Endless 2 || H.S.

Capitolo 3

Daisy

Mi guardo intorno ed il quartiere mi è terribilmente familiare. Siamo a Mission District, in direzione del "Niall's". In un primo momento non capisco perché mai andare nel locale del nostro amico, luogo che frequentiamo molto spesso, e non cenare altrove, magari in un ristorante romantico e carino così da avere un pochino di privacy e del tempo per noi due. Tuttavia, quando guardo verso il Niall's resto sorpresa nel trovarlo totalmente spento, all'interno e all'esterno. Di solito a quest'ora della sera è aperto, anche se il lunedì non c'è molta affluenza, ma il proprietario dice che è un luogo di incontro e se tenesse chiuso la gente del quartiere non saprebbe dove riunirsi. Personalmente, credo che a Niall piaccia moltissimo il suo lavoro e lo diverte stare a contatto con la gente della zona.

Scuoto la testa perplessa, voltandomi verso il mio futuro sposo che, invece, tiene lo sguardo puntato in avanti, attento alle manovre che servono per parcheggiare la macchina. Una volta fermi, Charles abbandona velocemente l'abitacolo con un gran sorriso sul volto, impaziente di mostrarmi la sua sorpresa. Ammetto che quest'euforia mi contagia, così decido di raggiungerlo e di tacere; mi impongo di ingoiare tutte le domande che mi stanno affollando la testa. Mi avvicino e immediatamente mi afferra la mano stringendola forte; dal suo viso non sparisce l'espressione rilassata e contenta. Piano, mi conduce alla porta di vetro del locale, facendomi passare per prima una volta oltrepassata la soglia. Per qualche secondo tutto tace e non c'è altro che buio intorno a me - la strada è illuminata appena dalle luci gialle dei lampioni-, ma non appena la porta-finestra viene chiusa cambia tutto. Il locale si illumina, tanto veloce che ho difficoltà ad abituarmi al chiarore, e delle voci diverse urlano all'unisono: «Sorpresa!».

Per i primi attimi non capisco cosa stia succedendo; sobbalzo alle grida gioiose. Mi guardo intorno perplessa, impacciata e alquanto diffidente, ma poi mi accorgo che a circondarmi sono delle facce amiche. Davanti al gruppo, che ridono prendendosi gioco di me e della mia reazione, ci sono Zayn e Perrie. Non posso credere abbiamo organizzato una festa del genere senza che io ne avessi il minimo sospetto - di solito la mia migliore amica ha difficoltà a tenere segrete le sorprese, tanto è euforica. Tuttavia, capisco che abbia mantenuto il riserbo perché la festa è stata voluta dal mio futuro marito. La guardo, nel suo vestito rosso e con una flûte di champagne in mano, mentre si avvicina ridacchiando e gridando «Buon compleanno!» tanto forte da far male all'udito. Mi abbraccia e mi lascia un piccolo bacio sulla guancia, poi si allontana e mi guarda con occhi che brillano -ed io spero non sia per l'alcol ingerito durante l'attesa del mio arrivo.

«Non immagini quanto io sia fiera di te, amica mia.» mi dice quasi in un sussurro, con estrema dolcezza. «Sei una donna nuova e meriti tutta la felicità del mondo.»

«Quanto hai bevuto?» chiedo sospettosa, guardandola quasi con biasimo -la conosco bene.

«Solo perché sono gentile non significa che sia brilla!» ribatte offesa, alzando il mento con fare superiore.

«Hai ragione.» le sorrido gentile, intenerita dalle sue parole. «Grazie Perrie, per esserci sempre stata.»

«Non ti libererai di me facilmente.» ritorna a sorride, ammiccando nella mia direzione.

Rido divertita alla sua affermazione, fatta quasi con malizia, ma non ho il tempo di ribattere: Perrie si è voltata dandomi le spalle, rivolgendosi direttamente alla folla che riempie il locale. Alza il calice e, guardandosi intorno -come a voler fissare ad uno ad uno i volti dei nostri amici-, propone un brindisi facendo riecheggiare la sua voce dolce e sovrastando i chiacchiericci allegri degli ospiti. Quest'ultimi rispondono con gioia e il mio nome si eleva in tutto il locale, accompagnato da risate e tintinnii di vetri. Rido contenta per questa bellissima sorpresa. Non avrei mai immaginato che Perrie e Charles sarebbero riusciti a mantenere un segreto del genere poiché, di solito, riesco a smascherare entrambi. Sono stati davvero bravi ed io sono felice nel non aver scoperto niente.