25- Obbligata a non poter amare.

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"Chi sei tu, che nel buio della notte osi inciampare nei miei pensieri più profondi?"

~William Shakespeare

Kira's Pov:

Un'altra settimana si stava concludendo, ormai eravamo alla fine di Ottobre e ancora non c'era nessun segno di una possibile terza battaglia.

Non capivo se esserne contenta o no.

Giorni fa ero tornata a casa, dopo essere passata da Sarah poiché mi doveva assolutamente avvisare che fra qualche giorno ci sarebbe stata la festa di Halloween, e quando varcai la porta e vidi mia sorella e mio fratello con facce sconvolte mi preoccupai.

Carly mi spiegò che aveva sentito Lizzy e Riven litigare e che lui aveva perso il controllo.

La situazione gli stava sfuggendo di mano, perdeva l'autocontrollo per ogni minima cosa, ed era pericoloso sia per lui che per chi gli stava intorno.

Ma ora non volevo preoccuparmene, gliene avrei parlato dopo, in questo momento dovevo concentrami a truccarmi da scheletro, poiché la famosa festa di Halloween era quella sera.

Incredibile come fossimo già al 31 ottobre.
Mi sembrava ieri che mi svegliavo in un letto sconosciuto con davanti quattro ragazzi.

Sarah entrò come una furia nella stanza, osservando il mio outfit.

«Approvo.» Mi disse, venendo verso di me e prendendomi i pennelli in mano per finire il trucco.

Sarah mi aveva prestato uno dei suoi tanti vestiti di pelle, con una retina sulle spalle, alle gambe portavo dei collant trasparenti e indossavo dei stivaletti - anch'essi di pelle - neri, con un tacco da vertigini.

«Ma perchè fanno feste anche in mezzo ad una guerra?» Domandai mentre Sarah mi pitturava la guancia.

«Kira, noi siamo praticamente gli unici tra i giovani che combattono, la maggior parte sta ancora studiando o allenandosi e pochissimi vanno in battaglia prima di finire la scuola. I creatori non vogliono che gli adolescenti sentano il peso di quello che sta succedendo, così lasciano organizzare delle feste. Siamo noi che ci portiamo il peso sulle spalle.» Mi spiegò con voce dolce, mentre finiva il suo operato.

Sbuffai a quello che mi disse; com'era possibile che i creatori lasciassero fare delle feste quando la gente moriva?

Ignorai quelle domande intrusive e mi guardai allo specchio sorridendo, ero stupenda.

Ignorai la vocina in testa che mi diceva il contrario, nell'ultimo periodo la sentivo sempre meno, chissà come mai.

Poi finalmente mi soffermai sulla mia amica, osservandola.

Ovviamente indossava un vestito di pelle, ma era rosso, così come il suo rossetto e il cerchietto con le corna in testa. I capelli neri erano acconciati in morbide onde lunghe, e ai piedi indossava dei tacchi aperti, ovviamente rossi anch'essi. Infine, aveva una cintura - indovinate di che colore? - dove partiva una coda da diavolo dietro la schiena.

«Sexy.» Ammiccai ironica.

«Ovviamente.» Mi sorrise lei. «Però devo ancora dare il tocco di classe.» e detto questo illuminò gli occhi di rosso.

«Fa ridere il fatto che un vampiro si travesta da diavolo.» Scherzai, per poi uscire dalla camera e scendere le scale.

Eravamo le ultime ad arrivare al salone.

Osservai gli altri:

La mia migliore amica era truccata da clown - perfetto per lei e per il fatto che continuasse a dire di non provare niente per mio fratello - e indossava un semplice maglione largo nero e dei jeans.

L'altro lato della normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora