Confessions

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Harry si stava dirigendo verso la stanza usata per le cerimonie religiose; aveva da poco lasciato Louis, in compagnia di Eleanor, e ora, doveva avvertire che, l' incontro, sarebbe stato rinviato all' indomani. Quando il liscio gli aveva chiesto di rimandare il tutto, lui, non era riuscito a dirgli di no; forse era stata colpa dei suoi occhi color ghiaccio o, forse della sua faccia da cucciolo, che gli impedirono di controbattere. Non sopportava che, quella ragazza, gli stesse troppo vicino, ma, non poteva nemmeno obbligare Louis ad allontanarsi dalla sua amica. In fondo, aveva ventidue anni ed era libero di fare quello che voleva. Eppure era geloso di Eleanor; non sapeva se, fosse per il fatto che, lui, volesse passare più tempo con lei o, per come la ragazza lo guardava. Si poteva capire che, lei, provasse qualcosa per lui, ma Harry non sapeva se il sentimento fosse ricambiato e, sinceramente, aveva paura di scoprirlo. Perchè, anche se non riusciva ad ammetterlo, lui stava iniziando a provare qualcosa per quel ragazzo dagli occhi blu, e non era nè compassione, nè amicizia, ma qualcosa di più.

Il riccio, raggiunse la stanza, la quale, era completamente deserta, fatta eccezione per due persone che si trovavano in fondo alla sala, vicino all' altare. Uno era Walter, mentre l' altro, era un ragazzo che non aveva mai visto. Era di bell' aspetto, con i capelli biondi e la pelle troppo chiara: probabilmente, anche lui non era brasiliano. I due, erano intenti a conversare ed, Harry, decise di non disturbarli e di incontrare Walter qualche ora più tardi. Ma, mentre era sul punto di uscire, sentì una voce richiamare il suo nome. Il ragazzo si girò e, vide, Walter, fargli un cenno con la mano, come per dirgli di avvicinarsi a loro. Seguì il gesto e, presto, si ritrovò ad affiancare l' uomo.

"E il famoso Louis dov' è?" chiese Walter, ispezionando il ragazzo.

"Non è riuscito a venire perchè ha avuto un contrattempo. Ma mi ha promesso, che, domani vi incontrerete." disse Harry, genato per l' assenza del liscio.

"Allora, non vedo l' ora che arrivi domani". Harry sorrise alla frase del più grande. Poi, Walter, riprese il discorso.

"Harry, questo è Niall. Lui ha lavorato con tuo padre, e lo conosceva bene."
Il riccio si voltò verso il ragazzo e, la prima cosa che lo colpirono, furono i suoi occhi: erano di un color azzurro, che ricordavano quasi le sfumature dell' oceano in una giornata luminosa.
"Piacere!" disse Harry porgendogli una mano, mentre accennava un sorriso, che l' altro ricambiò.
"Il piacere è mio!" disse il biondo, stringendogli la mano.
Ad un tratto, nella stanza, irruppe una signora; avrà avuto sulla quarantina d' anni, capelli castani raccolti in piccole trecce e, due grandi occhi color nocciola. Chiese a Walter se poteva seguirla e lui, dopo essersi scusato con loro, si congedò.
Harry e Niall rimasero qualche secondo a guardarsi, mentre l' imbarazzo prendeva il sopravvento. Per fortuna, a rompere il silenzio, ci pensò il biondo.
"Allora, anche tu stai seguendo le orme di tuo padre?"
"Diciamo di sì!" rispose il riccio, mentre prendeva posto su una delle sedie, seguito subito dall' altro.
"Per quanto tempo rimarrai qui?" chiese Niall.
"Un anno"
Durante la conversazione, i due non si guardarono mai: lo sguardo di Niall era rivolto all' altare, davanti a lui, mentre gli occhi di Harry erano fissi sul pavimento.
"Qual è il tuo scopo qui?" chiese ad tratto il biondo.
"In che senso?"
"Sì, insomma, qual è il vero motivo per cui tu sia venuto fino in Brasile? Non capita tutti i giorni, di prendere l' aereo e venire in Brasile, soprattutto non per svolgere solo l' attività di volontariato. Quindi, qual è il tuo scopo?"
Il riccio rimase sorpreso da quella risposta; nessuno, fino ad allora, si era preoccupato di scoprire la sua vera ragione del viaggio.
"Volevo scoprire qualcosa di più sugli ultimi anni di vita di mio padre. Sai, veniva di rado a casa e per questo, volevo sapere cosa lo spingesse a rimanere in questa città! Anche lui aveva uno scopo?"
"Oh, sì che ce lo aveva! La sua ragione si chiamava Nadine!"
A quelle parole, Harry scattò sulla sedia e, il suo sguardo, si posò velocemente al ragazzo accanto a lui. Possibile che suo padre si fosse innamorato di un' altra donna?
"Si era innamorato di lei?"
"Innamorato? Io penso di non aver mai visto un uomo amare così tanto una donna!"
Alle parole del biondo, il cuore del riccio si strinse. Non poteva essere vero! Come aveva fatto a non accorgersi di niente? Come aveva potuto tradire sua moglie? La rabbia incominciò a impossessarsi di lui, ma la curiosità prese il sopravvento.
"E poi come è andata?"
"Si sposarono ed ebbero cinque bellissimi figli. All' inizio tuo padre, si alternava tra Inghilterra e Brasile, ma, negli ultimi anni di vita, non riusciva più a staccarsi dalla sua nuova famiglia e, quindi, passava la maggior parte del tempo qui"
A Niall, non gli sembrava importare il fatto che, stesse raccontando, tutta la storia, ad Harry, nonostante sapesse che anche lui era suo figlio.
"Quanti anni ha il più grande?" chiese il riccio.
"Ventidue"
"E da quanto tempo erano sposati?"
"Ventitrè anni"
Questo significava che, nonostante, il padre di Harry fosse sposato da più tempo con sua madre, il primo figlio l' aveva avuto da Nadine. Il riccio, sentì la testa scoppiargli, ma aveva ancora bisogno di sapere una cosa.
"Come è morto?"
Niall fu sorpreso di sentire quella domanda; pensava che l' altro lo sapesse.
"Cercando di salvare suo figlio."
"Da cosa?"
"Questo non lo sappiamo neanche noi."
A quel punto, ci fu un attimo di silenzio, che il biondo sfruttò per guardare l' ora sul suo orologio, per poi continuare a parlare.
"Scusa, ma ora devo proprio andare! Se hai bisogno di sapere ancora qualcosa su tuo padre, non esitare a cercarmi!"
Harry annuì ma, quando l' altro fu sul punto di uscire dalla stanza, gli fece un' ultima domanda.
"Dov' è Nadine?"
"Da quando tuo padre è morto, non si hanno più avute sue notizie."
Niall se ne andò, mentre Harry continuava a pensare a suo padre. Non poteva essere vero che, in tutti quegli anni, lui non fosse mai presente perchè preferiva stare con Nadine. Sentì gli occhi pizzicare, segno che stava per scoppiare in lacrime. Si alzò velocemente dalla sedia e corse verso la sua stanza, dove si rinchiuse. Si sdraiò sul letto, a pancia in giù, e incominciò a piangere lacrime di rabbia, lacrime amare. Faceva male sapere che suo padre, avesse tradito la sua famiglia, che preferisse, un' altra donna a sua madre. Non poteva credere, di avere versato tante lacrime, per un uomo che non meritava il suo rispetto. Doveva trovare quella donna, e scoprire di più.
Ma, ad un tratto, qualcuno bussò alla porta della sua camera.

Save Me-Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora