Il dolore alla testa è molto intenso, ed è anche la prima cosa che sento non appena apro piano gli occhi. Sbatto le palpebre diverse volte per mettere a fuoco il soffitto bianco a scacchi e la luce al neon che illumina quella che, è evidente, è una stanza. Dopo le fitte alla testa mi arriva alle orecchie il rumore dei macchinari; è un "bip" continuo e regolare, ma non so a cosa sia dovuto, non lo capisco subito. Successivamente sento un odore simile a quello di disinfettante, un odore che mi è alquanto familiare e che mi crea, allo stesso tempo, una certa inquietudine; poi arriva anche tutto il resto: il pizzicore al braccio sinistro, il dolore alle gambe che sento terribilmente stanche e deboli, la gola secca e calda, le dita delle mani che non riesco a muovere subito e il cerchio alla testa diventa sempre più forte. Non riesco nemmeno a parlare, ma respiro profondamente ed emetto un piccolo e debole lamento; non posso fare altro.
«Non posso crederci!» una voce sorpresa attira la mia attenzione.
Con fatica, riesco a voltare il capo verso sinistra ed una giovane infermiera – dall'aspetto incredibilmente familiare- mi fissa stupita e forse anche un po' spaventata; quasi avesse appena visto un fantasma.
Vorrei parlarle, chiederle cosa mi sia successo e perché sono finito in ospedale, ma tutto ciò che riesco ad emettere sono una serie di lamenti gracchianti e qualche vocale appena accennata.«Non sforzarti troppo, Harry. Vado subito a chiamare il dottor Soyer» mi dice tranquilla, con un sorriso gentile che trasmette sicurezza.
La guardo correre via gridando il nome del medico. Continuo a ripetere che quella ragazza io la conosco e, per di più, anche il cognome del dottore mi è fin troppo familiare. Chiudo gli occhi e provo a ricordare, ma la testa sembra scoppiarmi; non ho mai sentito tanto dolore se non quando ho avuto l'incidente in moto anni prima. E in un attimo mi ricordo perché sono in ospedale: mi sono sentito male alla cerimonia di laurea! Eppure, c'è qualcosa che non mi torna perché, alla fine, riconosco l'infermiera: "Perché mai Mary, la mia ex ragazza, lavora in ospedale come infermiera se si è laureata in scienze sociali al MIT?". Tuttavia, più i secondi trascorrono più ci sono cose che non capisco: "Se mi ero sentito male ieri, al massimo il giorno prima, perché sto così male da non riuscire nemmeno a parlare?" e anche "Perché mai Mary sembra più piccola?". Ho la mente così sovraccarica da sentire una fitta più intesa e che, addirittura, mi fa dolore gli occhi.
Sento dei passi veloci poco fuori la camera, cerco di alzare il capo per vedere chi sta per entrare, ma proprio non riesco; sono incredibilmente debole. Muovo solamente il capo verso destra e, finalmente, vedo ormai vicino al letto il dottor Soyer che, sì, riconosco come colui che mi ha curato quando ho avuto l'incidente in moto. O almeno è molto simile all'uomo che ricordo. Accanto a lui, c'è Mary con un taccuino ed una penna in mano, insieme ad altri ragazzi della sua stessa età: sono tirocinanti, suppongo. Non capisco.
«Ben svegliato, Harry» mi sorride contento il medico «i tuoi genitori saranno felicissimi di sapere che ti sei finalmente ripreso».
"Cosa? Di cosa stai parlando?" vorrei dirgli, ma non posso. Tuttavia, la mia espressione deve essere alquanto eloquente perché lui mi capisce subito.
«Suppongo tu sia un pochino confuso» asserisce serio.
Io annuisco piano, restando sempre molto perplesso.
«È comprensibile, dato la tua condizione» si mette le mani in tasca e mi guarda solenne -ma anche un po' incuriosito, credo «Ti racconteranno tutto i tuoi genitori, ma prima dobbiamo visitarti. Va bene?»
Nonostante i dubbi, annuisco ancora una volta accettando di essere esaminato prima di sapere la verità. Sospiro profondamente e chiudo gli occhi; sento una profonda tristezza nel cuore, come una voragine buia ed infinta. È una strana sensazione di vuoto, c'è qualcosa che mi manca ed essere così in confusione mi irrita non poco. Tuttavia, comprendo che per il dottore è più importante la mia salute che le mie domande.
STAI LEGGENDO
Endless 2 || H.S.
FanfictionUn anno è trascorso da quella proposta di matrimonio. La vita di Daisy è andata avanti; è tranquilla insieme al suo futuro sposo. E' una donna totalmente nuova, ma qualcosa le manca, lo sente. Dall'altra parte, Harry è ancora scosso per aver perso l...