Capitolo 9

29 2 0
                                    

Harry

Ci sono ricascato. Sono tornato a San Francisco, e non è decisamente una buona cosa: domani Daisy si sposa. Ho trascorso le ultime settimane provando a non pensare a ciò che sarebbe successo in un futuro prossimo, ma purtroppo il tempo è sembrato correre veloce e adesso mi ritrovo a casa dei miei genitori, vestito di tutto punto, pronto per partecipare alla festa di addio al celibato di Charles. Quando sono stato invitato, devo ammettere, che avrei voluto rispondere immediatamente di no, e farlo anche in maniera poco elegante. Tuttavia, mi sono ripromesso di restare calmo e di riflettere bene su cosa fare e alla fine ho accettato, spronato soprattutto da Liam e Zayn i quali non hanno avuto dubbi su cosa replicare al futuro sposo.

Nonostante sia arrivato questa mattina, ho tentato in tutti i modi di evitare i miei genitori e Daisy stessa. I primi continuano a fare finta di nulla e a volermi parlare normalmente; la seconda è nella casa materna per adempiere alla tradizione di non vedere lo sposo la notte prima delle nozze - stupido io che non ho minimamente pensato alla possibilità di ritrovarmela davanti. Dopo quella crisi di panico ho cercato di non rimuginare troppo e ho iniziato a frequentare assiduamente la palestra per scaricare la tensione accumulata. Non è stato facile mettere da parte i dubbi, come non è stato facile andare avanti come se non avessi avuto un crollo emotivo. Da quel giorno non ho più sentito nessuno, ma ammetto che rivederli tutti in una volta è stato tremendo: mia madre mi ha abbracciato contenta, mio padre mi ha sorriso mentre mi dava pacche sulle spalle e, infine, Daisy mi ha salutato felice di avermi accanto. Sembrano essere tutti tranquilli e contenti, l'unico ancora scosso e alquanto irritato dall'intera situazione sono io, ma non importa. Continuo a guardare avanti.

Scendo le scale sbuffando, passando nervosamente una mano tra i capelli. Arrivo nell'atrio e prendo le chiavi dell'auto di mio padre che, ormai, è tornato dal laboratorio da qualche ora. Non saluto nessuno, sanno bene che non sarò con loro questa sera - e anche se non lo sapessero, preferisco comunque non restare troppo in questa casa che, ormai, è diventata asfissiante. Mi fermo per qualche momento, guardando il sole all'orizzonte che sta lasciando spazio al buio della notte colorando il cielo di arancione e rosa. Respiro profondamente aria fresca e mi sento immediatamente meglio, più sollevato in qualche modo; ho questo nodo allo stomaco da quando ho messo piede in California.

«Ciao, Harry.» la voce bassa e dolce di mia sorella mi distrae dai pensieri.

Mi volto verso destra e vedo Daisy accanto a me che mi sorride, anche lei agghindata per la serata che le amiche le hanno organizzato per salutare il suo stato da nubile. Indossa una maglietta nera con scollo a barca che lascia scoperte le spalle ed è tanto aderente da mettere in mostra il fisico asciutto; ha una gonna dello stesso colore con frange di pelle che le arriva molto al di sopra del ginocchio; scarpe nere e alte dal tacco sottile che slanciano le gambe allenate e marmoree; il trucco è leggero, ma mette in risalto i bellissimi e grandi occhi dorati; i capelli le ricadono sulle spalle in delicate onde e riesco a sentire il suo profumo di fiori. È meravigliosa, e il solo pensiero che se ne vada in giro così per festeggiare l'ultimo giorno da ragazza libera mi provoca una certa malinconia.

«Ehi.» le rispondo sorridendo appena, facendole un cenno del capo.

«Come stai?» chiede interessata, incrociando le braccia al petto e guardandomi senza timore.

«Sto bene.» ribatto sicuro - anche se sicuro non sono.

«Quindi ti sei ripreso ...»

«Sì, certo.» annuisco, mettendo le mani in tasca, cercando di fermare quel tremolio delle dita causato dai battiti accelerati del cuore. «Ero solo stressato, niente di preoccupante.»

«Sicuro?» domanda scettica, guardandomi ansiosa, quasi.

Annuisco senza ribattere, sorridendole tranquillo per dimostrarle che davvero non c'è nulla di cui essere nervosi. So bene che tutto questo fingere e costringermi a fare cose che mi mettono a disagio non siano salutari per il mio fisico già abbastanza provato, però al momento non posso fare diversamente: sento che fugare ogni inquietudine degli altri è la cosa giusta da fare.

Endless 2 || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora