Daisy
Il dolore allo stomaco sembra non voler cessare. Chiudo gli occhi e respiro profondamente, sperando che questa brutta sensazione passi il più in fretta possibile. È da un po' di tempo che ho la nausea; non riesco nemmeno a mandar giù un boccone. Ho addirittura perso peso. Il viso è pallido e stanco, segnato da orrende occhiaie dovute ad una serie di eventi che mi hanno a dir poco stremato. Mai avrei pensato che il matrimonio potesse essere così difficile. Non solo sono sotto stress per il servizio fotografico sempre più vicino di Elle Magazine, ma quando torno a casa devo combattere con il malumore di Charles o con la sua assenza causati dalle perdite finanziarie che l'albergo sta subendo. Il suo lavoro lo tiene lontano da me, dalla nostra vita insieme; abbiamo sacrificato il viaggio di nozze affinché potesse affrontare una riunione importante che ha comportato un viaggio nel sud degli Stati Uniti, esattamente il giorno seguente alla cerimonia. Mi sento una stupida. Ho preso la mia decisione, sto cercando di percorrere una strada che ho sempre creduto farmi bene, ma scopro che, in realtà, l'uomo che ho sposato ha deciso di lasciarmi indietro. Non mi piace questa sensazione di vuoto e tristezza che accompagna le mie giornate da quasi due mesi, ma credo sia inevitabile quando si investe se stessi in qualcosa in cui credi. Ed io, in questo matrimonio, ci ho creduto e ci credo ancora. Mi sono sentita libera fino a qualche settimana fa; nell'esatto momento in cui ho cominciato a stare male ho capito che non tutto sarebbe andato come sperato: Charles sembra un'altra persona; piccoli cambiamenti che mi fanno riflettere, ed ora anche questo. Non posso crederci e nemmeno voglio.
Stringo forte tra le mani i bordi del lavabo, provando una sensazione di dolore e calore alle dita in pieno contrasto con il freddo della bianca ceramica. Continuo a respirare profondamente e a trattenere le lacrime di disperazione e frustrazione. Apro gli occhi e mi guardo allo specchio; non mi riconosco. Dopo ciò che mi è successo anni fa non ho fatto altro che convincermi di essere cambiata, di essere diventata una donna forte capace di sopportare qualsiasi tipo di sofferenza, e invece adesso mi ritrovo a dover fare i conti con i miei sbagli - se di sbagli davvero si tratta. Mi guardo e mi trovo patetica. Non capisco cosa mi stia accadendo e perché. Lacrime amare sfuggono al mio controllo e leggeri singhiozzi riempiono la stanza in cui mi sono rifugiata chiudendo a chiave la porta per non essere disturbata.
E in questo stato di malessere non posso non rivolgere pensieri a mio fratello. Ormai sono trascorsi due mesi da quando mi ha salutata, al matrimonio, e da quel momento non l'ho più sentito. Ho chiesto informazioni ai miei genitori, ma anche loro non sanno nulla se non che sta bene; ha solo risposto a dei messaggi e da qualche social network seguo quello che fa, in modo anche sporadico. Tuttavia, negli ultimi giorni, non ho avuto il coraggio di guardare nemmeno una sua foto. Sto così male, non faccio altro che arrovellarmi il cervello su cosa sia più giusto fare, e non solo per me stessa. La verità è che non riesco ad ammettere quello che sta accadendo, non ho il coraggio di andare da un medico o di fare dei semplici test. Ho così tanta paura da essere bloccata nella fase della negazione e non so quando e se riuscirò ad uscirne.
Il suono di nocche che bussano dall'altra parte della porta congela i pensieri, facendomi sobbalzare per la brusca interruzione. Con il cuore in gola e la bocca secca, chiedo con una falsa calma chi sia l'intruso.
«Daisy sono io, apri la porta.» la voce cristallina di Perrie arriva ben chiara, nonostante ci sia una distanza notevole dalla mia posizione all'ingresso.
Sospiro profondamente cercando di calmare il battito accelerato del cuore e, allo stesso tempo, asciugo velocemente - e con dita un po' tremanti- i residui di lacrime da sotto gli occhi. Mi guardo allo specchio ancora una volta sorridendo al mio riflesso, provando a dimostrare a me stessa quanto possa essere brava nel nascondere il mio turbamento. Così, senza esitare ulteriormente, vado ad aprire la porta del bagno dell'ufficio mantenendo il sorriso. Non appena la porta si spalanca una Perrie preoccupata entra senza troppe cerimonie, spostandomi dalla soglia in maniera abbastanza brusca. Gira la chiave nella serratura e, immediatamente dopo, si volta verso di me che, confusa dal suo atteggiamento, la guardo attenta: ha la fronte leggermente aggrottata e il naso appena arricciato, dunque ho la certezza che sia contrariata. Ho sempre avuto il terrore che qualcuno potesse capire il mio vero stato d'animo, tuttavia essendo i miei amici e mio marito impegnati ho sottovalutato un po' la situazione sperando di poter stare meglio con il passare dei giorni. Invece ogni cosa è peggiorata.
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Endless 2 || H.S.
FanfictionUn anno è trascorso da quella proposta di matrimonio. La vita di Daisy è andata avanti; è tranquilla insieme al suo futuro sposo. E' una donna totalmente nuova, ma qualcosa le manca, lo sente. Dall'altra parte, Harry è ancora scosso per aver perso l...