Capitolo 9: Carlotta

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11 giugno 2021
Turchia-Italia

"Come stai?" chiedo a Manuel.

"Sono nervosissimo, ho paura di fare qualche cazzata. Parto titolare, ma non so se Mancini abbia fatto la scelta più saggia" mormora titubante il ricciolino al telefono.

"Perché pensi questo?" gli domando con tranquillità, in modo da calmarlo.

"Boh...cioè...ci sono un sacco di centrocampisti migliori di me...lui ha scelto me...forse avrebbe dovuto schierare tuo fratello, non me" bisbiglia in preda ad un attacco di ansia.

"Manu, ascoltami...sia tu che mio fratello siete bravi, se il mister ha scelto te ci sarà un motivo. Tu non preoccuparti e fai del tuo meglio" lo rincuoro.

"Va bene, grazie per esserci" mi ringrazia.

"Ti ho detto che quando hai bisogno e senti di star toccando il fondo puoi chiamarmi, io ci sarò sempre" lo rassicuro nuovamente.

"Raccontami qualcosa, così stacco un po'" mi dice Manuel.

"Beh...tra poco arriverà Vian e guarderemo la partita insieme" inizio a raccontargli "In questi giorni non ho fatto granché. Sono rimasta a Cardiff quasi una settimana per la questione che ti dicevo, poi sono tornata a casa".

"Scusa se faccio il ficcanaso, ma tu hai una casa tua a Bergamo?" mi chiede curioso.

"É mia e di Matteo" rispondo.

"E perché Vian non é lí?" mi domanda perplesso.

"Vian ha una casa completamente sua. Quando mio fratello deve stare via per un lungo periodo lei non sta qui, ma torna a casa sua perché è più piccola e si trova meglio" gli spiego.

"Ma adesso ci sei tu a casa, quindi non sarebbe sola" mi fa notare.

"Dice che non trova giusto vivere a casa "mia", non ho mai capito questo discorso. A volte Vian è molto strana, ma non la giudico perché sono strana forte anche io" replico.

"Penso che nessuno sia normale. In fondo c'è qualcuno che sa cos'è la normalità? Ciascuno di noi ogni tanto è cretino, imbecille, stupido o matto. Diciamo che la persona normale è quella che mescola in misura ragionevole tutte queste componenti, questi tipi ideali. Ecco che cos'è oggi la normalità: una massa d'individui che lavora e consuma senza rimettere in discussione il paradigma dominante, alimentando il sistema che li sfrutta, li opprime e annulla il senso della loro vita" ribatte Manuel convinto.

"É l'ansia pre-partita che ti rende così saggio?" chiedo sarcasticamente.

"Tu cosa ne pensi?" mi domanda lui seriamente.

"La normalità, diceva sempre mia zia, significa ciò a cui si è abituati se qualcosa potrà non sembrare normale al momento, dopo un po' di tempo lo sarà. Diventerà normale. Essenzialmente non c'è nulla di normale, siamo noi a renderlo normale" rispondo pacatamente.

"Forse hai ragione tu. In fondo nemmeno il rapporto che abbiamo noi due è normale, eppure non c'è niente di più bello e più normale di questo" mormora con voce roca.

"Sento l'ansia che hai da qui" gli faccio notare.

"Già..." mormora con un filo di voce.

"Posso fare qualcosa per farti tranquillizzare un po'?" gli chiedo.

"Mh...non saprei...prova a dirmi qualche porcata" dice ridendo.

"Ma tu sei scemo forte" ribatto scioccata.

"Madonna scherzavo. Mi basta sentire la tua voce in realtà, non voglio che tu mi dica qualcosa in particolare" mi confessa Manuel.

"E se ti leggessi un pezzo di un libro?" propongo.

Doppietta //Manuel Locatelli//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora