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Il giorno dopo mi svegliai molto tardi, in camera non c'era nessuno, così scesi a fare colazione. Purtroppo non avrei potuto evitare Jennie per sempre, spero solo che non si ricordi niente di ieri sera.

Tutti i miei amici, Taehyung compreso, erano seduti ad un tavolo e stavano iniziando a mangiare, così mi unii a loro, sedendomi vicino a Momo.

Quest ultima iniziò a riempirmi di domande che mi mandarono in confusione: "Dov'eri ieri sera? Perché te ne sei andata così presto? Non ti sei divertita?"

"Ei ei calma, una alla volta" Risposi. "Ieri me ne sono andata perché ero molto stanca e non mi sentivo tanto bene, comunque è stata una serata meravigliosa".

"Adesso stai bene?" Mi chiese, io annuii. "Iniziamo a mangiare allora!" Jennie era seduta affianco a Taehyung, aveva un'aria affaticata e soprattutto sembrava in imbarazzo. Durante tutto il pasto, infatti, mi ignorò.

Era perché si ricordava, o era semplicemente come tutti i giorni? Spero la seconda.

Quando finimmo di mangiare salimmo nelle nostre camere a prepararci.
Dov'è Jennie? Iniziai a cercarla ma non la vidi da nessuna parte.

Possibile che fosse capace di sparire così?

Passai persino alle camere dei ragazzi,ma non c'era traccia di lei.
Fino a quando arrivai davanti alla stanza di Taehyung...

Lei era davanti alla porta,stava parlando con lui.
Mi misi ad origliare la loro conversazione.

"Quindi cosa farai?" Le chiese.
"Non lo so,Taehyung... È tutto un casino"
"Non dovevi bere, Jennie, queste sono le conseguenze"

"Ma io non ricordo molto...ricordo solo quello che ho detto,non so lei cosa abbia fatto" Rispose preoccupata.
"Ancora peggio,cara mia, adesso non puoi nemmeno sapere se le piaci!"

Lui si mise a ridere. Stavano parlando di me...
"Cosa ci trovi di così divertente?!?"
"Nulla, semplicemente il fatto che hai fatto questa figura davanti a lei!"

"Puoi smettere di ricordarmelo per favore?"
"No, non smetterò di ricordartelo fino a quando non vi metterete insieme" Rispose fiero Taehyung.

"Non succederà, lo sai meglio di me"
"Invece sì, ieri sera ho notato il tuo rossetto rosso sulle labbra di Lisa".

A questa frase le guance di Jennie presero fuoco, ma non fece in tempo a ribattere perché il suo telefono squillò.
"È il capo" Disse.

Rimase ad ascoltare quello che il boss aveva da dirle.
"Perfetto, vado a chiamare Lisa".
Aspetta, sono io Lisa! Oh no, devo andarmene!

Senza fare rumore mi allontanai e corsi fino alla nostra camera. Pochi istanti dopo Jennie entrò, eravamo sole.

"Abbiamo un problema" Disse Jennie.
Era la prima volta che mi rivolgeva la parola quel giorno, fu abbastanza strano.

"Cosa è successo?"
"Ti spiego per la strada"
La seguii, finimmo fuori dall'hotel e ci dirigemmo fino ad una pineta, non molto vicina alla spiaggia.

"Ci sono delle guardie del padre di Irene, proprio qui, e sono armate"
Sbiancai. Non avevo idea di come si usasse un fucile.

Speravo di non dover usare la violenza in questo lavoro, ma era inevitabile.
Jennie tirò fuori dalla borsetta alcune risorse: due pistole, con munizioni, spray al peperoncino e fumogeni.

"Dovrebbero essere da queste parti, le altre spie le hanno rintracciate" Mi mostrò il gps.
Non feci in tempo a rispondere, sentimmo uno sparo.

Il cuore mi si gelò, Jennie mi guardò per la prima volta con un'espressione di conforto e mi abbracciò.
"Qualunque cosa accada, stai attenta, stammi vicina, appiccicata se necessario"
Sussurrò.

Il mio cervello non funzionava. Cercavo di rielaborare le parole che mi aveva appena detto. Mi voleva proteggere?
I colpi di pistola aumentarono così mi prese per mano e ci riparammo dietro ad una roccia, abbastanza grande da nasconderci.

Cosa volevano quegli uomini da noi? Come avevano fatto a trovarci?

"Io e te dobbiamo parlare, Jennie" Dissi.
Non mi importava di quella situazione,non mi importava di niente ormai, eravamo solo noi due.


𝐌𝐲 𝐬𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭 𝐬𝐩𝐲~𝐉𝐄𝐍𝐋𝐈𝐒𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora