all'improvviso mi faceva sussultare. Ma non potevo oppormi, ogni volta mi rassegnavo e la seguivo come un cane. A questo punto tutti avrebbero creduto che io fossi la sua ombra.

Irene mi rivolse un sorriso smagliante. Era davvero una ragazza molto carina, dalla bellezza pura ed elegante. Tutti volevano averla accanto, infatti era sempre circondata da una folla di ragazzi e ragazze.

Nonostante ciò, non sembrava una snob. Jennie la salutò con un bacio sulla guancia, come aveva fatto ad avere così tanta confidenza in così poco tempo?

Io sorrisi imbarazzata, mi sentivo sempre più nervosa e senza rendermene conto strinsi il polso di Jennie, che mi teneva ancora a sé da quando eravamo entrate. Appena lo notai cercai di guardare altrove, se lo avessi lasciato lei se ne sarebbe accorta.

Arrossii davanti a tutti ma speravo non si notasse. La mano svolazzante di Irene davanti al mio viso mi riportò alla realtà. Mi stava parlando? Eppure non l'avevo sentita.

"Allora? Tu come ti chiami?" Mi chiese, per la seconda volta. Jennie rispose al posto mio, evitandomi una figura.

Quando Irene distolse la concentrazione da noi per salutare altri ospiti Jennie si avvicinò al mio orecchio. "Mantieni la calma, o sembrerai davvero patetica ai suoi occhi. Non possiamo permettercelo, o addio alla missione!"

Lo aveva sussurrato con un tono così acido! Quando parlava con gli altri sembrava un angioletto. Quindi ero solo io a conoscere quel lato oscuro e misterioso di Jennie Kim...

Provai a guardarmi intorno, in cerca di Momo, ma non l'avevo ancora vista in mezzo a tutti quei liceali. In verità non sapevo nemmeno se ci fosse, a quella festa.

Qualche istante dopo la musica aumentò, non riuscivo a sentire la voce di Jennie che parlava a pochi centimetri da me. Così mi afferrò nuovamente per il braccio e questa volta fummo dietro l'enorme villa di Irene. Adesso eravamo sole.

"Con questa confusione, è il momento di agire, quindi osserva attentamente tutto ciò che accade intorno a noi!" Urlò lei, facevo ancora fatica a sentirla, ma annuii e la seguii fino a che non tornammo in mezzo a tutte quelle persone.

Si mise a ballare per non destare sospetti, e io feci lo stesso. Solo in quel momento notai il suo vestito. Nero, abbastanza corto, che le fasciava perfettamente il punto vita e valorizzava il suo fisico perfetto.

Aveva un trucco abbastanza leggero ma abbinato in maniera impeccabile ai suoi toni. Non avrei mai detto che sotto a quel viso d'angelo ci fosse una persona del genere. Una spia.

Anche io lo sono, adesso, ma a differenza di Jennie non sono una professionista.

Continuammo a muoverci a ritmo sulla pista, quando un ragazzo prese Jennie per i fianchi e la portò lontano da tutti noi.

Che aveva intenzione di farle? Dove l'avrebbe portata?

Cercai di esaminare il suo volto, ma li persi di vista, c'era troppa gente!

Il mio battito cardiaco aumentò velocemente. Lisa, stai calma, lei sa difendersi da sola, è molto più brava di te nel combattimento, cercai di convincermi. Eppure non potei fare a meno di preoccuparmi.

Cercai di seguire quelle due sagome che si allontanavano sempre di più dalla folla, finché non vidi entrambi entrare in casa...

𝐌𝐲 𝐬𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭 𝐬𝐩𝐲~𝐉𝐄𝐍𝐋𝐈𝐒𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora