15- Urla e sangue

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🔴⚠️ATTENZIONE⚠️🔴

Vi prego di leggere ciò.
In questo capitolo ci potrebbero essere scene che potrebbero urtare la vostra sensibilità (sorry per la ripetizione). Si parla di violenza fisica e sessuale, combattimenti e linguaggio più scurrile del solito. Se questi argomenti vi potrebbero urtare vi prego di non leggere ed andare avanti. Metterò un segno d'allarme sia all'inizio che alla fine, così che abbiate la possibilità di vedere quando queste azioni inizieranno e quando invece saranno al termine.

Buona lettura e spero che il capitolo vi possa piacere❤️

(PS non mi prendo responsabilità per eventuali traumi e voglie di denunciarmi. Un kiss baby💃)

"Bisogna avere con sé il caos
per partorire una stella che danzi."

~Friedrich W. Nietzsche

Kira's Pov:

Poco prima del rapimento...

Non avrei mai immaginato che sarebbe stata proprio Klara a salvarmi. La ragazza che mi aveva fatto ricadere in una crisi e che vidi scopare con Keelan, ora era davanti a me che tramite uno scudo d'acqua stava neutralizzando i colpi di un oscuro dinnanzi a noi.

Io ero a terra ferita ad una gamba. Gli artigli del mostro che stava fermando Klara erano gli stessi che mi avevano procurato dei tagli che andavano dalla vita al ginocchio. Mi ero tolta la felpa per girarla intorno al mio arto in modo da fermare il flusso di sangue.

All'improvviso ci fu un suono assordante e vidi il corpo di Klara volare a metri di distanza.
Subito mi allarmai, avvicinandomi mentre strisciavo a terra, impossibilitata dall'alzarmi.

«Cazzo stai bene?» Le controllai il viso, accertandomi della sua situazione fisica.

La vidi annuire e poi un'ombra saettò vicino a noi. Mi voltai vedendo il ragazzo di prima, quello soprannominato dalla sottoscritta come Gesù, che mandava a KO l'oscuro.

Dopo aver appurato che l'oscuro fosse fuori uso, il ragazzo si avvicinò a me e alla mia compagna immobile a terra.

«Klara sono io, dimmi che stai bene ti prego.» le accarezzò dolcemente la guancia, sussurrandole parole che io non riuscii a comprendere.

«Certo che sto bene Klaus, tranquillo che la tua cugina preferita non ti abbandona così facilmente.» sbuffò una risata per poi bloccarsi subito, evidentemente provava dei dolori troppo forti.

«Sei la mia cugina preferita perché sei l'unica che ho.» Klaus -ecco come si chiamava- rise leggermente per poi sollevarla in braccio, facendole passare una mano sotto le ginocchia e l'altra sotto la schiena.

Mi spiegò che l'avrebbe portata all'infermieria del centro, e si incamminò, lasciandomi definitivamente da sola.

Dovevo trovare il resto dei ragazzi, almeno uno, sia per accertarmi che stessero bene sia perché non volevo rimanere in solitudine contro dei mostri che uccidevano chiunque avessero davanti.

Feci un passo dolorante a causa della ferita alla gamba, quando vidi una scintilla a terra, mi avvicinai incuriosita e notai che era un telefono che stava riflettendo la luce del sole tramite lo schermo. Lo presi tra le mani e provai ad accenderlo, lo schermo si illuminò mostrando la foto di Klara che sorrideva, con dietro il mare e il tramonto.

L'altro lato della normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora