Capitolo 30: Carlotta

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13 novembre 2021
Sento bussare insistentemente alla porta, mi giro sul letto e vedo che Benedetta sta dormendo profondamente. Alla fine siamo andate a Coverciano con i ragazzi e ci hanno fornito una camera per entrambe. Mi alzo dal letto, apro la porta e mi ritrovo Manuel di fronte.

"Ti prego dimmi che non sei ubriaco" lo imploro.

"Perché dovrei esserlo?" mi domanda perplesso.

"Oh...vediamo un po'...l'ultima volta che hai bussato alla porta della mia camera era notte fonda ed eri ubriaco. Ora sono le tre del mattino, ieri sera hai pareggiato una partita improntate e sei venuto a buttare giù la porta della mia camera...devo continuare?" chiedo sarcastica.

"Sai...se non fossi innamorato perso di te direi che sei una grande stronza" commenta ridendo.

"Che ci fai qui?" gli domando.

"Vestiti, voglio stare un po' con te" mi ordina lui.

Io vado a prepararmi cercando di non svegliare Benedetta, ogni tanto le lancio qualche occhiata, ma sta dormendo profondamente. Dopo essermi sistemata usciamo dall'edificio mano nella mano, non so se qualcuno può vederci, ma per ora non mi interessa. Sono troppo contenta di stare un po' con lui per preoccuparmi del resto. Quando due anime si sono trovate, si sono scoperte compatibili e complementari, hanno compreso di essere fatte l'una per l'altra, di essere, dunque, simili, si stabilisce tra loro un legame, ardente e puro, proprio come loro, un legame che inizia sulla terra e continua per sempre nei cieli. È questo l'amore che lui ispira in me, ma non glielo dico, ho paura che se ne vada se sapesse quanto sono profondi i miei sentimenti per lui.

"Dove stiamo andando?" lo interrogo curiosa.

"A fare due passi fuori" mi risponde.

"Puoi uscire da qui?" chiedo abbastanza sconvolta. Da quello che mi ha sempre raccontato Matteo i calciatori non possono prendere, partire e fare quel cazzo che vogliono in ritiro.

"Si, non siamo in carcere" ribatte divertito. Non sono certa che stia dicendo la verità, ma lo seguo lo stesso.

La luna é alta nel cielo. Ogni tanto si vedono i suoi raggi passare attraverso le foglie e illuminare piccole parti del parco dove ci siamo addentrati poco fa. Sembra quasi che gli alberi siano allegri e che nessuno li possa far diventare tristi. Probabilmente sono io ad essere felice e a vedere il mondo a colori per una volta nella mia vita e non in bianco e nero come al solito. Al centro degli alberi ci sono alcuni buchi, dove qualche animale ha creato la sua casa per l'inverno. Un po' mi fanno invidia gli animali che vanno in letargo, dormono per un sacco di tempo senza doversi preoccupare di ciò che succede all'esterno. Anche io vorrei non dovermi preoccupare di ciò che mi circonda, ma il genere umano non ha questa fortuna. Le foglie degli alberi sono quasi completamente arancioni, alcune tendono al marrone della corteccia. I pipistrelli volavano per il parco, da un lampione all'altro, attratti dalla luce, sembrano giocare a nascondino con essa. Intanto il percorso che stiamo seguendo comincia a farsi meno definito, diventando più stretto e l'erba lascia posto a qualche sasso sparso qua e là. In lontananza si vedono alcune panchine, illuminate dal chiaro di luna. Avvicinandoci sentiamo un fruscio vicino a noi; dopo poco si accorgiamo che è un gatto che sta girovagando tra i vari cespugli. Nemmeno i gatti dormono in questo posto. É piccolo, tutto bianco, con qualche chiazza rossa qua e là. Dicono che se i gatti hanno il pelo in questo modo siano femmine, ma non mi fiderei troppo delle parole del mio professore di scienze del quinto liceo. Era un uomo abbastanza particolare, che ogni tanto diceva cose assurde che mi facevano ridere. L'unica cosa che mi ha insegnato e che mi é tornata utile nella vita reale é che il caffè ti fa andare in bagno se lo bevi entro cinque minuti da quando hai finito di consumare il tuo pasto. Con la mente vago un po' nei ricordi, in particolare in quelli delle lezioni di scienze, non so perché mi stia focalizzando tanto su questo prof. Ad un tratto Manuel si ferma e si siede su una panchina, così io faccio lo stesso e mi accoccolo contro di lui.

Doppietta //Manuel Locatelli//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora