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Dopo quella conversazione sentii il mio cuore più leggero. Finalmente avevo trovato un punto di incontro con lei, finalmente eravamo riuscite a parlare senza che lei mi allontanasse.

La mattina mi svegliai a causa della luce che abbagliava la stanza. Appena aprii gli occhi notai che Jennie non c'era. Chissà da quanto era sveglia.

Mi sistemai i capelli in una coda e scesi a fare colazione. Tutte erano già in cucina alle prese con un libro di ricette.

"Ma buongiorno bella addormentata!" Mi salutò Momo. Io ricambiai con un sorriso. Irene fece lo stesso e Jennie si limitò a fare un cenno del viso.

Meglio di niente.

"Stiamo preparando i pancake, visto che ti piacciono così tanto!" Continuò Irene. "Oh,posso darvi una mano?" Chiesi.

"In realtà ci servirebbe, abbiamo problemi con le dosi" Rispose.
Mi avvicinai. Non ero brava in cucina, ma se c'era una cosa che sapevo fare erano i pancake.

Mia madre me li preparava sempre da piccola e avevo imparato a farli guardandola.

Ognuna di noi prese un po' di farina, acqua e zucchero a velo. Versammo l'impasto in una ciotola.

Ce la cavammo piuttosto bene, dopo una buona mezz'ora mangiammo e iniziammo a ripulire il casino.

"Sapete, ragazze, dobbiamo organizzare qualcosa del genere più spesso" Dissi io. Tutte annuirono, quando ad un certo punto una palla di farina mi arrivò dritta in faccia.

"Ehi!" Urlai. Era stata Jennie.
Non me lo sarei mai aspettato, specialmente da lei.
La guardai sbalordita, presi un mucchio di farina e gliela tirai addosso.

Lei riuscì a schivarla e cominciò a tirarmene altra, continuammo così per un po' fino a quando Irene e Momo si unirono a quel gioco.

Di questo passo avremmo impiegato giorni a mettere a posto la cucina.
I nostri vestiti erano conciati da buttar via, così Irene ci fece fare una doccia e ci diede dei vestiti di cambio.

Era il mio turno di lavarmi, ma quando uscii dalla doccia mi accorsi di non aver portato i vestiti in bagno.

Ero in preda al panico, così presi il primo asciugamano che mi trovai davanti, me lo fasciai intorno al corpo, constatando che arrivava a malapena al mio didietro.

Feci un grosso sospiro prima di uscire, pregando di non incontrare nessuno per la strada. Attraversai i corridoi della villa di Irene, mancava davvero poco...

Vittoriosa, arrivai davanti alla camera di Momo, e feci per aprire la porta, che invece si schiuse prima che io la toccassi.

Jennie era a un passo da me, e non smetteva di fissarmi, in quel momento sentii il viso andare a fuoco, come il resto del mio corpo.

Per lo spavento mi cadde l'asciugamano e lei, quasi come se se lo aspettasse, si girò di scatto prima di potermi vedere.

In quel momento volevo sotterrami viva. Veloce come un fulmine lo raccolsi da terra e lo riposizionai sul mio corpo.

"Puoi girarti, adesso" La rassicurai.
Lei lo fece e mi guardò dalla testa ai piedi.
Sono quasi sicura di averla sentita sussurrare: "Non puoi farmi questo".

Mi scrutò per una manciata di secondi e mi lasciò lo spazio per entrare in camera.

Lei se ne andò e io ebbi il tempo per vestirmi, subito dopo mi lanciai sul letto e ripensai a quello che era appena successo.

Chissà come si sarà sentita Jennie a vedermi così, e chissà cosa avrebbe pensato a vedermi...nuda.

Per fortuna niente di tutto ciò successe, ma se fosse successo...


𝐌𝐲 𝐬𝐞𝐜𝐫𝐞𝐭 𝐬𝐩𝐲~𝐉𝐄𝐍𝐋𝐈𝐒𝐀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora