Ottobre, IPM
Edoardo
La pioggia batteva forte in quella mattina di ottobre. Il mal di testa mi aveva tenuto sveglio tutta la notte, finendo così un pacchetto di sigarette, l'ennesimo della giornata. Ciro russava sopra la mia testa ed io sarei voluto rimanere solo in quel momento. Mi alzo cercando di fare il minor rumore possibile, fuori ancora buio con i tuoni come unico rumore, mi chiudo in bagno e mi lavo velocemente. Faceva piuttosto freddo quella mattina così indosso una felpa nera ed un paio di pantaloni lunghi dello stesso colore. Ciro si sveglia qualche minuto dopo, mi lancia una lunga occhiata prima di passarsi una mano sugli occhi e avvicinarsi a me per abbracciarmi.
-Fratè -, gli dico
-Ci stong io ok? -, annuisco semplicemente prima di lasciarlo andare in bagno a prepararsi per la giornata.
Esce qualche minuto dopo con la sua solita tuta ed il comandante apre la cella per farci unire agli altri per la colazione. Quando arriviamo a mensa noto che sono tutti molto silenziosi, intenti a fare colazione a testa bassa. Sarà il clima ma sento che qualcosa non va ed anche il comandante lo nota. Mentre sto finendo di bere il mio latte e caffè, Pino viene a disturbarci. Ultimamente aveva iniziato a comportarsi in maniera strana, assillava Ciro con una teoria che Filippo stava facendo il doppio gioco, semplicemente perché geloso del fatto che Filippo stesse con noi, sotto esplicito ordine di Ciro. Neanche io ero tanto convinto della fedeltà del riccio milanese, ma il mio migliore amico non voleva sentire ragione. Da quando Filippo aveva fatto da tramite per il carico, il mio amico aveva deciso di concedergli una tregua, tenerlo sotto controllo mentre preparava l'attacco a Carmine. Così Pino aveva iniziato a dare di matto, facendo scenate neanche fosse la peggior fidanzata e, se inizialmente Ciro aveva deciso di lasciar perdere, guardandolo negli occhi in quel momento avevo capito che stava preparando qualcosa anche per lui.
-Ciro -, dice, -mi devi ascoltare quello vi prende solo in giro -, sbatte un pugno sul tavolo facendo rovesciare qualche bicchiere. Faccio per alzarmi ma Ciro mi trattiene da un braccio
-Pinù crè tutta sta confidenza? -, dice solamente il mio migliore amico, sistemando di nuovo i bicchieri. Ed è forse questa sua indifferenza, la goccia che fa traboccare il vaso e fa scoppiare Pino che in un attimo diventa furioso ed inizia ad insultarci. Questa volta non mi faccio trattenere da Ciro, alzandomi e spingendo forte il biondo fino a farlo barcollare.
-Pino vattenn va -, lo spingo di nuovo mentre le guardie accorrono a dividerci. Strattono Lino e torno al mio posto sistemandomi i capelli mentre Pino viene portato via.
-Ciro dobbiamo fare qualcosa -, si avvicina Tano rosso in viso.
-Con calma Pirù statt' tranquillo -, riprende a mangiare Ciro, -c'è tempo per tutto no? -, ed io già immagino la pesante vendetta per questo affronto. Torniamo in cella quella mezz'oretta giusto per lavarci i denti e sistemarci prima dell'inizio delle lezioni. Quando arriviamo in aula la professoressa ci aspetta con i quaderni già sistemati sui nostri banchi ed una grande scritta sulla lavagna di vetro.
-Poesia -, ci dice indicandola prima di salutarci tutti con un sorriso. Prendo posto ed inizio ad ascoltarla attentamente. Ci spiega il ruolo della poesia nella letteratura italiana, ci parla di Pasolini, dell'amore. Poi si stufa anche lei di tutto il baccano che fanno, -e va bene -, ritorna ad appoggiarsi alla cattedra, -cosa ne pensate di una giornata a Posillipo? -.
A quella sua domanda si ammutoliscono tutti e lei sorride soddisfatta. Ci spiega che ogni anno a Posillipo si tiene un premio di letteratura e quest'anno la direttrice ha fatto si che anche noi potessimo partecipare. Avremmo dovuto scrivere una poesia e, la più bella, avrebbe partecipato all'evento che si sarebbe tenuto di lì a qualche settimana. La spiegazione della professoressa, così come l'entusiasmo generale per quella possibilità extra di uscire da questo posto, vengono interrotti dall'arrivo di Gennaro e Teresa.
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'O Mar For
Fanfiction-Picceré fino ad ora agg vist'o sul o grig- Pare che gli opposti si attraggano e che c'è sempre qualcuno lì fuori pronto a salvarci. E se fosse proprio una bionda dagli occhi cielo, l'angelo di Edoardo? ATTENZIONE: linguaggio scurrile, scene semi es...