Daisy
Sospiro profondamente chiudendo gli occhi, sorseggiando lentamente la camomilla diventata ormai fredda. Il sole sta sorgendo oltre l'orizzonte e un nuovo giorno sta per iniziare. E oggi non è uno qualsiasi: Sabato 8 Aprile, giornata in cui verranno celebrate le tanto attese nozze. Non posso credere che sia già arrivato il momento. Lacrime amare rigano il volto, ma le scaccio velocemente con la mano sinistra mentre l'altra è ben serrato contro il manico della tazza.
Non sono riuscita a chiudere occhio questa notte. Pensavo e ripensavo a ciò che mi stava accadendo, e la notte trascorsa con Harry non mi ha aiutato. Lui mi ha avvertita, ma io sono stata così egoista da voler a tutti i costi sentirmi sua per un'ultima volta. Ne avevo tremendamente bisogno. Eppure adesso non vorrei altro che piangere e urlare, scappare a gambe levate da tutto questo allontanandomi dal dolore che so essermi procurata da sola, volontariamente. Chiudo gli occhi ingoiando il grosso nodo alla gola che l'ansia e la tristezza hanno creato, ma proprio non ne vuole sapere di scomparire. Provo a non pensare a ciò che questa notte mi ha regalato, tuttavia ogni momento vissuto, ogni bacio e carezza sentiti, tornano alla mente come un fiume in piena; il grande senso di oppressione al petto non svanisce ma bensì aumenta col in passare dei secondi.
Respiro profondamente per alleviare la brutta sensazione che mi schiaccia tutta, ma nulla può cancellare quel senso di angoscia profonda che mi si è scavata dentro. È tutta colpa mia, ciò che provo è solo una conseguenza delle mie scelte, dunque non posso farci niente; non si può tornare indietro. Se, nella vita, esistesse un pulsante per riavvolgere il passato farei tante cose in maniera diversa, ma per ciò che sono oggi e per ciò che ho scelto di vivere non c'è rimedio. Vorrei poter piangere, commiserare me stessa, però sarebbe sciocco ed inutile, così mi costringo a trattenere le lacrime e i singhiozzi in gola - non poter mostrarmi debole fa davvero male, ma è la cosa più giusta da fare. Oggi dissimulerò per tutto il tempo, non c'è via d'uscita.
«Sei già sveglia?»
Il sussurro di mia madre mi fa sobbalzare - nemmeno mi sono accorta della sua presenza. Mi volto verso l'ingresso e la figura snella della donna, stretta in un cardigan grigio di lana, sorridente, con i lunghi capelli biondi sciolti e disordinati, si avvicina a me senza mai distogliere lo sguardo. Le sorrido appena, stanca per il poco sonno e i pensieri che mi arrovellano, e la fisso mentre, con fare tranquillo, si accomoda proprio di fronte a me. Riesco a reggere i suoi grandi occhi azzurri, pieni di felicità, solo per qualche minuto, poi sono costretta a distogliere lo sguardo. Mi sento sporca, fuori posto; mi sento immeritevole di tanto affetto e gioia. Non posso fermare i sensi di colpa, ma nemmeno posso negare a me stessa che la notte appena trascorsa con Harry non mi sia piaciuta. Avevo bisogno di lui, di sentire le sue carezze lievi e i suoi baci focosi; necessitavo del suo corpo contro il mio, della nostra pelle a stretto contatto e del calore delle sue braccia. Nonostante mi senta a disagio, non mi pento di quello che ho fatto.
«Sei agitata, tesoro?» mi chiede dolcemente, continuando a sussurrare.
«Sì.» rispondo sospirando forte, stringendo tra le mani la tazza ancora colma di camomilla.
«E' normale essere tese il giorno delle nozze.» dice con un bel sorriso contento. «Sparirà nel momento in cui vedrai il tuo amato Charles sull'altare, vedrai.»
«Lo spero.» mormoro annuendo, provando ancora a far sparire quel groppo fastidioso alla gola.
Mi ripeto che andrà tutto bene e che riuscirò a superare tutto questo strano disagio che mi pervade da quando sono uscita dalla stanza di mio fratello - quella camera in cui mi sono lasciata andare ad un dolce e piacevole addio.
Fisso il vuoto per qualche secondo, concentrandomi sul colore della camomilla all'interno della tazza, e, come un film, ciò che è successo questa notte ritorna in mente e non riesco a mettere un freno alle immagini che si susseguono: vedo i baci roventi e appassionati, le mani di Harry che mi accarezzano con possessività e che mi stringono forte, i nostri corpi intrecciati alla ricerca disperata di contatto; sento gli ansimi e i gemiti che hanno riempito la stanza, il calore dei nostri respiri sulla bocca dell'altro, i brividi provocati dalle sue dita, il piacere che mi ha pervaso e la gioia che mi ha accompagnato per tutto l'amplesso. Ogni minima sensazione ritorna prorompente e chiudo gli occhi, solo per un attimo, affinché possa assaporare ancora quel marasma di emozioni. Tuttavia, in contrapposizione, c'è Charles e lo vedo sorridente aspettarmi all'altare, nel suo bel completo nero, con gli occhi che luccicano per la commozione. La testa comincia a farmi male, sembra che tutto intorno a me ruoti veloce e così, chiudo più forte le palpebre, passo la lingua sulle labbra per alleviarne la secchezza, ingoio un grosso fiotto di saliva per attenuare il bruciore alla gola. Conto lentamente, ispirando e espirando piano, cercando di alleviare il dolore e la sensazione di panico che stava per opprimermi.
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Endless 2 || H.S.
FanfictionUn anno è trascorso da quella proposta di matrimonio. La vita di Daisy è andata avanti; è tranquilla insieme al suo futuro sposo. E' una donna totalmente nuova, ma qualcosa le manca, lo sente. Dall'altra parte, Harry è ancora scosso per aver perso l...