v e n t i s e i

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"Speravo davvero che non volessi quello."

ARIEL

2 giorni. Passarono letteralmente due giorni da quando io e Mattheo facemmo sesso e da quando ci parlammo.

Appena avevamo finito, lui andò fuori al balcone. Io ci rimasi male, come sempre. Ma poi caddi in un sonno profondo.

Il mattino dopo notai che lui stava dormendo fuori, sopra alla sdraio. E mi sentii un po' giù con il morale appena lo vidi lì fuori con le braccia incrociate al petto, con la testa leggermente abbassata e gli occhi chiusi, mentre il venticello fresco gli passava in mezzo ai suoi fantastici ricci.

Era lui che aveva scelto di non dormire vicino a me. È proprio per questo ci rimasi il doppio male. Dovevo capirlo che non gli interessavo amorosamente e che dovevo scacciarlo dalla mia testa.

Ma ormai era troppo tardi. Ero cotta di lui.

Poi mi preparai come un fulmine e uscii subito dalla mia stanza, dirigendomi alla caffetteria dell'hotel e presi un bel lungo sorso di caffè mentre aspettai una mezz'ora/un'ora tutta la scuola, dato che saremmo dovuti ritornare.

Io ed Hermione non ci parlammo nemmeno, mi misi seduta accanto a Cedric ma non parlai molto, mi misi le cuffie per tutta la tratta in pullman. E menomale che questa volta Mattheo non era nel mio stesso pullman.

Sbuffai e buttai per terra la penna che stavo continuando a scuotere. Stavo cercando di studiare ma era impossibile, per me.

Sentii la porta spalancarsi e vidi Madalaine, come sempre splendente e solare.

Raccolsi la penna per terra e sbuffai, mentre lei mi guardò interrogativa.

"Tutto bene?" mi domandò, e io annuii senza guardarla, per poi mettere una mano sotto al mio mento e concentrarmi.
Anche con Madalaine non ci parlavo molto, in questo periodo.

Ormai Mattheo mi aveva cambiato, mi aveva distrutto, come un'ape che pugnalava il suo pungiglione su un corpo umano, rischiando di uccidersi, di autodistruggersi..ma lo stesso consapevole del pericolo.

Io ero come lei, in qualche modo.

Ero debole sia fisicamente che mentalmente. E dovevo scacciarlo via il prima possibile, ma era così difficile che per me era una battaglia infinita tra il cuore e il cervello.

Più i giorni passavano, e più sentivo la sua mancanza, il suo sorrisetto, il suo modo di fare, la sua sigaretta/canna sempre pendenti tra le sue bellissime labbra, le sue mani costantemente in tasca..

Ma all'improvviso, mi venne un flash davanti ai miei occhi.
Mi girai con la sedia e guardai Madalaine, che si stava mettendo lo smalto sulle unghie dei piedi, un rosso fuoco acceso, come sempre.

"Mi fai paura" disse lei ridacchiando, e io la guardai con attenzione.

"Ti ricordi quel ragazzo che ti avvisava sempre dove stavo e cosa stessi facendo?" domandai mentre giocherellai la penna tra le mani.

Lei senza guardarmi continuava a passare lo smalto sulle unghie. "mhm" affermò lei, e io continuai.

"Beh.. alla fine sapresti dirmi chi è? Lo hai conosciuto?" domandai, e il suo sguardo si alzò sul mio; era un miscuglio tra stupore e perplessità.

"Perché me lo chiedi?" disse lei sempre ridacchiando, mentre chiudeva il tappo dello smalto che si stava mettendo. In qualche modo speravo che fosse proprio Mattheo. Anche se dall'altra parte del mio cervello continuava a dirmi che mi facevo pippe mentali.

Feci spallucce. "così." mentii. Lei pure mi rispose con le spallucce.

"Non ricordo." concluse lei mentre si alzava dal letto. Sembrava molto strana e misteriosa, in questo momento.

Fix me | Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora