2- Gabbia di matti

641 27 85
                                    

"Non sempre le nuvole offuscano il cielo: a volte lo illuminano"

~ Elsa Morante.

Kira's pov:

Finalmente le lezioni della mattina erano finite, non capisco perché il primo giorno dobbiamo finire alle tre. Uff.

Comunque mancava ancora un'ora di lezioni, ma prima... si mangia.

Mi sedetti al mio solito posto nel mio solito tavolo. Oggi stranamente il cibo sembrava commestibile. Pasta al sugo, cotoletta e insalata. Seh dai ce lo facciamo andare bene, per ora.

Perché si, questa ero io. Non avevo limiti sul fatto cibo. O non mangiavo, e si intende massimo massimo una forchettata di pasta, o mangiavo come non vedessi un piatto dal 1784.

Ora non pensate chissà cosa. Non soffro di un disturbo alimentare, e ringrazio per questo. Soffro "soltanto" di...

«KIRA» mi voltai di scatto verso la mia migliore amica che stava inseguendo mio fratello.

E mo che cazzo ha combinato sto babbuino?

La guardai confusa. «TUO FRATELLO MI HA PRESO IL TELEFONO» sembrava una foca per quanto sbracciava. Ringraziamo Dio che Lizzy aveva una bella voce e quindi anche se urlava come una gallina non lo sembrava.

«RIVEN TESTA DI CARCIOFO RIDAMMI IL TELEFONO COSÌ POI TE LO SPACCO IN TESTA» tutti stavano guardando la scena divertiti.

E io mi sbellicavo dalle risate. Carly e Manuel mi raggiunsero al tavolo e guardavano sconcertati la scena di Lizzy che inseguiva Riven su una panca di un tavolo.

«Che cazzo?...» Manu non sapeva cosa dire. Era esasperato da quei due coglioni.

«Riven ha rubato il telefono a tua sorella» scrollai le spalle con ancora un ombra di sorriso in faccia. È una cosa da tutti i giorni.

«Sono due bambini» scosse la testa sbuffando una risata Carly.

«Ehi piccola donna, che mi dici di questo primo giorno?» chiesi a mia sorella mentre mi ingozzavo la bocca di pasta. Con in sottofondo ancora le urla della mia migliore amica e la risata di mio fratello maggiore.

«Bah, come al solito» scosse le spalle osservando il vassoio.

Ok è successo qualcosa.

Modalità detective Wills: on.

Lanciai un'occhiata di intesa a Manuel.
Annuimmo allo stesso momento e ci voltammo verso la piccola di casa.

«Caaarly» la richiamai.

Lei alzò lo sguardo verso di me. «Che è successo?» chiese diretto Manuel, con sguardo preoccupato.

Non avevo mai capito il rapporto tra questi due. Manu si è sempre comportato come un secondo fratello con me, potrei considerarlo anche il mio migliore amico. Sa anche i segreti di famiglia. Ma con Carly è sempre stato diverso.

Si comportava in modo iper-protettivo e la proteggeva quando non poteva farlo Riven. Mi ricordo quando l'anno scorso, il primo giorno di liceo per Carly, dei coglioni del terzo anno di allora - che ora vanno nel mio stesso anno - la presero di mira.

Le facevano effusioni, come dire, poco carine e per niente desiderate. Quando uno si avvicinò un po' troppo, Carly perse la pazienza -cosa alquanto strana da lei - e gli tirò uno schiaffo in faccia, lui non la prese molto bene e la tirò dal polso.

In quel momento io e Manuel passammo da quella parte del cortile, e potete immaginare come andò a finire. Io e Manuel in presidenza con le mani sporche del sangue di quei schifosi.

L'altro lato della normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora