Hermione sentì una pesante porta chiudersi alle sue spalle, e pensò immediatamente di essere in trappola. Subito i suoi sospetti corsero ai serpeverde. Non era per niente improbabile, dopo tutto, che avessero deciso di vendicare due studenti che per colpa sua avrebbero dovuto passare l'intero mese successivo assecondando le bizzarre richieste di Hagrid. Dischiuse gli occhi lentamente, prima uno e poi l'altro, in modo da non darne sensore all'ignoto rapitore. Capì immediatamente di essere entrata nella Stanza delle Necessità, che quella volta si era presentata sotto forma di biblioteca, uno stereo moderno in un angolo, e il pavimento libero fra gli scaffali era ricoperto di cuscini, su cui ci si poteva accomodare per leggere. Infine, era stata ricavato una porzione di stanza abbastanza spaziosa, che sembrava un salotto moderno, un divano dotato di isola è rivestito di pelle bianca, posto di fronte a due poltroncine rosse e a un tavolino di vetro a forma ovale, era illuminato da un camino, dentro il quale il fuoco crepitava dolcemente, donando alla stanza un atmosfera calda, accogliente, e probabilmente anche romantica solo che probabilmente Hermione era troppo spaventata per accorgersene. La stanza era pervasa da una luce soffusa senza altra illuminazione oltre quella del camino. Ciò che più stupì la ragazza era la consapevolezza che se avesse scelto un posto tranquillo per leggere, piangere, riposarsi o sognare quello sarebbe stato decisamente il risultato. Purtroppo o per fortuna, improvvisamente un imponente lampadario di cristallo che pendeva dal soffitto si accese rovinando tutto. Fu allora che scorse una pallida e magra figura dai capelli platino che sfogliava pigramente un libro dall'aria piuttosto logora. Malfoy, nella sua migliore tenuta da sono-troppo-figo-baby-però-devi-pagare-tu-perché-papino-mi-ricarica-la-carta-domani alzò la testa e fece cenno all'energumeno che la tratteneva di lasciarla. Quello che Hermione supponeva fosse Crabbe o Goyle la depositò, con molta nonchalance sul cuscino di fronte a quello del ragazzo e si dileguò. Hermione fino a quel momento era troppo scioccata per fare qualunque cosa, ma a quel punto si riprese e non riuscì più a trattenersi. Tirò a Malfoy un pugno sul naso mettendoci tutta la forza che aveva in corpo, e si mise a urlargli contro.
- Si può sapere cosa vuoi da me maledetto furetto? Prima la storia dell'incidente che, tra parentesi, anche se vi ho coperto, ha fatto comunque un male cane e adesso questo! Cos'è, hai deciso di rapirmi con la forza e trascinarmi giù nell'Ade con te? O magari pretendi che ci trasformiamo entrambi in serpenti e abbiamo una tresca amorosa? Oppure...-
A quel punto il serpeverde reagì nell'unico modo che Hermione non aveva previsto. Il che la mandò ancora di più su tutte le furie. Il ragazzo, infatti, aveva iniziato a ridere ritrovandosi con le lacrime agli occhi. La ragazza avvampò.
- Si può sapere perché ridi? - strillò un tantino isterica.
- okay, okay calmati sei un po' tesa, pensi per caso che sia un maniaco che ha cattive intenzioni? Fai un respiro profondo perché per questa volta ti sbagli, la verità è che mi incuriosisce molto il motivo per cui ci hai protetto . - Hermione alzò un sopracciglio ma ormai non era più arrabbiata.
- E perché di grazia ti saresti scomodato così tanto? Il rapimento oltretutto era un tocco di classe e... smettila immediatamente di ridere Draco Malfoy altrimenti io - disse lei prima di interrompersi nuovamente furiosa, a causa del ragazzo davanti a lei che rideva a crepapelle.
- No ti giuro che mi fai morire - scrollò le spalle e il sorriso gli si spense quasi del tutto - ma ora sono serio, perché hai aiutato me e la Parkinson? - chiese.
- Immagino - fece una pausa come se non sapesse bene in che modo continuare - immagino che sia stato il modo in cui me lo hai chiesto in infermeria, e bè, il fatto che tu me lo abbia chiesto in infermeria, insomma io ero semi cosciente e tu mi stavi praticamente supplicando e... -
- Va bene, frena Granger, si è trattato di un moto di pietà - chiese con quella che sembrava una punta di delusione nella voce.
Hermione scrollò le spalle.
- Si una specie, penso - dal modo in cui lo disse, Draco capì che doveva esserci una motivazione di fondo diversa, ma decise di lasciar cadere l'argomento. Sul viso della ragazza, invece, comparve un ghigno.
- Piuttosto, da quando chiami la Parkinson per cognome? Non era la tua ragazza, l'amore della tua vita, centro del tuo universo, l'unica motivazione per cui ti alzi dal letto la mattina e tutta quella roba lì? - chiese con uno sguardo malizioso.
Draco la guardò quasi offeso.
- Granger, ribadisco di nuovo il concetto, frena. Non ti riguarda. - tagliò corto. Il discorso cadde e dopo qualche secondo di silenzio imbarazzante riuscirono ad intavolare una conversazione più o meno normale.
- Malfoy, che ore sono? - disse a un certo punto la riccia smettendo di ridere. Draco consultò il suo Rolex, lo aveva comprato quell'estate in un negozio babbano solo perché suo padre lo considerava un simbolo di "ricchezza e superiorità", come lo stupido vestito che indossava quella sera.
- È l'una passata - disse distrattamente. Il viso della ragazza si indurì, e il serpeverde pensò di avervi scorto un lampo di tristezza, che comunque scomparve subito.
- Forse è meglio che andiamo a dormire - disse solo la riccia.
- Giusto - esclamò. Si battè la mano sulla fronte come se avesse dimenticato qualcosa di importante - Ovviamente non puoi rovinare la tua reputazione di studentessa modello arrivando tardi a lezione no? - rispose lui con un sorriso beffardo dipinto sul volto. Il ragazzo si alzò e tese la mano ad Hermione che però sibilò qualcosa di simile ad un "posso alzarmi da sola". Lui per tutta risposta fece spallucce limitandosi a ritirare l'aiuto. La ragazza attraversò la stanza cominciando a sentire le palpebre pesanti. Chiuse la porta dietro di se e percorse a ritroso la strada che l'avrebbe portata al suo dormitorio e al suo letto caldo.-----------------------------------------
Salve belle picciotte. Allora, ho cercato di scrivere un capitolo un po' più lungo del solito. Per qualcuna sarà troppo, per qualcun altra troppo poco, ma me ne farò una ragione. Per quel che riguarda me so solo che sono le 11 di sera e vorrei solo andare a dormire (ora partiranno le critiche "ma cosa sei mio nonno?", bè gente forse si ma me ne farò una ragione). Scusate se era un po' troppo descrittivo e, si lo ammetto, anche un po' noioso. Presto vi farò un nuovo elenco di storie che mi sono piaciute. Vi ricordo che per qualunque cosa (pubblicità, domande, consigli) io ci sono, ma ci tengo a specificare che preferirei non ricambiaste dell'eventuale pubblicità perché voglio crearmi la mia "piccola fama" da sola, e per quanto riguarda le domande qualunque chiarimento o curiosità sarà ben accolto. Detto questo, vi auguro una buona notte perché io mi sto addormentando sopra il telefono. Grazie ancora di tutto.
P.s. Ci sono alcune citazioni che non potete capire se non avete letto "Percy Jackson racconta gli dei greci".
With love,
~ Granger
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Choice~Dramione
FanfictionSono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.