Decido di non fare assolutamente niente, sono consapevole di essere pericoloso, in ogni senso e potrei farle male... molto male.. lei è sensibile ed affettuosa... e non posso risolvere tutto cancellando i ricordi dalla sua memoria dopo esserci stato insieme, non sono str...o ed insensibile fino a questo punto. Anche se una parte di me la pensa cosi, l 'altra continua ad essere irrimediabilmente attratto da lei, non solo fisicamente, ma anche mentalmente... anche se fondamentale resta timida... parla, dopo quasi un anno si è sciolta e non ha più tanto imbarazzo con me, visto che non ho resistito e la porto di più ai sopralluoghi e la faccio intervenire nelle autopsie e durante le lezioni... non solo per conoscerla meglio, ma per farla svegliare... Calligaris il vicequestore chiedeva sempre di lei e pure Visone, secondo me ha preso una terribile cotta per lei, ma troppo timido per osare qualcosa... e visto come lei educatamente scappa, lui non l' attira per niente. Io non sono entrato più nei suoi pensieri.. è difficile, ma mi trattengo, meglio non sapere... cosa pensa di me... di noi... no... non ci deve essere alcun noi... ma intanto mi attira come una calamita.... E pensare che la prima volta che l'ho vista sembrava una bambina, col pigiamino... direte come l'ho vista in pigiama? Semplice... colpa di un sopralluogo... morì la badante della nonna ed andai io come medico legale... lei stava lì nel cortile con la nonna che subito me la presentò visto che stava a medicina. Allora ancora non si era laureata, io le chiesi di riprendermi con la telecamera mentre controllavo la donna a terra... poi me la sono ritrovata all'internato di medicina legale... tempo dopo ho sentito che confidava ad un'amica teneramente che quel giorno aveva avuto un'illuminazione... ed aveva scelto medicina legale... le piaceva scoprire come morivano le persone, darle dignità e sciocchezze del genere... sembrava una poliziotta, ed infatti alla fine è la poliziotta che le piace fare quando ci troviamo in questura o comunque con Calligaris, perde la timidezza quando si deve immischiare nei casi... e non è lei se non risolve il mistero... coi complimenti di Visone. Come anche oggi... lei è tutta contenta, gongola in auto col vento che le smuove i capelli... è una bella giornata di sole di primavera inoltrata... e ho abbassato il tettuccio della mia decappottabile... lei ha notato che la guardo di sottecchi e ha abbassato gli occhiali con la scusa del sole... l'orario lavorativo è finito... so che generalmente viene col bus cosi le propongo di accompagnarla a casa, segretamente una parte di me vuole sapere dove abita qui a Roma, quando non è a Sacrofano, dove l'ho conosciuta.
"grazie non si deve disturbare, mi può lasciare ad una fermata, dottore."
Usiamo ancora il lei, per mantenere la distanza, fondamentale... anche con gli altri/e, non solo con lei...
"Io vado a casa , può essere che sei di strada..."
Ma proprio in quel momento le squilla il telefono...
"scusate..."
E risponde... dal tono è una sua amica... poi dice il nome... Silvia, quando stacca dice che le ha dato un appuntamento ad un bar per un aperitivo... me lo dice.. lo conosco..
"sei fortunata, è di strada.."
Ma mento spudoratamente... non è affatto di strada, ma mi spiace lasciarla in giro in attesa del bus... sono diventato sensibile? O lei che mi fa quest'effetto? Lei al telefono ha detto che è con me, perciò l'amica si fa trovare fuori dal bar, una rossa con un completo appariscente... tutto il contrario di Alice, con un aria sbarazzina e soprattutto peperina... il tempo di presentarmi e me ne vado, non posso fermarmi, non c'è posto per l'auto e forse è meglio cosi... ma non resisto a sentire quei pochi commenti che dicono, anche a distanza...
Silvia: è un figo della Madonna... se ci fossi io vicino, un giro me lo farei.
Alice: ma io non sono te.
Questo è poco, ma sicuro, meglio non sentire altro... I giorni successivi cerco di controllarmi... devo essere lucido come sono sempre stato... è difficile tenerla a distanza, non tanto per lei, che non fa niente per avvicinarmi, a parte il lavoro... non come le altre che cercano una scusa per starmi vicino... ma per me che più la vedo, più la desidero, non mi è mai capitato una cosa simile.... Sembra di sentire una sorta di elettricità quando ci incontriamo... una corrente che ci unisce, anche se è dall'altro lato della stanza... per evitare coinvolgimenti... blocco il pensiero...cioè di non leggere i suoi pensieri... più le sto lontano è meglio è per lei.... Questo desiderio potrebbe diventare pericoloso... potrei addentare quel collo candido senza riuscire a controllarmi....
Questo fino ad una sera... una di quelle che esco con dei colleghi single... a bere in un locale... manco a farlo apposta è lo stesso dove ho accompagnato Alice, è pieno di gente e c'è bella musica... chissà se c'è pure lei....mi guardo intorno invece di sentire le solite chiacchiere e la loro voglia di conquista... aspettano come sempre delle donne... arriveranno a momenti... si fanno aspettare... solita tattica.... Vedo spuntare una testa rossa... è la sua amica.... Cammina tra i tavoli... potrei seguire anche il suo profumo, ma c'è troppa gente, troppi odori.... Ma i miei occhi vedono lontano... eccola, c'è anche lei... al piano rialzato.... il cantante si ferma, va in pausa.... Ed in quel momento il mio amico mi chiama...
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Dall'allieva... un dottore particolare.
أدب الهواةQuesta storia parla di Claudio ed Alice della fiction l'allieva. Parto dall'inizio della fiction quando lei inizia la specializzazione. La differenza che qui ci sono contaminazioni di altre serie legate poco di meno che ai vampiri.... ma senza scene...