"Tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d'ombra e di luce"
~ Lev Tolstoj
Kira's pov:
Mi alzai dal letto ancora assonnata, mi avviai giù per le scale cercando di non cadere.
«Buongiorno!»
Sussultai, di mattina non sopportavo niente e nessuno.
«Carly come fai a essere così attiva di mattina?» quasi grugnii quando vidi davanti a me un cespuglio di capelli biondi.
«E tu perché sei così scorbutica Kira? A volte sei peggio della grande madre Kali»
«Cosa c'entra ora Kali?»
La dea della morte e della distruzione. Nonché capostipite della nostra famiglia. Tutti alla nascita ricevevano un dono. Questo dono segnava dei "poteri". Ad esempio, mia sorella, Carly aveva il controllo del vento e mio fratello, Riven, controllava il fuoco.
Tutti avevano un dono. Tutti tranne me. La sfigata di turno. Sono la prima da generazioni a non avere un fottuto dono.
Però in compenso ero la migliore a combattere, sia a corpo a corpo e sia con le armi, soprattutto pistola e arco.
«Ragazze» fece la sua entrata mia mamma, Kiara.«Buongiorno mamma!» urlò allegra Carly.
«Buongiorno» borbottai andandomi a sedere al tavolo. Avevo bisogno di cibo.
«Kira, più energica» mi richiamò mia madre.
«Mamma, vai a fare in culo» e con questo presi un biscotto e mi avviai in camera per vestirmi.
Presi le prime cose che trovai nell'armadio, una maglia maniche corte nera, dei jeans, e una felpa leggera rubata a mio fratello bianca.
E non mancavano mai le converse bianche.
Andai in bagno e quando mi guardai allo specchio quasi urlai.
Chi è quel mostro?!
Avevo i capelli argento, ovviamente tinti, tutti arruffati, delle occhiaie che solo la metà bastavano, ero sul serio un mostro.
Così mi lavai e mi preparai. Truccandomi leggermente, aggiunsi del mascara intorno ai miei occhi color ambra e poi scesi le scale.
«Bu!»
Tirai un urlo talmente forte che mi venne il dubbio che tutto il vicinato mi avesse sentito.
«Riven ma sei coglione?!»
Lui scoppiò a ridere. E io quindi gli diedi una spinta giocosa. Il nostro legame era questo, stuzzicarci, ma la nostra fratellanza era la cosa più forte che ci fosse. Per me mio fratello era tutto.
«Ragazzi dai andiamo!» ci richiamò Carly, lei era la più piccola, ma faceva da "mamma" a noi due, quando la nostra vera madre era troppo impegnata.
«Riven, Carly, ricordatevi di non usare i poteri davanti ai normali.» ricordò nostra madre mentre io alzai gli occhi al soffitto.
«E tu, Kira, non picchiare nessuno.»
«Ehi! Non è colpa mia se sono coglioni e mi fanno incazzare!» sbuffai e poi uscii di casa.
Ma io dico, tra tutti i paesi del mondo, Shiva ci doveva proprio mandare a Savannah?! Dove ci stanno dei coglioni patentati?! Non ci poteva mandare, non so, a New York? O a berlino? No! Savannah! Fanculo. Un buco di culo in mezzo alla Georgia.
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L'altro lato della normalità
FantasyKira viene da una famiglia un po' strana. Sono discendenti di due grandi divinità maligne, ognuno possiede un dono, un potere, tranne la nostra protagonista. L'unica da generazioni ad essere una semplice umana. In tutto il mondo ci sono infinte cre...