t r e n t u n o

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"Te ne devi andare. Altrimenti giuro su Dio che ti uccido, cazzo."

ARIEL

Stranamente, questa sera tornai tardi in stanza. Sono stata tutto il giorno sui libri in biblioteca per vagare in altri orizzonti, in altre vite e dimenticare tutto quello che stavo passando.

Con i miei libri in mano attaccati al petto, passai quasi vicino alla sala comune dei Tassorosso, e stranamente, sentii urla di studenti e musica a palla. Ecco che avevano organizzato un'altra serata.

Mi guardai bene addosso, non ero vestita male. Alla fine, avevo una camicetta e una gonna verde con gli anfibi. Poteva andar bene. Dopotutto, sarei restata per qualche minuto per salutare Hermione.

Fino a quando non vidi in lontananza, vicino all'entrata, Mattheo e Cedric.

Mi fermai di botto. Un pugno andò sulla guancia sinistra di Cedric, poi uno destro. In men che non si dica un sacco di studenti che si trovavano lì fuori, li separarono.

I miei libri scivolarono dalle mie mani mentre correvo da loro. Che diavolo era successo?!

La folla si riempì sempre di più. Mattheo era furioso. Era diventato rosso in volto e cercava di liberarsi dalla stretta di alcune persone. Ma lui era più forte e in men che non si dica si trovò di nuovo addosso a Cedric.

Mi trovai in stato di shock mentre li guardai. Cedric con la mascella serrata e il sangue che gli colava dal naso, Mattheo sopra di lui che gli sferrava dei pugni uno dietro l'altro.

Improvvisamente, senza pensarci, gli andai incontro; lo presi per un braccio e lo tirai, e con l'aiuto di altre persone lo tirarono indietro.

"LA PROSSIMA VOLTA USA LE MANI, INVECE DI USARE UNA BACCHETTA DEL CAZZO!" urlò Mattheo fino a farsi bruciare la gola. I suoi lineamenti erano più stretti e le maniche della sua camicia erano arrotolate fino e sopra al bicipite, che mostravano tutte le sue vene fino alla sua mano piena di sangue.

 I suoi lineamenti erano più stretti e le maniche della sua camicia erano arrotolate fino e sopra al bicipite, che mostravano tutte le sue vene fino alla sua mano piena di sangue

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Appena gli altri e io lo aiutammo ad alzarsi, il suo sguardo si incastrò al mio, e mi iniziò a fissare affannato. Come se ci fossi solo io davanti a lui. Nessun altro.

Spezzai il contatto visivo e guardai Cedric, era distrutto in faccia. Non riuscivo neanche a descrivere quanto fosse a pezzi. Riguardai Mattheo e notai che mi stava ancora fissando, come se fossi una persona estranea per lui.

Fece un sospiro pesante e se ne andò dalla folla, e io corsi appresso a lui, fino a quando non andò dentro ad una delle tante aule che si trovavano nel corridoio.

Chiusi con forza la porta dietro di me e lui andò subito vicino alla cattedra, dando un pugno fortissimo e rimbombare tutta l'aula. Io sussultai.

Avevo un misto tra paura e rabbia.

"Cosa diavolo è successo, Mattheo?" domandai nervosamente, lui di scatto si avvicinò a me.

"Non dovresti stare qui, cazzo!" urlò e si avvicinò ancora di più a me. "Non vedi cosa cazzo sono?" ringhiò, io rimasi interdetta, il mio cuore perse un battito. Si allontanò da me e continuò ad andare avanti e indietro.

Fix me | Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora