Prologo

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Il sole era appena sorto e la ragazza ammirava l'alba in tutto il suo splendore. Era sveglia solo da pochi minuti, si era alzata molto presto, senza avere un motivo preciso, con la costante sensazione, che di lì a poco sarebbe accaduto qualcosa di speciale. Finito lo spettacolo di luci sulla verde campagna francese, la piccola Hermione Granger scrollò le spalle e rientrò in soffitta, dirigendosi verso la scaletta che permetteva di uscirne, senza notare, il grosso gufo che si dirigeva verso la finestra della sua camera, al piano di sotto.

Arrivata nella sua stanza decise immediatamente di mettersi a studiare, d'altra parte, pensò, quello sarebbe stato il suo primo anno di scuole medie, e voleva riuscire a far buona impressione sugli insegnanti fin da subito. Mentre leggeva come cadde l'Impero Romano d'Occidente, si sentì stranamente osservata. Alzò lo sguardo dal libro, e notò due occhi ambrati che la scrutavano con curiosità, probabilmente già da tempo. Il possessore di quei due occhi, era un grosso gufo, con piume grigie striate di nero, e, probabilmente, piuttosto avanti con l'età, poggiato candidamente sul davanzale della finestra a ghigliottina aperta. Il particolare, che però aveva più colpito Hermione, era stata la lettera legata alla zampa dell'animale. Si avvicinò lentamente, e con sua sorpresa notò che l'uccello non mostrava il minimo segno di timore, anzi la luce di curiosità che prima accendeva i suoi occhi, era diventata uno sguardo annoiato, come se avesse vissuto quella scena migliaia di volte. Quindi la ragazza slegò lo spago che assicurava la lettera alla zampa del gufo, e, non senza una punta di trepidazione la aprì. La busta era indirizzata a:

Miss Hermione Granger

Cottage sulla collina

Saint-Hubert

Normandia

All'interno di essa, nella stessa calligrafia c'era scritto:

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

Preside: Albus Silente (Ordine di Merlino, Prima Classe, Grande Mago, Stregone Capo, Supremo Pezzo Grosso, Confed. Internaz. dei Maghi)

Cara signorina Granger,

siamo lieti di informarLa che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l'elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie. L' anno scolastico avrà inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.

Distinti saluti,

Minerva Mc Gonagall

Vicepreside

Come premesso, all'interno della busta vi era anche un foglio con su scritto i bizzarri titoli, di quelli che, dedusse Hermione, dovessero essere i libri di testo, e le attrezzature più strane che la ragazza avesse mai dovuto procurarsi, per la scuola. Stava per scrivere la lettera di risposta, quando la sua mano si bloccò a mezz'aria. E non perché non sapeva cosa scrivere. Hermione, aveva ricevuto un educazione basata sulla razionalità, e non aveva mai creduto, se non nella primissima infanzia, alla possibile esistenza di un mondo magico. Quindi, decise che si trattava di uno scherzo, e anche piuttosto stupido. Seppellì la busta fra tutti i suoi appunti, e riprese a studiare. Mentre si accingeva a leggere come Odoacre spodestò Romolo Augustolo, sentì qualcuno bussare alla porta, ed essendo passate da poco le 7 del mattino si stupì parecchio. Pensò che i suoi genitori non si fossero ancora alzati, e si preparò a scendere. Mentre imboccava le scale per andare al piano terra, gli occhi ambrati del gufo la stavano ancora seguendo.

Una volta arrivata nel salone, si ritrovò davanti, una scena alquanto assurda. I suoi genitori stavano parlando con un piccolo uomo, che alle 7 del mattino stava tranquillamente, sorseggiando, una tazza di tè, preparata, intuì, da sua madre. I genitori avevano una faccia molto perplessa. Quando sua madre la vide disse:

- Hermione, su, vieni a salutare i nostro ospite - Hermione, leggermente diffidente, si avvicinò all'estraneo, per stringergli la mano, ma quando vi fu davanti e gli porse la sua per stringerla, l'ometto la guardò curioso, quindi lei disse soltanto:

- Salve - a disagio, si sedette sul primo dei due divani, posti uno davanti all'altro, nel piccolo salone.

- Buongiorno, signorina Granger, stavo giusto spiegando ad i suoi genitori, quello che dovrebbe fare, per raggiungere Hogwarts al meglio e fornita di tutto il necessario - rispose prontamente ed in tono gentile.

- Ah, quasi dimenticavo io sono il professor Flickwick, insegnante di incantesimi alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts - continuò.

Il signor Granger si schiarì la voce, e guardò la figlia con apprensione. - Hermione tu ne sai niente? - chiese, certo di una risposta negativa.

- In realtà, dovrei - esitò - farvi vedere una cosa - detto questo, fece una corsa verso la sua stanza, agguantò la lettera e si precipitò giù dalle scale. Con il fiato corto per la corsa Hermione portò la lettera ai suoi genitori, e, essi, dopo averla letta entrambi, la guardarono con occhi sgranati, ma con una punta di orgoglio.

Il professor Flickwick tossì - Signori, dovrei sbrigare delle altre commissioni, se volete che ritorni dopo - non riuscì a finire nemmeno la frase che subito il signor Granger lo interruppe:

- No, non si preoccupi, professore, Hermione ci sarà, ci vediamo il 1° settembre alla stazione di Kings Cross - Flitwick gli sorrise, si alzò, e prima di aprire la porta chiese:

- Ne siete sicuri? Se si, ricordate come arrivare a Diagon Alley? - dopo un cenno di assenso da parte della signora Granger ad entrambe le domande, si congedò e uscì. La donna, commossa, si precipitò ad abbracciare la figlia.

- Ho sempre saputo che c'era qualcosa di speciale in te - disse con gli occhi lucidi. Il padre le elargì un sorriso da un orecchio all'altro, pieno di soddisfazione e orgoglio, ma si limitò a dire

- Domani andiamo a comprare i libri, e fra mezz'ora scendi che è pronta la colazione.

Hermione salì le scale frastornata, e, decise, che per quel giorno, aveva studiato abbastanza, quindi tornò a dormire.

Choice~DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora