Capitolo 50

225 7 2
                                    

Alaska, un mese dopo.

Fisso il soffitto, mentre cerco di riprendere fiato. Dafne è ancora nuda tra le mie braccia, il viso posato sul mio petto, una gamba che avvolge il mio polpaccio, le dita che si muovono distratte sui miei addominali. La sua cascata dorata è sparsa un po' ovunque, infestando con il suo profumo tutta l'aria intorno a me. Tra le carezze e il suo odore, non credo che Dafne riuscirà ad uscire tanto presto da questa stanza.

Quasi mi avesse letto nel pensiero, solleva lo sguardo sul mio viso, mentre un sorriso malizioso prende forma sul suo volto.

«Ho promesso a Nessie e Didy che saremmo andate in centro insieme.»

Io la guardo con gli occhi da cucciolo bastonato e rafforzo la stretta delle mie braccia. Lei ridacchia divertita dal mio comportamento.

«Se mi liberi ora, stasera sarò tutta tua. Nessuna, NESSUNA distrazione.» Le ultime parole arrivano in un soffio che lambisce le mie labbra. 

La sua bocca mi richiama come una sirena attrae i marinai in mare. Le sue curve sinuose, sussurrano promesse. La distanza tra di noi si riduce sempre più, fino a quando riusciamo a connettere le nostre labbra.

Lei prima sorpresa, poi decisamente entusiasta, segue i miei movimenti, sconvolgendo tutti i miei sensi.

«Dovremmo proprio andare.» Mentre lo dice però, mi avvolge il bacino con le sue gambe affusolate. Le mie mani finiscono prima sulle natiche, per poi scendere su tutta la loro lunghezza. A lei sfugge un sospiro, ma a breve riuscirò a trasformarlo in un gemito.

E così, mi prendo un'anteprima di ciò che mi ha promesso per la serata.

***

«Non so se avete notato, ma Dafne è costantemente e scandalosamente in ritardo.» Ghigna divertita Nessie. 

Io arrossisco e sorrido altrove, mi fingo il ritratto dell'indifferenza.

Le ragazze però, non credono alla mia performance. Non so se è sempre stato così, o se è perché adesso mi conoscono anche troppo bene, ma mi rendo conto di essere una pessima attrice.

Le ragazze continuano a stuzzicarmi mentre ci avviciniamo alla macchina, per tornare verso casa. Il sole colora il cielo con colori caldi e una brezza leggera ci accarezza la pelle. Tutte insieme sospiriamo per la sensazione di benessere.

Mentre Nessie guida l'auto di Jake, alziamo la radio al massimo per cantare insieme le hit del momento, che passano alla radio in sequenza. Sempre le stesse, come un disco rotto. A noi però, poco importa. Abbassiamo i finestrini, alziamo le braccia al cielo e cantiamo a squarciagola i testi che conosciamo a memoria. Con gli occhiali da sole, il giacchetto di jeans e i capelli al vento, sembriamo uscite da un film.

Ci divertiamo ad ascoltare anche gli scherzi telefonici che trasmettono ai programmi radio. Alcuni sono esilaranti, portano le loro povere vittime all'esasperazione e, a volte, convincerli che niente di tutto ciò che hanno sentito è vero è un'impresa assurda. 

Così ci accordiamo per farne uno a Josh, anche solo per farlo sorridere.

«Merita di farsi una bella risata.» Sussurra con dolcezza Didi dai sedili posteriori. 

Siamo tutte preoccupate per lui. Da quando abbiamo visto Embry al bar il mese scorso, Josh ha disertato tutte le uscite di gruppo. Ogni tanto esce con noi ragazze, ma se per puro caso vede i ragazzi avvicinarsi inaspettatamente, si volatizza più velocemente di un vampiro. La situazione sta diventando insostenibile, per noi Josh è un buon amico, e non poterlo frequentare liberamente mi fa solo innervosire.

«So che a voi non interessa, ma nemmeno Embry se la passa bene.» Nessie è la più imparziale tra noi. Conosce anche il lupo da molto tempo, per cui riesce a leggere i suoi pensieri nelle sue azioni molto meglio di noi. So che forse si è pentito delle sue parole, e che forse i suoi sentimenti sono più complessi di quanto voglia far credere, ma le parole hanno un peso, sempre. 

«I lupi hanno un po' il gene del super uomo.» Commenta con una punta di acidità Didi.

«CHE INTENDI DIRE?!» Eccola Nessie, che parte in quarta. Mai toccare i suoi amati lupi. 

Io mi godo il paesaggio lungo la statale, mentre lascio la conversazione a loro.

«Non voglio dire che sono snob o ostentano manie di grandezza. A volte, però, la consapevolezza dell'incarico di cui sono investiti, un ruolo di protettori nei confronti dell'umanità, li rendono un pochino supponenti. Soprattutto nei confronti degli umani.» Didi calibra bene le parole e cerca di trasmettere onestà con il suo pensiero.

Nessie sembra offesa dalle parole di mia cugina, ma non replica. Forse perché sa che, in fondo, non ha tutti i torti.

«Oh insomma, loro sanno sempre cosa è meglio fare, loro devono decidere come agire.» Didi continua il suo discorso scendendo dalla macchina e percorrendo il vialetto.

«Didi, ti spiace se riprendiamo domani?» Chiedo furbamente.

Lei si volta maliziosa verso di me.

«Perché?! Tu e Seth vi rinchiudete di nuovo in camera? Non ti è bastato prima di uscire?!» Ghigna malefica.

Io le faccio una linguaccia buffissima e corro dietro di lei a prenderla. Lei scappa veloce e così, ci inoltriamo nel bosco.

«Non mi prenderai mai Dafne! La tua è una battaglia persa.» Mi schernisce Didi, ed io aumento la velocità per avvicinarmi ancora di più a lei.

Con un elegante balzo le salto addosso e ci rotoliamo nella terra come cuccioli selvatici. Non mi sono mai sentita così spensierata.

Io e lei, in un mondo che può finalmente darci tutto ciò che desideriamo, in cui coltivare le nostre passioni e ambizioni.  

Un mondo in cui poter essere noi stesse. Un mondo in cui poter, finalmente, STARE ALLA LUCE DEL SOLE, SEMPRE.

«Ben trovate, bambine.» 

Il suono di quella voce, che di notte a volte infesta ancora i miei incubi, arriva chiaro alle mie orecchie. E così, come un vaso di cristallo, la finestra di opportunità che ci si era aperta sul mondo va in frantumi.

Didi mi fissa con occhi sgranati, incapace di muoversi, incapace di respirare. Io la guardo e la stringo a me impercettibilmente per darle forza. Mi tiro su e porgo una mano a mia cugina, ma una volta in piedi non la lasciamo. La stretta si rafforza e, alla fine, mi volto verso il mio passato.

Vedo gli occhi rossi di Aro Volturi che mi fissano. Bruciano offesi per l'abbandono e il tradimento. La sua tunica mi sembra fuori moda ora che ho vissuto fuori dalle mura di Volterra. Tutto di lui è finto, innaturale. Ora lo vedo più che mai. 

«Finalmente, ci ritroviamo.»

--- fine ---

Commento dell'autrice:

Ehy G&Gs 🌹!!

Colpo di scena, direi!

Aro Volturi è tornato e sorprende le nostre ragazze.

Cosa potranno fare ora Didi e Dafne? Gli altri verranno in loro soccorso? Aro sarà solo o sarà venuto con un seguito? E, cosa più importante, come ha fatto a trovarle?

Aggiornerò presto, voi lasciate una stellina e dei commenti se vi va!

Grazie a tutt*

Parolealvento26

Sunrise: l'alba di un nuovo inizio.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora