Love or friendship?

193 12 1
                                    

Louis e Eleanor si trovavano nel giardino della Comunità, mentre si dondolavano sull' altalena.

"Harry sembra un bravo ragazzo" se ne uscì Eleanor. A Louis comparve un sorriso spontaneo sul viso, che non riuscì a trattenere.

"Già"

"Come vi siete conosciuti?" chiese la ragazza, curiosa.

"Qualche settimana fa. Mi trovavo sul marciapiede, incosciente, e lui mi ha preso e mi ha portato qui"

"E poi?"

"E poi, niente. Lui voleva aiutarmi ad uscire dalla droga, ma, come tu già ben sai, guarire vuol dire tornare alla vecchia vita, soprattutto vuol dire tornare dalla propria famiglia e sai che io non voglio questo!" disse il liscio.

"Li hai più visti?" chiese lei, con incertezza. Aveva paura della reazione dell' altro.

"No" rispose Louis. Aveva smesso di dondolarsi e, ora, aveva la testa china e lo sguardo rivolto verso il basso. Nella sua voce, si poteva percepire un tono di amarezza. Si vedeva che gli mancava la sua famiglia, ma era troppo orgoglioso per ammetterlo. Eleanor si alzò dalla sua altalena e, dopo essersi chinata di fronte al liscio, lo abbracciò forte. Seguirono attimi di silenzio, in cui, i due, si scambiarono l' affetto che provavano nei confronti dell' altro.

"Cosa fai domani pomeriggio?" chiese la ragazza staccandosi dall' abbraccio, intenta a cambiare argomento.

"Perchè?" chiese Louis, curioso.

"Vado da Anne e ci tenevo che tu mi accompagnassi".

Anne, era la figlia di Eleanor, avuta qualche anno prima. Era una bella bambina, dagli occhi marroni e dai capelli castani scuri, come la madre. Louis non l' aveva mai conosciuta; i due, si persero di vista prima che lei partorisse e, ora, aveva davvero voglia di vederla, ma aveva promesso ad Harry che, l' indomani, avrebbe conosciuto Walter.

"Scusa, ma ho promesso ad Harry che, domani, avrei conosciuto Walter. Ci tiene davvero!" confessò il ragazzo.

"Ti piace tanto, vero?" chiese la ragazza. Le guance di Louis si tinsero di rosso.

"Chi?" disse l'altro, cercando di sembrare indifferente.

"Non fare il finto tonto, Louis! Lo sai chi intendevo" rispose schietta.

"Sì...". La sua voce era insicura, timida, e il suo sguardo era, nuovamente, rivolto verso le sue scarpe.

"Non devi vergognartene"

"È solo che... Non ho mai provato questi sentimenti per un ragazzo. È strano...."

"Gliel' hai già detto?"

"No..."

"Perchè?"

"È complicato..." rispose il ragazzo. Durante tutta la conversazione, Louis non alzò mai lo sguardo dal suolo.

"Sei tu che lo vuoi rendere complicato!" disse la ragazza, con tono dolce.

Eleanor prese la mano di Louis e la strinse. Gli era mancata. Era stata l' unica persona capace di capirlo, l' aveva aiutato nel periodo più brutto della sua vita e lui le era riconoscente.

"E comunque, mi mancherai domani!" disse lei, fingendo di essere triste.

Louis perse qualche secondo a riflettere: in fondo, se fosse andato con la sua amica a conoscere la figlia, poteva ugualmente incontrare Walter la mattina.

"Ok, ci sarò!" esclamò il ragazzo.

"Davvero?" Eleanor era sorpresa.

"Non potrei mai perdermi il sorriso della piccola Anne"

Ad un tratto, una voce proveniente dall' interno della Comunità, interruppe la loro conversazione.

"Eleanor, ti cercano!"

"Arrivo!" urlò la ragazza, per poi rivolgersi nuovamente all' altro.

"Scusa, ma ora devo andare. Ci vediamo domani verso le due del pomeriggio, davanti all' ingresso. Mi raccomando, sii puntuale. Ciao!"

L' amica si congedò, lasciando un tenero bacio sulla guancia di Louis, che ricambiò il gesto con un leggero sorriso. Poi la guardò allontanarsi all' interno dell' edificio. La campana della chiesa più vicina, annunciò le cinque; il sole stava già tramontando e il cielo si stava colorando di rosa. Iniziò a pensare ad Eleanor, e a tutte le difficoltà che la ragazza incontrò lungo la sua vita; era troppo gentile per meritarsi tutte quelle ingiustizie. Le voleva davvero bene. Ad un tratto, i suoi pensieri, ritornarono alla loro conversazione, avvenuta poco tempo prima. Forse aveva ragione, forse avrebbe dovuto dire ad Harry cosa provava. Ma lui, cosa provava realmente per il riccio? Amore, o una semplice amicizia? Certo, doveva ammettere che, da quando lo aveva conosciuto, non riusciva a smettere di pensare a lui e, tutte le volte che tornava a Crackolandia, sperava sempre che tornasse a prenderlo. Forse, era solo attratto dalle attenzioni che, l' altro, gli dava. E se poi, confessandogli i suoi sentimenti, lui l'avesse respinto? Probabilmente, non era neanche gay e, inoltre, avrebbe perso la sua amicizia.

Si alzò dall' altalena e si diresse verso l' ingresso della casa; aveva preso una decisione: doveva assolutamente scordarlo, prima che la situazione gli sfuggisse di mano.

Save Me-Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora