You Can' t Stay Close

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I raggi del sole penetravano attraverso la finestra, rendendo la stanza molto luminosa, nonostante fossero solo le otto del mattino. La sveglia continuava a suonare, provocando un rumore assordante.
Harry aprì lentamente gli occhi, sbattendo ripetutamente le palpebre, a causa della luce accecante. Spense la sveglia, e iniziò a tastare il letto, cercando il corpo minuto del ragazzo dagli occhi blu. Dopo vari tentativi, tutti falliti, si voltò, e si accorse che lui non c' era; subito rimase deluso, ma poi, l' ansia e la paura, presero il sopravvento: e se si fosse pentito? E se in realtà, l' altro non provava i suoi stessi sentimenti e quindi, gli avesse mentito? E se, se ne fosse andato nella notte, e avesse ripreso a drogarsi? Mille pensieri iniziarono a ronzargli nella mente. Si mise seduto, e con la testa tra le mani, cominciò a riflettere; sicuramente, erano solo paranoie. In fondo, era stato proprio lui, la sera prima, a dichiararsi per primo.
Improvvisamente, qualcuno bussò alla porta, e tutte le sue ansie svanirono, quando nella stanza, fece capolino, una figura minuta, provocando un sorriso radioso sul viso del riccio.
"Ehi!"
"Buongiorno" rispose il liscio, ricambiamo il sorriso, per poi continuare la conversazione. "Ma come, sei ancora in piagiama? Muoviti, che ho la giornata piena, e non ho tempo da perdere."
"Come siamo scontrosi oggi." disse Harry. Louis si irrigidì; l' altro aveva ragione. Avrebbe dovuto calmarsi, altrimenti avrebbe capito tutto.
"Non mi dai nemmeno un bacio?" chiese, con un finto broncio.
Quella richiesta, districò la mente del ragazzo più grande, dai suoi pensieri, che, nel frattempo, si era avvicinato al corpo del riccio e, dopo aver posato un ginocchio sul letto, per arrivare alla sua stessa altezza, gli posò una mano sulla sua guancia rosea. Poi, iniziò ad accarezzarla e, dopo un leggero sorriso, si chinò, per posare le sue labbra fini, su quelle carnose di Harry. Fu un bacio lento, delicato, ma che aiutò Louis a rilassarsi. Durò pochi minuti e, quando finalmente si staccarono, i loro sguardi si incrociarono; il blu ghiaccio si mischiò nuovamente nel verde smeraldo. Fu uno di quei momenti magici, che capitano poche volte nella vita e solo con le persone che ami veramente.
Louis sorrise al riccio, per poi rompere quel silenzio che si era creato mentre si perdevano nei loro occhi.
"Dai, vai a farti una doccia, che abbiamo un incontro importante."
"Già!" rispose Harry, mentre sorrideva come un bambino.
Il ragazzo raccolse tutta la sua roba, per poi lasciare la sua stanza e dirigersi nel bagno. Era emozionato per il fatto di far conoscere Louis a Padre Walter. Lui ci teneva al giudizio dell' uomo, aveva bisogno che lo accettasse, che lo facesse entrare nella loro Comunità. Aprì la porta del bagno, per poi richiuderla alle sue spalle e spogliarsi. Entrò nella doccia e lasciò che l' acqua rinfrescasse la sua pelle abbronzata. Era felice; certo, come puoi non esserlo, quando la persona che ti piace si dichiara e si fida di te al punto di lasciarti entrare nella sua vita?
Ovviamente, Harry non sapeva tutto di Louis, anzi, per lui quel ragazzo era ancora un mistero, ma gli piaceva il fatto che, il liscio, finalmente si facesse aiutare ad uscire dalla droga, quel buco nero che lo aveva rinchiuso per tre anni. Doveva ammettere che non sarebbe stato facile, ma ce l' avrebbe messa tutta, pur di vederlo di nuovo felice.
Uscì dalla doccia e, dopo essersi asciugato, legò l' asciugamano alla vita e ritornò in camera. Louis era ancora lì, sdraiato sul letto, con un braccio dietro alla nuca, mentre con l'altra mano, teneva il telecomando. Il riccio aprì il suo armadio e iniziò a rovistare tra i suoi vestiti.
"Non avrai intenzione di vestirti davanti a me, spero!" disse Louis, guardando di sottecchi il ragazzo, mentre con faccia annoiata faceva zapping tra i vari canali.
"Perchè, c' è qualche problema?" rispose l' altro con un sorriso malizioso.
"Sono molto vulnerabile in questo periodo. Potrei diventare pericoloso."
"In che modo?"
Harry si morse il labbro inferiore; non era nervoso, era semplicemente stupito nel scoprire il lato perverso del ragazzo e, doveva ammettere che gli piaceva. Louis fece cadere il telecomando sul letto e, con un gesto veloce, scese, per poi avvicinarsi con passo lento verso il riccio. Gli occhi luccicavano dall' eccitazione e, sul volto, si dipinse un sorriso perverso. Aveva una voglia matta di saltargli addosso, di togliergli la stoffa che gli circondava i fianchi, di ammirare il suo corpo perfetto e baciare ogni centimetro di pelle. Ma sapeva che non poteva, perchè era consapevole del fatto che fosse troppo presto per un passo tanto importante. E poi, doveva ammettere che era fottutamente spaventato, ma non perchè quella sarebbe stata la sua prima volta. Figurarsi, l' aveva fatto così tante volte con delle ragazze, soprattutto quando era fatto, ma mai con un ragazzo. Ed era questo che lo terrorizzava: aveva paura di sentirsi in imbarazzo, aveva paura che fosse sbagliato, ma forse, la cosa che gli faceva più paura, era che gli sarebbe piaciuto talmente tanto, al punto di innamorarsi follemente di quel ragazzo.
Raggiunse Harry e gli cinse i fianchi con le proprie braccia, per poi alzarsi sulle punte e sussuragli all' orecchio.
"Dai, vestiti! Io ti aspetto fuori. E sbrigati, che sto morendo di fame." E dopo avergli lasciato un leggero bacio sulle labbra, uscì dalla stanza.
Harry rimase un po' deluso, sperava che l' altro prendesse decisioni diverse, ma forse era meglio così. E come biasimarlo? Si conoscevano così poco e, sinceramente, lui non avrebbe saputo come affrontare la situazione, dato che era ancora vergine. Ma, al contrario dell' altro, non aveva paura. Anzi, sapeva che Louis era quello giusto; avrebbe solo dovuto aspettare che il tempo facesse il suo corso, e poi, anche per loro sarebbe arrivato quel momento.
Si vestì velocemente, indossando un paio di skinny jeans neri e una canottiera bianca, e raggiunse il liscio.
"Eccomi!"
"Ce l' hai fatta, era ora! Andiamo che ho fame."
E detto questo, Louis si incamminò velocemente verso la mensa, seguito dal riccio. Ma mentre percorrevano il corridoio, qualcuno attirò la loro attenzione; si fermarono e, voltandosi, si accorsero che ad averli interrotti, era proprio Walter, che si trovava dentro la sala dove si tenevano gli incontri. "Harry!" chiamò l' uomo.
"Walter!" rispose il riccio con un enorme sorriso.
"Entrate."
I due fecero come gli era stato detto.
"Ti voglio presentare Louis."
"Piacere" disse il liscio tendendogli la mano. Era agitato. Ci teneva a fare una buona impressione.
"E così tu sei il famoso Louis? Harry mi ha parlato così tanto di te." disse Walter, ricambiamo la stretta.
I due ragazzi, si scambiarono uno sguardo complice, che non sfuggì agli occhi dell' uomo.
"Harry, potrei parlarti un attimo da solo?" disse ad un tratto Walter. L' atmosfera era diventata improvvisamente pesante, così Louis cercò un modo per alleggerirla e lasciare i due da soli.
"Va beh, io vado alla mensa. Ti aspetto lì." disse ad Harry con un sorriso, per poi rivolgersi all' uomo, tendendogli nuovamente la mano.
"È stato un vero piacere conoscerla. Spero che avremmo altre occasioni per parlare."
"Senz'altro." rispose ricambiando la stretta, e il liscio uscì dalla stanza, chiudendosi la porta alle spalle. Quando i due furono soli, Walter ruppe il silenzio che si era creato.
"Cosa c' è tra voi due?" chiese diretto. Harry rimase stupito dal comportamento dell' altro, e decise di mentirgli, un po' perchè non sapeva come avrebbe reagito, e un po' perchè non si sentiva ancora pronto ad uscire allo scoperto. E, inoltre, non voleva creare problemi a Louis.
"È un mio paziente e siamo solamente amici."
"Credi di prendermi in giro? Ho visto come lo guardi!"
"E come lo guardo?" Il tono di voce dei due, era aumentato.
"Come se fosse la cosa più cara che possiedi!" urlò Walter. Sospirò, cercando di calmarsi, e continuò, moderando la voce.
"Senti, non è per fare il guastafeste, ma lo sai che non puoi. Lui è un tuo paziente, ed inoltre non sarebbe vista di buon occhio una relazione tra due persone dello stesso sesso, soprattutto in un luogo religioso come questo. Quindi, ti consiglio di farti passare questa cotta, o sarò costretto a prendere provvedimenti."
"E quali sarebbero?" chiese Harry, ormai rassegnato del fatto che l' uomo avesse scoperto già tutto.
"Lui verrà trasferito in un' altra Comunità, mentre tu tornerai in Inghilterra e non ti sarà più permesso di tornare in Brasile."
Al riccio venne un colpo. Non poteva permettere che ciò accadesse; aveva bisogno di scoprire il passato di suo padre e, se lo avessero esiliato, non avrebbe mai potuto raggiungere il suo obiettivo. Ma dall' altra, non voleva abbandonare Louis; aveva promesso di aiutarlo e, poi, a dirla tutta, non aveva nessuna intenzione di lasciarlo andare adesso, si erano appena conosciuti e voleva scoprire le parti più importanti della vita del liscio. Era combattuto, non sapeva cosa fare, ma una cosa era certa: non avrebbe dovuto dire niente al ragazzo.
Ma quello che lui e Walter non sapevano, era che Louis, era rimasto dietro alla porta ed aveva ascoltato tutto.

Save Me-Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora