Remember Me

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Canzoneeee!

24 dicembre 2014

Caro diario,
sono passati cinque anni dalla scomparsa di Harry, ed ogni giorno che passa, mi manca sempre di più. Dopo quella sera, passai settimane di inferno, rintanato in quel quartiere, passando le mie giornate a piangere e fumare. Non avevo più motivo per vivere, il mio obiettivo se n' era andato per sempre, e io non sapevo cosa fare. Poi un giorno, per fortuna, mentre ero seduto su quel marciapiede, in lacrime, arrivò lei, Eleanor, che mi aiutò a superare quel momento della mia vita. Mi seguì durante le mie riabilitazioni ed incontri, sorreggendomi nei momenti di difficoltà. A lei devo molto, è grazie a quella ragazza, se ora posso dire di essere finalmente libero, anche se avrei preferito esserlo con qualcun altro.
Adesso siamo sposati da cinque anni, e abbiamo due bambini: uno si chiama David e ha cinque anni, l' altra Darcy, e ne ha due. Le ho dato io il nome, era il suo preferito.
Siamo felici insieme, ma io non la amo. Penso che lei l' abbia sempre saputo, ma nonostante questo, continua a starmi vicino.
Io non la faccio apposta, ho provato mille volte a cercare di ricambiare quel sentimento, ma non ce la faccio. Il mio cuore continua ad appartenere a lui, a quel ragazzo dagli occhi smeraldo e dai capelli ricci. Ho provato a odiarlo, a dimenticarlo, ma tutti i miei sforzi sono stati inutili. Lui, per me, rimarrà il ragazzo alto dal cuore enorme, quello che con delle semplici parole, mi aveva ridato la speranza, facendomi capire che non ero sbagliato, che anche io mi meritavo una seconda possibilità. Lui mi amava, nel modo in cui io mi ero dimenticato di farlo.
Indosso ancora la collanina, che mi aveva regalato il giorno del mio compleanno. Non lo so perchè, ma sento che così è più vicino a me. È come se, appena chiudo gli occhi, sentissi ancora le sue mani tremanti e impacciate, mentre mi legano al collo quell' oggetto.
Io lo sento ancora sulla mia pelle, le sue mani che sfiorano costantemente il mio corpo, con quel modo che solo lui riusciva a farmi sentire.
Oggi è il giorno del mio compleanno, ma io non riesco ad essere felice. Penso solo a quella promessa che avevamo fatto sette anni fa, quando credevamo che nulla potesse dividerci.
Ho conservato l' unica foto di Harry che possedevo, quella di lui, con il padre, quando aveva solo quattro anni. La tengo incorniciata sul mio comodino, come a ricordarmi sempre, chi è stato il ragazzo che mi ha salvato la vita in tutti i modi. Sì, perchè lui mi ha salvato veramente la vita, proprio come fece nostro padre tre anni prima. Già, perchè io non gliel' ho mai detto, ma quell' uomo, era anche mio padre, quello che aveva combattuto contro le fiamme per salvarmi. E mi dispiace non aver mai detto ad entrambi, quanto loro valessero per me.
Ora scusa, ma ti devo lasciare. Ho un appuntamento.

A presto.

Louis

*

David, era da quando era nato, che odiava il giorno del compleanno del padre. I suoi amici gli raccontavano che, di solito, quando i loro genitori compivano gli anni, facevano una grande festa, cosa che non succedeva mai con il suo papà. Non sapeva spiegare il motivo, ma lui quel giorno, sembrava sempre più triste del solito. E poi, come se non bastasse, la sera usciva e rientrava a casa tardi, con gli occhi gonfi e rossi. La moglie sapeva tutto, dove andava e cosa faceva, ma ai figli non aveva mai detto niente.
Quella volta, però, sarebbe stato diverso. Infatti, aveva deciso di seguirlo, di pedinarlo. Di solito, l' uomo, usciva verso le sette di sera e così, David, con uno zaino in spalle, lo aspettava da dietro il tronco di un albero del loro giardino, pronto per la grande avventura.
A Rio de Janeiro il sole stava tramontando, facendo spuntare già le prime stelle.
Louis uscì di casa e guardò il cielo: era tutto uguale, nonostante fossero passati già sette anni.
Iniziò a camminare deciso verso la sua meta, non accorgendosi che, dietro alle sue spalle, c' era un ragazzino di cinque anni.
David lo fissava incuriosito; non l' aveva mai visto così serio e assorto nei suoi pensieri.
Camminarono per un' ora, mentre il cielo si faceva sempre più scuro.
Finalmente arrivarono, e il bambino si nascose dietro un albero, cercando di scoprire perchè fossero lì. Si trovavano sopra ad una collina, e sotto di loro, la città era illuminata dalle luci della notte.
La cosa che confuse di più David, era una lapide situata proprio lì, in cima, ora accanto al padre. Chissà di chi era. Forse del nonno? In fondo Louis, gli raccontava proprio poco di quell' uomo.
Guardò il padre chinarsi sulla tomba e lasciare una rosa rossa, accanto al marmo, per poi vederlo sedersi sull' erba umida e sentirlo parlare.

"Ciao Haz, anche quest' anno è arrivato, visto? Il giorno del nostro appuntamento.
Nell' ultimo anno sono successe un sacco di cose, sai? Aspetta, che te le racconto.
Allora, prima di tutto El..."

Le parole volavano nell' aria, come una dolce canzone, mentre David, ancora dietro l' albero, sorrideva guardando il padre.

Fine

Save Me-Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora