Donne.

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Questo non è un capitolo che ci sarebbe dovuto essere, ci ho sperato fino alla fine di non scriverlo, ma purtroppo da questo mondo non possiamo "pretendere" troppo.

Ma evidentemente essere donne, in questo mondo, è uno sbaglio e una paura.

In questo capitolo racconterò la storia di tutte le ragazze di L'altro lato della normalità che hanno subito molestie, violazioni, e di tutte le volte che un uomo non ha saputo ascoltare e capire un "no" di una donna.

Ci potrebbero essere spoiler, ma tanto prima o poi si sarebbe scoperto tutto.

Dopo questo capitolo la storia procederà normalmente. Saranno flashback, quindi non è nel momento cronologico in cui avviene la storia.

E alcuni Pov (i primi quattro per intenderci) non sono fondamentali per la storia poiché sono esempi di cose che, purtroppo, accadono a tutte noi donne almeno una volta nella vita.

In questo capitolo si tratteranno argomenti delicati, sono tenuta a dirvelo: se non ve la sentite di leggerlo, non leggetelo. Non è indispensabile alla storia poiché è un capitolo extra.

Vi lascio alla lettura.

🩷

"Siamo state amate e odiate,
adorate e rinnegate,
baciate e uccise,
solo perché donne"

~Alda Merini.

👠👠👠

"Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.
Se non ti dico che vengo a cena.
Se domani, il taxi non appare.
Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in una borsa nera.
Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia.

Non avere paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata.
Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata.
Mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata.

Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato, che erano i miei vestiti, l'alcol nel sangue.
Ti diranno che era giusto, che ero da sola.
Che il mio ex psicopatico avesse delle ragioni, che ero infedele, che ero una puttana.

Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.

Lo giuro, mamma, sono morta combattendo.

Lo giuro, mia cara mamma, ho urlato forte così come volavo in alto.

Ti ricorderai di me, mamma, saprai che sono stata io a rovinarlo quando avrai di fronte tutti quelli che urleranno il mio nome.

Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.

Ma, per carità, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non limitare le tue nipoti.
Non è colpa tua, mamma, non è stata nemmeno mia.

Sono loro, saranno sempre loro.

Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno tagliato.
Combatti per loro, che possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti per urlare più forte di me.
Possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.

L'altro lato della normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora