Il sole cocente e l' aria secca del mattino, rendevano Harry incapace di lavorare; sapeva che si sarebbe dovuto portare un cappello da Holmes Chapel. Avrebbe dovuto chiedere a Walter se ne avesse uno ma, quella mattina, l' aveva visto di sfuggita, solo durante la messa.
Quando la sveglia suonò, lui era già sveglio; quella notte non dormì molto, un po' a causa del caldo, e un po' per l' agitazione. Così, decise di farsi una doccia con lo scopo di rinfrescarsi e scacciare le ansie e le paure. Dopo essersi vestito, iniziò a vagare per l' edificio alla ricerca della cucina e, dopo svariate ricerche, raggiunse la mensa. I tavoli erano già apparecchiati per la colazione, dove erano disposti grandi quantità di cibo. Si sedette e si versò del caffè in una tazza. La stanza era quasi deserta, a parte per qualche bambino. Prese una fetta di torta ma, appena imboccò il primo morso, la nausea lo assalì. Decise, allora, di rinunciare a mangiare. Uscì dalla mensa e, mentre si diresse verso la porta di entrata, sentì delle voci cantare in lontananza. Era un canto dolce, armonioso e decise di seguirlo. Si ritrovò a girovagare per un lungo corridoio, mentre le voci si facevano sempre più forti e vicine. Arrivò davanti ad una porta e, indeciso, l' aprì; di fronte a lui c' erano centinaia di persone, dai più grandi ai più piccoli, intenti a ballare e cantare canzoni religiose. Quando decise di entrare, chiudendosi dietro la porta, i canti cessarono e Walter iniziò a parlare. Si ritrovò a sedersi, da solo, nell' ultima fila di sedie. Non era una vera e propria chiesa, ma assomigliava di più ad una stanza allestita da sedie e un piccolo altare, dove avvenivano i riti sacri. Harry non avrebbe mai pensato di ritrovarsi a seguire una messa, ma ammise che la cerimonia lo rassicurò. Non entrava in un luogo religioso dalla morte del padre, esattamente tre anni fa. Dopo circa mezz' ora passata a pregare, la messa cessò ed Harry guardò l' orologio: erano le sette e quarantacinque; era arrivato il momento di andare. Così, dopo essersi alzato e fatto il segno della croce, uscì dalla stanza e si diresse verso l' entrata, dove l' attendeva l' autista, che lo avrebbe accompagnato sul luogo di lavoro. Raggiunse l' auto e, salutando il conducente, entrò al suo interno. Per le strade, c' erano bambini intenti a giocare e donne che si occupavano di loro e delle faccende domestiche. Arrivò a Crackolandia e, scendendo dalla vettura, guardò per un' ultima volta l' ora: erano passati solo dieci minuti; era giunto il momento di mettersi al lavoro.
Ed ora, erano esattamente da tre ore che Harry girovagava per quel marciapiede, cercando di capire esattamente qual era il suo compito. Il quartiere era deserto, a parte per qualche prostituta e spacciatore; Harry cercava di tenersi a distanza da loro. Arrivò ad un incrocio e decise di svoltare a sinistra. Era un vicolo cieco e, il suo istinto, gli diceva che sarebbe stato meglio se sarebbe tornato sulla strada principale. Ma qualcosa attirò l' attenzione del riccio; anzi, per la precisione, qualcuno. Sdraiato a terra c' era un ragazzo, ma Harry non riuscì a capire se fosse incosciente o se stesse solo dormendo. Così decise di avvicinarsi; il ragazzo giaceva al suolo, supino, i capelli arruffati e la barba leggermente accentuata. Indossava una maglietta bianca e dei jeans neri, entrambi bucati; la pelle era leggermente scura e sul corpo si potevano intravedere dei tatuaggi. Harry si chinò verso la sua direzione, scuotendolo ed incitandolo a svegliarsi. Il ragazzo aprì improvvisamente gli occhi e, due iridi di colore blu, incantarono Harry.
-Dove mi trovo?- chiese l' altro e, il riccio, non ebbe nemmeno il tempo di rispondere, che il ragazzo svenne tra le sue braccia.
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Save Me-Larry Stylinson
FanfictionHarry è un missionario che parte per il Brasile con l'intento di aiutare i ragazzi ad uscire dalla strada. Ma un giorno, durante una sua missione, incontrerà un ragazzo dagli occhi azzurri, che gli cambierà la vita. Larry fanfiction