8- La bagascia.

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"Moriremo tutti, tutti noi; che circo! Questo da solo dovrebbe farci amare l'un l'altro, ma non è così. Siamo terrorizzati e appiattiti dalle banalità. Siamo divorati dal nulla."

~ Charles Bukowski

Kira's Pov:

I ragazzi mi avevano spiegato che avrei dovuto seguire delle lezioni e degli allenamenti per poter migliorare il mio combattimento e le mie conoscenze.

Io da brava ragazza accettai senza scenate.
Come ho detto, avrei fatto credere a loro di aver accettato tutto, affinché abbassassero la guardia e io potessi scappare e tornare a casa mia.

Se loro mi volevano là dovevo stare con i miei fratelli.

«Sei pronta?» mi venne a chiamare Jackson in stanza. Mi avevano dato una stanza nella loro casa. Ebbene si, avevo scoperto che i power rangers erano coinquilini.

Abitavano in un appartamento, di un palazzo, a doppio piano.
Quando entrai rimasi stupita della bellezza, e anche dal disordine ma sono dettagli.

L'entrata dava subito ad un enorme salone, con una vetrata che dava alla città, si vedeva tutto essendo all'ultimo piano di un palazzo. Il salone era costituito da un divano gigantesco di pelle bianca con ai lati due poltroncine, anch'esse di pelle bianca. Al centro un tavolino di vetro nero basso.
Nel muro davanti al divano si trovava una tv a plasma enorme. Mentre dietro al divano delle scale a chiocciola che portavano di sopra dove c'erano tutte le stanze.

Il mio tour continuò in cucina, una stanza adiacente al salotto. Il piano cottura con tutti i mobili era attaccato alla parete sinistra, mentre al centro si trovata un tavolo nero con sei sedie, anche quest'ultime nere.

Beh, si trattavano bene.

«Si arrivo» urlai. Mi guardai un'ultima volta allo specchio del bagno privato di camera mia. Avevo i capelli argento legati in due trecce che lasciavano i ciuffi davanti un po' liberi. Indossavo un top sportivo blu scuro e dei leggins blu anch'essi. Avevo le fasce alle mani nere e le scarpe da ginnastica.

Presi il borsone gentilmente imprestato da Jackson, la felpa e uscii dalla camera.

«Voilà!» feci una giravolta.

«Sisi sei incantevole, bellissima e bla bla bla, ma ora possiamo andare» disse impaziente Tyron. Io gli feci la linguaccia per poi scendere di sotto, dove ci aspettava Andrew con il borsone.

Mi guardai intorno notando una presenza in meno. «Keelan? L'ha preso un fantasma?» domandai sinceramente disinteressata.

«È già in palestra. Odia allenarsi con i novellini e inizia sempre l'allenamento prima.» mi spiegò Jax mente si passava una mano tra i ricci corti e castani.

Io feci un verso di apprensione e poi seguii il biondo e il rosso fuori casa.

Che accoppiata: il biondo e il rosso. Mi piace. Parlai da sola mentre andavamo in ascensore per uscire dal palazzo.

«Attenta!» urlò una ragazza e io mi voltai verso la fonte del grido, ma prima di connettere il cervello fui travolta da un qualcosa che pesava abbastanza.

Aprii gli occhi che avevo chiuso per l'impatto e incontrai due iridi grigi.

«Potresti levarti dai coglioni grazie. Stai schiacciando colei che ti parerà il culo dagli oscuri.» riccioli d'oro prese di peso il ragazzo dagli occhi d'argento per togliermelo da dosso e Andrew mi tese una mano per aiutarmi ad alzarmi.

Mi passai le mani sui pantaloni per togliere la sporcizia e poi osservai il ragazzo che mi aveva investito come un tir.

Aveva i capelli castani lunghi fino alle spalle ma il ciuffo era legato in un codino. Okey lui di sicuro assomigliava di più a Loki di Keelan, ma ormai Keelan per me era Loki, e Loki rimaneva. Lo sconosciuto lo chiamerò... Gesù. Si, mi piace.

L'altro lato della normalitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora