Capitolo 1

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Daisy

Ho un forte nodo allo stomaco che non ne vuole sapere di andare via e mi provoca una fastidiosissima nausea. Manca poco all'appuntamento concordato con la pasticceria e Harry mi ha appena avvertita che sta arrivando. Sospiro profondamente e chiudo gli occhi cercando di rallentare i battiti del cuore e di controllare il respiro, incrocio le braccia al petto per sentire meno freddo; tutta questa agitazione non mi fa decisamente bene. Ho tante di quelle responsabilità sulle spalle da riuscirne a percepirne il peso e la presenza di Harry non aiuta per niente. Non so come sia venuto in mente a mia madre di proporre una cosa del genere e stupida me che ho accettato quasi senza battere ciglio. Mi vanto di essere cambiata, di essere cresciuta e di aver superato quello che è stato, ma adesso, a qualche minuto di distanza da lui, mi sembra di essere tornata indietro nel tempo.

Mi ripeto di essere una donna forte e risoluta in carriera e che sta per sposarsi. Più lo ripeto e più ho l'impressione che non è una semplice costatazione, ma un modo per convincere me stessa che è tutto diverso, che la vita è andata avanti e che tutto è andato bene -almeno finora. Ho tatuato sulla pelle "Not fragile" per ricordarmi cosa mi è successo, quanto dolore mi è stato inferto e come sono rinata piano piano, soprattutto grazie all'amore di Charles. È questo pensiero che mi scalda il cuore e mi calma un pochino. Devo tantissimo a quell'uomo; senza di lui e senza i miei amici non avrei retto il colpo che Harry mi ha inferto, proprio dietro la schiena.

Un'auto si ferma davanti a me, accostando al marciapiede. Riconosco la macchina di mamma e papà, un modello sportivo di un bel colore bordeaux, alla cui guida c'è Harry. Ammetto che è davvero molto bello: la camicia bianca, larga, lascia intravedere il petto; gli occhiali da sole nascondo i suoi bellissimi occhi verdi, ma gli danno un'aria misteriosa; riesco a vedere anche dei pantaloni neri stretti che fasciano perfetti le gambe lunghe e scommetto che ha i suoi fidati stivaletti con la consueta punta consumata. È lui, è Harry, nella sua bellezza semplice e pulita.

Gli sorrido e lo saluto entrando nell'abitacolo, chiudendo con un gesto forte lo sportello alla mia destra. Immediatamente, un intenso profumo di colonia mi arriva alle narici stordendomi quasi. E ancora una volta, mi sento una diciottenne, del tutto innocente, che vive il suo amore proibito con il ragazzo seduto di fianco. Ho sempre amato il suo profumo. Abbasso il capo poggiando la borsa sul tappetino, tra i miei piedi, cercando in tutti i modi di rimandare il momento in cui i nostri sguardi si incontreranno. Mi ripeto che è solo mio fratello, che quelle sensazione che inizio a sentire sulla pelle devono essere trattenute perché ormai è tutto finito; la mia vita è diversa ora.

«Ciao.» mi saluta sorridente mentre ha lo sguardo fisso davanti a sé, intento a rimettersi sulla strada.

«Ciao, Harry.» dico ricambiando il sorriso, tentando di mantenere una certa distanza -per fortuna non incontro il suo sguardo diretto, ma il solo pensiero che dietro quegli occhiali ci siano le iridi verdi che tanto adoro un senso di disagio compare in tutto il corpo.

«Dov'è che dobbiamo andare?» domanda curioso, con una mano stretta al volante e l'altra sulla leva del cambio.

«A North Beach, a "Italian Delights".» ribatto mostrando tranquillità, mentre afferro la cintura di sicurezza.

«Non è quella pasticceria costosissima in cui vanno tutti gli elegantoni con un cospicuo conto in banca?» domanda perplesso, aggrottando la fronte ed arricciando un po' le labbra.

«E' una delle migliori pasticcerie della città.» gli spiego sogghignando, scuotendo la testa di fronte al suo pregiudizio.

«Il tuo damerino ha intenzione di spendere molti soldi, quindi. Evidentemente questi tirano calci quando ne hai in abbondanza.» commenta ironico con un pizzico di irritazione nella voce.

Endless 2 || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora