Capitolo 26

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"What's been happening in your world? What have you been up to? I heard that you fell in love or near enough."

- Non ho parole! – escalmò Zabini esterrefatto nel momento in cui vide Draco e Asteria scendere dalle scale dei rispettivi dormitori.

- Ci faremo cacciare da questa casa io ne sono sicuro, ne sono sicuro. Dovevo saperlo io che non dovevo accettare. Cancellare i vecchi pregiudizi, ma dove? Ma dove? Anzi altro che rifiutare di andare alla partita e impormi, avrei semplicemente dovuto cambiare amici non appena mi sono accorto del livello di degrado di questi. Ma tu guarda quella vestita da Tasso e quell'altro conciato come se dovesse andare ad una serata di gala. Tutto questo per andare a metterci negli spalti in mezzo a dei Grifi che ci uccideranno prima della fine della partita. Oh signore. – piagnucolò Blaise.

Draco e Asteria si guardarono e scoppiarono a ridere.

- Amico tu hai seriamente bisogno di una ragazza. – affermò il biondo dandogli una pacca sulla spalla mentre si dirigeva fuori dalla Sala Comune, seguito da Asteria e, a malincuore, da Zabini.

Arrivati al campo da quidditch Draco fu accolto dal sorriso a 457 denti di Hermione e sparì con lei. Asteria andò a posizionarsi nelle prime file e Blaise la seguì. La Serpeverde non ci mise molto a farsi notare da Fred e, una volta ottenuta la sua attenzione, sfoderò il suo miglior sorriso innocente. Ma in quell'esatto momento si sentì il fischio di inizio. Fred sfrecciò verso Harry in perfetta sincronia con suo fratello e Asteria non potè fare a meno di pensare a quanto fosse bello, con il vento che gli soffiava contro il viso e gli scompigliava i capelli, rosso quanto i suoi capelli per lo sforzo e la fatica e concentrato sul suo scopo. Era la prima volta che guardava veramente una partita di quidditch e che ascoltava la cronaca di Lee Jordan, parziale quanto esilarante. La partita volò e in men che non si dica Lee stava annunciando il risultato finale: 170 a 140 per Grifondoro perché Harry era riuscito ad afferrare il boccino. La folla intorno a lei scoppiò in un boato assordante, ma in cinque minuti tutti erano pronti per ritornare al castello.

- Tu vai, io ti raggiungo direttamente nella Sala Grande per pranzo, e intanto vedo se riesco a ritrovare Draco. – disse a Zabini, alzando la voce per sovrastare il chiacchiericcio che li circondava.

Zabini annuì evidentemente sollevato, e scomparve velocemente in mezzo alla calca. Lei si allontanò lentamente finchè non arrivò davanti agli spogliatoi dei Grifondoro. Aspettò una decina di minuti e ne approfittò per togliere parte dell'abbigliamento giallo e nero che aveva indossato nella speranza (infondata) di irritare, anche leggermente, Fred. Allo scadere dei dieci minuti, i componenti della squadra cominciarono ad uscire alla spicciolata. Quasi tutti, riconoscendola, le lanciarono un'occhiataccia, ma Fred la accolse con un sorriso caldo e Angelina e George le riservarono un'occhiata divertita ma priva di risentimento.

- Saresti potuta sembrare un'ape con tutte quelle cose nere e gialle addosso. – le disse Fred.

- Mi stai dicendo che ho un fondoschiena enorme? –

- Solo che sei una croce per tutti quelli che stai attorno. E che mordi. –

- Prima di tutto il verbo è pungere quando si parla di un'ape, e ho sempre saputo di avere un carattere un po' pungente. E poi basta che non toccate il mio miele e io non vi faccio niente. –

- E quale sarebbe il tuo miele? –

- Il cibo mi sembra ovvio. – rispose Asteria nel momento esatto in cui varcarono il portone.

- Allora andiamo a mangiare adesso? – chiese Fred.

- Prima vorrei cambiarmi. Cioè, non che stia male vestita così, ma credo che mi sentirei più a mio agio nelle mie solite vesti. –

- Che lessico forbito. –

- Già. Allora mi accompagni? –

- Immagino che sia mio dovere, dopo che hai rischiato la vita posizionandoti vestita così tra i Grifi, io rischierò la vita semplicemente perché indosso la mia faccia e oggi abbiamo vinto accompagnandoti. –

- Guarda che non siamo così barbari. –

Fred emise un verso di scherno e Asteria per tutta risposta gli diede un pugno sul braccio.

- Guarda che mi hai fatto male. –

- Ah si? Quindi devo farmi perdonare? –

- Mi sembra ovvio. –

Asteria scrollò le spalle e un sorrisino malizioso fece capolino sul suo volto. Ormai erano arrivati, e lei diede le spalle all'entrata. Lasciò che Fred si avvicinasse. E poi accadde tutto in un secondo. Asteria si sporse e gli lasciò un bacio a stampo sulle labbra. Poi sussurrò la parola per entrare nella Sala Comune e vi scomparve dentro, ma non prima di aver dato a Fred la possibilità di vedere una delle sue sopracciglia inarcate e il sorrisino malizioso ancora intatto sul volto.

Niè ho voglia di sistemare Fred, anche se questa fan fiction sta diventando su di lui più che sulla Dramione. Anyway ancora non stanno insieme quindi scialli. Uff sto facendo troppi capitoli di passaggio. Voi non avete idea, io questa storia la voglio finire, ma non la voglio finire e quindi prendo tempo. Grazie come al solito per tutti i voti, le visualizzazioni e i commenti (a questi cercherò di rispondere al più presto), senza di voi questa storia non sarebbe niente. Scusate se nello scorso capitolo non ho messo i ringraziamenti ma l'ho scritto tipo alle 2 del mattino ed ero stanca e me lo sono dimenticato bc sono stupida.

All the love xx,

Granger


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