Dicembre, Napoli
Edoardo
L'avevo chiamata amore mio. In un attimo di follia, mi ero talmente dissociato dalla realtà in cui ci trovavamo, da essermelo fatto sfuggire così. E non mi ero fatto sfuggire solo il nomignolo, mi ero fatto sfuggire anche dei pensieri che fino a quel momento avevo tenuto gelosamente nascosti dentro di me. Abbasso un po' il viso per guardarla dormire tranquilla, nuda, appoggiata al mio petto coperto solo da una maglia. Le accarezzo delicatamente i capelli e lei istintivamente si stringe a me, sua unica fonte di calore dopo che le coperte le erano scivolate via durante la notte. Mi abbasso un po' sistemandomi meglio tra i cuscini e riuscendo a lasciarle un bacio tra i capelli. Le sue labbra leggermente aperte, ancora rosse e gonfie, martoriate dai miei baci, il collo con qualche segno sparso di quando la mia passione ha preso il sopravvento. Il respiro lieve sovrastato solo dal rumore che faceva la sua cagnolina, ancora non pienamente ambientata in quella grande stanza. Il cielo ancora nero fuori, probabilmente era notte fonda. Mi ero fatto un'idea completamente sbagliata di lei, della sua purezza ed ingenuità, rispondeva ai miei baci e alle mie carezze con altrettanto calore e voglia di scoprirci. E poi la dolcezza con cui mi aveva guardato mentre le dicevo quanto fosse bella, quanto l'avessi aspettata. Non solo in quell'istante, ma nella vita. Io che nella vita non avevo mai ricevuto niente di bello e poi era arrivata lei. La sorpresa nel trovarla così pronta per me, amante perfetta mentre rispondeva ad ogni mio singolo bacio o carezza. E poi l'audacia con cui lei aveva toccato me, timorosa come se potessi pensare anche minimamente di rifiutarla. La differenza tra lei e la madre di mio figlio, la prima così delicata, passionale ma mai volgare, forse era questo l'amore di cui avevo sentito parlare da Sasà? Quella cosa rara che non avevo mai provato prima d'ora? Con Carmen era sempre stato dettato tutto dalla voglia di sfogarmi, di togliermi di dosso la galera, lei voleva un figlio ed io l'avevo accontentata. Con Teresa c'era quella voglia di amarla, di proteggerla, di unirmi a lei per un motivo ben diverso dall'atto fisico.
-Sei sveglio -, la sua voce roca e impastata dal sonno mi riscuote dai miei pensieri
-Scusa non volevo svegliare anche te -, le dico alzandole il viso con due dita e lasciandole un bacio leggero
-Pensavo scappassi come l'ultima volta -, mi dice allontanandosi un po' dal mio corpo e alzandosi per guardarmi negli occhi. I capelli che le cadono dritti a coprirle i seni nudi. Sistemo il cuscino dietro la mia schiena mordendomi il labbro.
-E perdermi tutto questo? -, le sorrido passando entrambe le mani sui suoi fianchi per sistemarla su di me. Lei ridacchia mordendomi il collo prima di appoggiare il capo sulla mia spalla, strofinando i suoi seni sul mio petto. -Piccerè sei pentita? -, le domando voltando un po' il viso per guardarla negli occhi.
-Di aver fatto sesso con te? No, ho fatto sesso con altre persone anche -, risponde sedendosi su di me, i capelli a scivolare dritti sui suoi seni, la voce un sussurro per non svegliare nessuno.
Con un colpo di reni la faccio scivolare di nuovo sul letto e lei si copre la bocca con entrambe le mani scoppiando a ridere. Stavolta sono io sopra di lei, a farle il solletico mentre si dimena con gli occhi lucidi ed i denti impegnati a mordere le sue labbra per non emettere alcun tipo di rumore
-Basta, basta ti prego -, respira affannosamente ed io decido di darle la tanto agognata tregua
-Noi non abbiamo fatto sesso piccerè -, le dico abbassandomi per baciarla. Teresa mi passa le braccia intorno al collo trattenendomi contro di sé.
-Ah no? -, alza un sopracciglio tirandomi un po' i capelli, prima di baciarmi ancora allargando le gambe per farmi sistemare meglio sopra di lei.
-Piccerè -, le dico sulle labbra, -non mi provocare –

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'O Mar For
Fanfic-Picceré fino ad ora agg vist'o sul o grig- Pare che gli opposti si attraggano e che c'è sempre qualcuno lì fuori pronto a salvarci. E se fosse proprio una bionda dagli occhi cielo, l'angelo di Edoardo? ATTENZIONE: linguaggio scurrile, scene semi es...