Lo sguardo di Draco seguiva con apprensione un'ignara Hermione. Per la prima volta in vita sua era trepidante e non ne conosceva nemmeno il motivo. Voleva incontrare di nuovo la Grifondoro quella sera, perché poi non lo sapeva nemmeno lui. Semplicemente la notte prima arrivato nella sua stanza aveva deciso così. Ma aveva dovuto ferirla perché i suoi compagni di Serpeverde non dovevano sapere niente di ciò che sarebbe potuto accadere. Al di fuori di Crabbe e Goyle, nessuno degli altri era stato informato dell'incontro segreto di Hermione e Draco, anche se avevano rischiato di farsi scoprire da Pansy in ogni momento. Oltretutto, per i due energumeni aveva pensato a una scusa, che a qualunque altro sarebbe suonata stupida, ma sapeva che trattandosi di Crabbe e Goyle gli avrebbero creduto. Aveva detto loro che voleva far confessare alla Grifondoro di avere imbrogliato in un certo compito di Trasfigurazione, e aveva intimato a Crabbe, il più stupido tra i due, di andare via subito dopo averla portata da lui.
Il suo timore adesso, era che la ragazza non si presentasse all'incontro.
- Draco! - sentì esclamare dietro di lui, prima di essere raggiunto da una raggiante Pansy Parkinson. Si costrinse a trattenere un sospiro.
- Ho appena visto la Chang piangere in un angolino, che ne diresti di consolarla un po' dopo Astronomia - disse eccitata. Il ragazzo si chiese per quella che doveva la milionesima volta perché cribbio suo padre lo costringesse a frequentare quella gente. Comunque fece un finto sorriso. In ogni caso sarebbe bastato guardarlo negli occhi per capire quelle che pensava "mmh, una ragazza piange perché il suo fidanzato è morto, forza adesso andiamo a tirarle i capelli e rubiamole le caramelle, e poi, perché no, facciamole anche sciarra, così, tanto per comportarci da persone mature". In ogni caso la Parkinson sembrò non accorgersene e trotterellò dentro l'aula di Astronomia seguita da Draco, il quale, tuttavia, non era sicuro di essere pronto psicologicamente ad un ora del genere.Al termine della lezione, il Serpeverde si ritrovò più affamato e desideroso che mai di un po' di solitudine. Ma si ritrovò attorniato dalla maggior parte dei suoi compagni di Serpeverde, con i quali avrebbe dovuto mangiare, andare a lezione e torturare gente fino a sera, l'unico momento in cui avrebbe avuto un po' di libertà. Arrivarono in Sala Grande e cercarono velocemente un posto, Draco stava per prendere posto dove suo solito, fra Crabbe e Goyle, quando si sentì trascinare e venne costretto a sedersi con la Parkinson e le sue amichette petulanti.
Con sua sorpresa si accorse che non era stata Pansy a portarlo via, ma uno Zabini dallo sguardo alquanto disperato. Sentì una risata spontanea montargli in gola. Il buono umore prese il sopravvento e si sedette accanto al ragazzo.
Disgraziatamente il breve momento di serenità termino quasi immediatamente.
- Asteria, guarda, secondo te mi sta meglio questo cerchietto con il fiocco rosso o quest'altro con la caramellina? - stava infatti dicendo la Parkinson puntando i suoi occhi da carlino su un'alquanto disinteressata Asteria - Beh, in realtà ne avrei comprato anche uno a pois però mi sembra trop... Ehi ma mi stai ascoltando? -
Deducendo di no, fece per scuoterla, quando la ragazza, evidentemente uscita dal precedente stato di trance.
- mmh non so, che ne dici di provare quello che mi hai regalato, quello rosso? Ti va, si? Bene allora va a prenderlo - le rispose scocciata. La Parkinson sembrò non capire che era appena stata trattata come un cane, e, seguita da un paio di ragazze che lanciavano occhiate smorte a Zabini si avviò verso il dormitorio. Non appena scomparvero dalla loro vista Draco scoppiò in una risata liberatoria, seguito a ruota da Asteria e Zabini.
- Non so come ringraziarti - disse alla ragazza. Lei si limitò a fare spallucce.
- Non l'ho mica fatto per te, sai anche a me quelle oche danno parecchio fastidio... - rispose. Si accorse qualche secondo dopo che Draco la guardava leggermente offeso, quindi rise di nuovo, contagiando gli altri due.
- Temo di non avere ancora avuto l'onore di fare la tua conoscenza, piacere Draco Mafoy - le disse il biondo, porgendole la mano.
Asteria non poté impedirsi di fare un verso di scherno.
- Per le mutande di Merlino! Draco Malfoy, il principe Serpeverde vuole fare la conoscenza di una semplice ragazza come me?- e, detto questo finse di svenire.
- Non farci caso Draco, ti presento Asteria Greengrass, - si intromise Zabini - per il futuro, se tra voi dovesse nascere un'improbabile amicizia, non litigare con lei, non sfidarla mai, non avere la presunzione di poter essere migliore di lei, non cercare mai di darle ordini, non fartela mai come nemica, non contraddirla, non la guardare se è nervosa... -
- Okay, okay ho capito il punto, anche se inizio a pensare che avresti fatto prima a dirmi quello che potevo fare - lo interruppe Draco. Zabini stava per ribattere, quando un'alquanto furiosa Pansy Parkinson parlò al posto suo.
- Asteria Greengrass - urlò con voce stridula.
- mmh presente? - disse l'interpellata annoiata.
- Non trovo quel cerchietto da nessuna parate - disse sempre più arrabbiata - dove lo hai messo? - continuò a denti stretti, scandendo bene ogni parola.
- Fammi pensare - rispose Asteria, con finta aria meditabonda - può darsi che l'abbia buttato? Si mi sa proprio di si. Bè lo sai, non si intonava con i miei occhi, proprio no, d'altronde, lo sai, rosso e verde sono una buona accoppiata solo a Natale. - affermò - Piuttosto dimmi, quanta concentrazione ti ci è voluta per pronunciare quelle parole con la giusta intonazione? - chiese con aria interessata. La Parkinson furente, non sapendo cosa risponderle, poté solo sedersi e rimandare ad un secondo momento la sua vendetta. Il resto del pranzo trascorse tra discorsi tremendamente noiosi, occhiate furiosi dalla Parkinson verso una disinteressata Asteria e sguardi complici e divertiti fra Draco e Zabini.
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Choice~Dramione
FanfictionSono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità.