Scene da un matrimonio 30

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Claudio

Finalmente è arrivato il giorno del matrimonio... ed era una baraonda fino ad ieri... perché se ne sono andate tutte a Sacrofano... lasciandomi solo con  la peste... hanno detto che la sera prima gli sposi non devono dormire insieme... è la tradizione... ma che cavolo di tradizione, se abbiamo dormito insieme fino ad ieri? Che conviviamo? Mah! Valle a capire... comunque noi due non ci impieghiamo niente a prepararci... Alexander per una volta non fa la peste giocando con l' acqua in bagno, ha capito l' importanza della situazione... indovinate alla fine dove ci sposiamo? Nella chiesa di Sacrofano, lei ci teneva tanto... ed anche Amalia.. e poi il locale dove pranzeremo si trova a metà strada tra Roma e Sacrofano. Ed indovinate come ci arriveremo lì? Sempre perché a me non mi va soprattutto oggi con sto caldo di farmi un' ora di auto? Col teletrasporto... ma stavolta non sarà Alice a portarci, impegnata a viversi gli ultimi momenti da nubile... ma il mio caro figlioletto.. che ha tutti i poteri della madre all' ennesima potenza, già da questa tenera età... teletrasporto con tutta l' auto... per fingere che siamo arrivati in auto... visto che sono tutti lì... anche i genitori di Alice e Marco.. mentre Lara e gli altri amichetti, compresa Silvia staranno già in auto verso Sacrofano... ieri volevano fare l' addio al nubilato, ma hanno dovuto annullare tutto perché sono arrivati i genitori di Alice in un ritardo pazzesco... dovuto al traffico... meglio così... chissà che avrebbero combinato... pure i miei amici volevano portarmi a fare bisbocce nell' ultima notte da celibe... ma io avendo la peste non potevo lasciarlo solo a casa, né tantomeno portarmelo appresso in locale, per cui hanno dovuto desistere... meglio, mi avrebbero fatto ubriacare... li conosco bene... e comunque verranno al matrimonio... gli ho detto di fare i bravi, che a parte Amalia e le zie di Diego nessuno sa niente della nostra vera natura.  Aspetto la telefonata di Alice che mi dica di andare, prima di avviarsi in chiesa... non è lontana da casa sua... io la dovrò aspettare all' altare...

Papà ci possiamo avviare...

Mi dice una vocina nella testa... naturalmente è Alexander.

Ma perché mi parli così?

E mi dici sempre che con la voce non mi capisci...

Vero... che testa... ma come fai a saperlo?

Semplice... li vedo...

Ma và..

Driiin mi suona il telefono... è Alice che brevemente mi comunica di avviarmi... guardo sorpreso il piccolo che ha un ghigno malefico... somigliante al mio... non ci posso credere... vede così lontano?

Te l' avevo detto io...

Mi dice... ed io alzo una mano...

Non parlare così a tuo padre...

Lui sospira ed esclama...

Andiamo?

Ma che modi...

Guarda che io vedo non solo il presente, ma anche il futuro...

Azz... e che mi vuoi dire? Che vedi nel futuro?

Eh no... non te lo dico, non c' è divertimento... e poi mamma ha detto che non lo devo dire...

Questo altro che peste... è un mostro... comunque in un battito di ciglia, ci trasporta in un attimo in chiesa... con la macchina fuori, non c' è stato neanche bisogno di salirci dentro... dentro non c' è nessuno, sono tutti fuori, nonostante il sole... abbiamo fatto presto, si affaccia il sacerdote... stupefatto...

Ma da dove siete entrati?

Da lì... per non farmi vedere dagli invitati...

Indicando una porta laterale.. per fortuna ci crede.. Alexander si siede posando il cuscino con le fedi sulla panca... nel frattempo entrano tutti... Amalia si avvicina facendoci l' occhiolino..

Dall'allieva... un dottore particolare.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora