Novembre, Napoli
Edoardo
-Come sta Ciro? -, chiedo per l'ennesima volta al comandante mentre mi lasciava personalmente il pranzo. Lui mi guarda e non risponde, -Comandà -, insisto.
-Stabile -, risponde secco.
Erano passati quindici giorni ormai dalla rivolta, dal fallimento di essa e dal ferimento di Ciro. Due settimane isolato da tutti, in una cella 2 metri per 2, con una finestrella minuscola da cui entrava solo uno spiraglio di luce, un lavandino ed un letto durissimo. Due settimane in cui non vedevo e non sentivo nessuno se non il comandante per colazione, pranzo e cena. In cui pianificavo la mia vendetta, perché io non volevo fare il capo di niente e adesso tutti si aspettavano che facessi qualcosa con Ciro fuori dai giochi. Il capo era lui così come lo era suo padre, lo era stato suo nonno e lo sarebbero stati i suoi figli, io ero il suo braccio destro, il suo fedele compagno, la sua spalla, non il capo. Il comandante, da due settimane, mi ripeteva sempre la stessa domanda, perché, ed io gli ripetevo sempre la stessa risposta, come un mantra. Quindici giorni dall'accoltellamento, da quando il mio migliore amico era in un letto d'ospedale sorvegliato 24 ore su 24 mentre i nostri nemici erano stati allontanati. Non solo vendetta non era stata fatta, quasi sicuramente Don Salvatore avrebbe avuto da ridire e avremmo dovuto rimediare a quella serata, ma guerra era stata dichiarata e da quel momento in poi ci saremmo dovuti guardare le spalle anche tra di noi. Pino era ancora tra noi, isolato da qualche parte nel braccio femminile a quanto pare, in attesa di essere trasferito in un centro. Carmine e Filippo invece erano ancora qualche cella più lontana da me. Qualcuno non aveva guardato le spalle a Ciro e quel qualcuno avrebbe pagato appena questa punizione sarebbe finita. Punizione che sembrava essere interminabile visto che non c'erano miglioramenti. La direttrice aveva dato disposizioni di interrompere anche il progetto di arte per tutto il mese, il che voleva dire che quasi sicuramente saremmo rimasti chiusi in isolamento per tutto quel tempo. Teresa a cui pensavo ogni giorno, da che mi svegliavo fino a quando andavo a dormire. Rivedevo i suoi occhi blu come il mare, che da questa finestrella sembrava ancora più lontano del solito. Pensavo a come le avrei detto di Carmen e del bambino, a come avrebbe reagito e onestamente non vedevo mai una soluzione positiva per noi. Non potevo continuare a mentirle, non potevo continuare a mentire neanche alla mia compagna. La verità era che, nonostante ci frequentassimo da poco, era diventata il bianco sulla tela grigia della mia vita. Frequentare poi forse non era neanche il termine più appropriato, non facevamo di certo le cose che facevano le coppie normali, ma lei era mia e basta e speravo di essere suo allo stesso modo.
-Comandà voi lo sapete già -, gli rispondo anche questa volta, riscuotendomi dai miei pensieri, -sapete tutto quanto. Sapete meglio di chiunque altro come funziona qui o mi sbaglio? -, lo sbeffeggio ricordandogli la sua giovinezza ed il rapporto che aveva avuto con alcune delle nostre famiglie.
-Si na cap e cazz Edoà -, sospira, -non cambierete mai. È per colpa tua che Ciro sta dove sta -, continua
-Ah sì? Comandà ma che sfacimm', colpa mia o du piecr? Fino a prova contraria non gli ho piantato io un coltello nello stomaco -, mi arrabbio ripensando ancora a quella sera. Quella scena di Ciro in una pozza di sangue che non riuscirò a togliere dalla mia testa tanto facilmente, -e mo Ciro è in ospedale e chill protetto o ver? -, continuo puntandogli un dito contro.
- Credevo fossi cchiu' intelligente Edoà, invece no. Mi dispiace solo per chell' povero criatur -, mi guarda riferendosi a mio figlio
-Comandà a mio figlio ci penso io -, gli dico seriamente, -quando posso vedere Carmen? -, continuo poi con un'altra delle mie solite richieste.
-Carmen? -, chiede incuriosito, -mentre tu pensi a quella qualcun'altra pensa a te -, continua confondendomi. Chi mai potrebbe pensarmi?
-Ma chi diciti comandà? -, ridacchio mangiando il più lentamente possibile.
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'O Mar For
Fanfiction-Picceré fino ad ora agg vist'o sul o grig- Pare che gli opposti si attraggano e che c'è sempre qualcuno lì fuori pronto a salvarci. E se fosse proprio una bionda dagli occhi cielo, l'angelo di Edoardo? ATTENZIONE: linguaggio scurrile, scene semi es...