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La giornata non continuò come previsto. Irene si allontanò da noi per rispondere ad una telefonata.

Quando tornò aveva un'espressione a dir poco preoccupata.
"Che succede?" Le chiesi subito.

"Oggi non può venirmi a prendere il mio autista..." cominciò.
In quel momento anche Momo assunse lo stesso sguardo. Aveva capito, ma capito cosa?

"Perciò... Al posto suo verranno... I colleghi di mio padre".
Io e Jennie ci scambiammo un'occhiata d'intesa.

"Non capisco, cosa c'è che non va?"
Domandò lei.
"È solo che, ecco, i soldi di mio padre non sono guadagnati al cento per cento in maniera pulita...

Grazie Irene, lo sapevamo già...
Nonostante ciò la fecimo finire.

"Diciamo che, queste persone non sono molto raccomandabili"
Si intromise Momo.

"Se vuoi possiamo venire con te" dissi.
Lei si limitò ad annuire, perciò non feci altre domande.

Salimmo in una macchina a sette posti, era nera e gli interni erano lussuosi, ovviamente.

"Che lavoro fa tuo padre?" Chiese Jennie.
"Scusa se sono così invadente, è solo che non ne avevi mai parlato prima" Aggiunse.

"Lavora in una grande azienda elettronica, o almeno è questo che mi dice, ma dubito che tutti quei soldi arrivino da un'attività del genere".
Rispose.

Perfetto, proprio quello che ci interessava sapere.

"E non hai mai provato a scoprire qualcosa?" chiesi a mia volta.
Lei rispose di no. Che secondo lei era troppo pericoloso.

Non ti preoccupare, ce ne stiamo occupando noi.

Ancora una volta, sentii lo sguardo di Jennie perforarmi la pelle. Non potei fare a meno di arrossire.

Il tragitto durò parecchio e il finto autista ci lasciò entrambe a casa mia.

"Stiamo facendo progressi" dissi alla mia compagna.
"Esatto, continuiamo così".

Quando entrammo il mio telefono squillò.
"Chi è?" domandò Jennie.

"Oh, è solo Irene" risposi calma.
Strano, ci eravamo appena salutate. Forse era successo qualcosa...

Lessi immediatamente il messaggio,diceva : "So che non ti scrivo spesso, ma volevo solo ringraziarti per quello che hai fatto oggi. Senza di voi mi sarei sentita parecchio a disagio".

Sotto scrisse un altro messaggio: "Comunque, grazie mille per la giornata, a lunedì" dopo ciò aggiunse un cuoricino.

Finalmente avevo delle amiche, finalmente il sogno che avevo sempre desiderato di vivere si stava avverando.

Jennie mi riportò alla realtà.
"Allora, che dice?"
"Oh, nulla a che fare con la missione" risposi.

In quel preciso momento fece una cosa del tutto inaspettata, specialmente da lei. Mi prese il telefono dalle mani.

Per fortuna riuscii subito a riaverlo, senza che lei leggesse la nostra conversazione, avrebbe avuto sicuramente qualcosa da commentare.

"Ti ha mandato un cuore?" disse, interdetta.
"Sì, e allora? Sei così scioccata dal fatto che anche io mi sono fatta degli amici?"

Non rispose.
"Comunque, questi sono affari miei"
Aggiunsi.
Questa volta avevo ragione io.

Lei non smise di fissarmi, per fortuna in quel momento arrivò mia madre, così salutò e se ne andò.

Quella sera mi misi a letto presto, quella giornata mi aveva esaurita.
Prima di addormentarmi ricevetti un altro messaggio, ancora più inaspettato di quello di Irene.

Era Taehyung, che mi scrisse da Instagram, non aveva il mio numero.

E ora cosa vuole questo?

CHAT:

Taehyung: "So che non potrei dirti queste cose, ma non credere a tutto quello che ti dice Jennie, alcune sono solo provocazioni".

Io:" Provocazioni? Perché dovrebbe provocarmi?"

Taehyung: "Ehi, non puoi pretendere di sapere tutto, comunque, per ora, ignora il suo atteggiamento"

Io: "Non capisco che intendi, se inizi un discorso non lasciarlo a metà, oppa"

Taehyung: "Penso che tu sia troppo curiosa, se vuoi risposte non sono io la persona giusta a cui chiedere"

Taehyung: "Buonanotte, Lisa, abbi cura di te"

Io: "Buonanotte, Taehyung, sappi che questa bizzarra conversazione non finisce qui".

Ero troppo stanca persino per pensare, appoggiai la testa sul cuscino a mi abbandonai al mondo dei sogni...



𝐌𝐲 𝐬𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭 𝐬𝐩𝐲~𝐉𝐄𝐍𝐋𝐈𝐒𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora