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Marzo, Napoli

Teresa

-Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri principessa, tanti auguri a te -, le voci dei miei genitori mi fanno svegliare con un sorriso. Mi stiracchio nel letto mentre Rita apre le tende e mia madre si siede accanto a me con un muffin al cioccolato ed una candelina accesa sopra, -Spegni dai -, dice mio padre con un mazzo di rose rosa. Annuisco prima di mettermi seduta, chiudere gli occhi per esprimere il mio desiderio e spegnere la candelina.

Mia sorella entra un attimo dopo con due pacchetti e si lancia letteralmente su di me abbracciandomi forte

-Auguri patatina finalmente maggiorenne -, mi dice prima di lasciarmi un bacio sulla guancia e farmi scoppiare a ridere

-Grazie appena prenderò la patente sarò ufficialmente il tuo taxi -, le dico e lei fa un segno di vittoria con le braccia facendo ridere mio padre e passare una mano sugli occhi mia madre.

Poi anche Rita si avvicina lasciandomi un pacchettino tra le mani e accarezzandomi una guancia con la mano

-Buon compleanno signorina -, mi dice teneramente ed io la ringrazio prima di abbracciarla

-Dai su apri i regali così che posso andare a prepararmi per scuola -, dice mia sorella buttandosi a peso morto sul letto

-Hai fretta? -, le dico ridendo

-Si mi aspetta Lorenzo -, confessa ed io scuoto la testa prima di aprire il pacchetto di Rita.

È una collanina in argento con la mia iniziale in pietre, la giro un po' tra le mie mani commossa perché non mi aspettavo minimamente un regalo dalla donna, forse io avrei dovuto farle un regalo per tutto ciò che fa per me e per noi da tutta una vita.

L'abbraccio ringraziandola e lei fa semplicemente un cenno con il capo, -Diciotto anni sono un traguardo signorina -, mi dice, -spero che quest'anno le porti tante belle soddisfazioni -, mi fa l'occhiolino prima di lasciarmi un altro bacio sulla guancia e andare via.

Apro il pacchetto di mia sorella e vedo semplicemente una statuina della Torre Eiffel, la guardo confusa e lei semplicemente mi passa una busta, incitandomi ad aprirla. La apro e trovo due biglietti aerei per Parigi in occasione della fine della scuola e prima dei miei esami di maturità.

-Mio Dio Lavi Parigi!! -, urlo ridendo e saltandole addosso facendo alzare gli occhi al cielo a mio padre e ridere di gusto mia madre.

I miei genitori invece mi avevano regalato la macchina. Avrei iniziato presto a fare le lezioni pratiche e speravo di poter guidare l'auto prima dell'estate. Li ringrazio abbracciandoli prima di prendere il muffin al cioccolato e addentarlo per fare colazione.

-Non esagerare mi raccomando -, dice mia madre ed io annuisco seria prima di posare la metà del dolce che resta sul comodino per non appesantirmi. Mia madre mi aveva seguita molto sul cibo, facendo io la ballerina, non voleva mi appesantissi o mangiassi cose sbagliate. Avevo sempre avuto un rapporto strano con il cibo, non ero mai stata una persona che dava tante soddisfazioni in cucina, eppure ultimamente avevo una fame incontrollabile e spesso, per placarla, uscivo a correre per chilometri interi.

Mia sorella scuote la testa contrariata, prendendo l'altra metà del dolce e mangiandolo davanti a mia madre come se niente fosse. Sorrido timidamente a mio padre, adesso appoggiato alla mia finestra, prima di alzarmi dal letto e indossare una vestaglia per andare a prendere la mia solita tazza di latte e caffè.

-Cosa farai oggi quindi? -, chiede mia madre prendendo il suo solito bicchiere di acqua calda e limone

-Stasera vado a cena con Nico. Domani facciamo la festa lo sai -, le ripeto e lei annuisce

'O Mar ForDove le storie prendono vita. Scoprilo ora