Fears

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Louis si trovava nella stanza, dove, poco prima, era avvenuta la conversazione con il riccio. Non era sicuro ce l' avrebbe fatta; in fondo, uscire dal Crack non è una cosa semplice.
Si asciugò le lacrime che ancora gli rigavano il viso. Non riusciva a smettere di piangere, e non sapeva per quale motivo. Aveva paura di rincontrare la madre, di rivedere negli occhi delle sue sorelle, gli stessi occhi del padre. In quel momento aveva solo voglia di fumare, di spegnere i suoi ricordi e perdersi nel mondo che tanto amava, quel mondo in cui nulla andava storto. Prese dei libri che si trovavano sullo scaffale, e li scaraventò, con rabbia, sul pavimento. Si accovacciò sulle gambe, mentre con le mani si coprì gli occhi, che non ne volevano sapere di smettere di piangere. La dipendenza lo stava uccidendo; avrebbe fatto carte false, pur di inalare un po' di quel fumo, che lui considerava nettare. Ma non poteva cedere. Aveva promesso a quel ragazzo dagli occhi smeraldo, che sarebbe uscito da quel tunnel, o almeno ci avrebbe provato. Aveva bisogno di aiuto, in fondo lo aveva sempre saputo, ma in questo momento, l' unica persona che voleva accanto, era Harry, nonostante si conoscessero da poco. Poteva sembrare strano, ma tutte le volte che era vicino a lui, non sentiva il bisogno di drogarsi. Forse perchè ora, Harry era la sua droga; quel ragazzo che, nonostante avesse trattato male e cacciato molte volte, era sempre rimasto accanto a lui e, adesso, poteva sentire che, quel muro che si era costruito, si stava sgretolando, mentre la luce stava penetrando. E quella luce era Harry. Si stava innamorando di lui, ma sapeva che era sbagliato. L' avrebbe fatto solamente soffrire.
Louis fece un sospiro profondo, nel tentativo di calmarsi, mentre con le mani, si asciugava le ultime lacrime rimaste. Quando aprì gli occhi, il suo sguardo cadde su uno di quei libri che, ancora, si trovavano sul suolo freddo. Lo prese tra le mani e lesse il titolo: si trattava di "The Last Song" una delle storie più belle che avesse letto. Raccontava del rapporto difficoltoso tra una figlia e un padre, e la morte di quest' ultimo.
All' improvviso, dalla sua bocca, uscì un singhiozzo, mentre gli occhi si inumidirono nuovamente. Gli mancava tanto. Delle immagini gli offuscarono la mente, le stesse che ricordava ogni giorno: erano le scene di quella sera, quella fottuta sera in cui lo vide per l' ultima volta, prima che lui svenisse tra le sue braccia. Ricordava che, qualche ora prima di quel tragico incidente, i due avessero litigato a causa di un segreto che lui aveva scoperto, ma che, purtroppo, aveva dimenticato a causa di una temporanea amnesia.
Si alzò e decise che, per quel giorno, aveva già versato troppe lacrime. La voglia di Crack persisteva; forse, se quella sera sarebbe uscito e fosse andato da Zayn, nessuno se ne sarebbe accorto. Improvvisamente, scosse la testa: doveva essere più forte di lui. Aprì l' armadio, per indossare qualcosa per la giornata che avrebbe affrontato. Possedeva pochi indumenti, metà di questi rubati ad Harry. Gli piacevano le sue maglie, soprattutto se avevano il suo profumo. Decise proprio di indossare una cannottiera di quest' ultimo, con delle bermuda. Si guardò nel piccolo specchio di quella che ora era la sua camera; aveva un aspetto orribile. Era diverso da tre anni fa: i capelli avevano perso il loro colore vivo ed erano molto più fini, la carnagione era più scolorita e screpolata. Doveva assolutamente abbandonare quel vizio. Forse, se si sarebbe iscritto ad una di quelle associazioni per dipendenti di droga, sarebbe stato più facile. Doveva parlare con Harry. Diede un ultimo sguardo alla sua immagine riflessa nello specchio, mentre passava la mano tra i capelli, nel tentativo di dargli un aspetto più decente e uscì dalla stanza, pronto ad affrontare la prima giornata di quella che sarebbe stata la sua nuova vita.


Spazio autrice
Ok, questa è la prima volta che lo faccio, e credo che sarà anche l' unica. Volevo dirvi un paio di cose. Prima di tutto, volevo chiedervi scusa se ho introdotto questo capitolo nel mezzo del racconto, ma rileggendo la storia, ho capito che mancava qualcosa. E poi, sembrava irreale per Louis uscire così facilmente da una dipendenza durata tre anni.
Poi, volevo chiedervi nuovamente scusa se ci ho messo così tanto ad aggiornare, ma tra gli impegni e la voglia che mancava, non ce l' ho fatta. Sappiate solo che il capitolo 15 è in via di sviluppo.
Infine vorrei ringraziare tutti voi che leggete la mia storia. Siamo arrivati a 300 visualizzazioni e, anche se possono sembrare poche, per me sono veramente tante. Magari, se avete voglia, potete lasciare qualche commento e dirmi che cosa ne pensate. Non voglio obbligare nessuno, non sono una di quelle che se non ha un tot di visualizzazioni o preferiti ad un capitolo, non continua la storia. Io lo faccio perchè mi piace scrivere.
Volevo ancora ringraziare tutte quelle persone che mi hanno aiutata a far crescere e a darmi consigli sulla storia, in particolare a Vale. Grazie di tutto.
Non preoccupatevi, la storia non è ancora finita, ne vedrete di belle. Detto questo vi lascio andare! Al prossimo capitolo cari.

Save Me-Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora