t r e n t a s e i

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"Cazzo se era dipinta questa ragazza"

Lo guardai interdetta. Il suo angolo delle sue labbra si alzò e di conseguenza lui si alzò improvvisamente dalla poltroncina, avvicinandosi a me.

"Sei nervosa ora?" disse lui sensualmente.

"No.." dissi con una leggera risatina nervosa.

"Io penso che sia il contrario.." era arrivato davanti a me e stava appoggiando delicatamente una ciocca dietro al mio orecchio. "Vorresti replicare quello che ti ho fatto immaginare nella tua testa, Ariel?" sussurrò cautamente. I miei occhi erano fissi nelle sue labbra mentre diceva ogni singola lettera.

Ero diventata debole. Volevo soltanto che mi prendesse per i capelli e che mi scopasse. Ma il mio subconscio diceva che non era una buona soluzione. Ero letteralmente una ricercata da Voldemort e che potevo morire in un momento all'altro. E tutta la colpa era di Mattheo. Solo e soltanto sua.

Cazzo se era colpa sua.

Mi leccai le labbra nervosamente e mi allontanai da lui, dandogli le spalle. Deglutii e incrociai le braccia al petto.

Sentii Mattheo sbuffare, ma poi sentii le sue mani sui miei fianchi. Mi vennero i brividi.

I miei capelli gli solleticarono la sua faccia.

"Lo so che è colpa mia. Fammi rimediare." sussurrò al mio orecchio, sentivo che, infondo, anche con quelle parole dolci, c'era il suo modo arrogante.

Ero a un passo da farmi lasciare andare, ma dall'altro continuavo a pensare che non era più giusto tutto ciò.

Mi allontanai di nuovo da lui e andai verso la porta. Era silenzio per entrambi quando chiusi la porta della stanza.

MATTHEO

Questa ragazza mi faceva uscire pazzo, letteralmente.

Dio cosa le farei. Quelle labbra carnose e quei occhioni che mi fissa mentre le dico cose sporche, sapevo che le faceva effetto e che le piaceva. Ma forse questa volta non era la volta buona.

Alzai gli occhi al cielo e presi di nuovo il whisky che praticamente stavo finendo. Non me ne fregava un cazzo di cosa stava facendo ora e dove stava andando. Continuavo a bere seduto con i gomiti sul letto a fissare il vuoto più totale.

Era passata mezz'ora e ancora doveva farsi viva. Erano le 5 del mattino e ancora il sole doveva sorgere.

Stavo per incazzarmi, e non andava bene. Presi la mia canna e me l'accesi mentre giravo per la stanza a pensare a quanto fosse scopabile quella ragazza e quanto mio padre fosse uno stronzo.

"Dio.." sbuffai e decisi di uscire fuori al motel. Era vuoto e ancora buio. La strega non ha paura di girare a quest'ora?

Controllai comunque per sicurezza tutto il motel, fino a quando non trovai una scala che portava sul tetto delle stanze.

Eccola lí.

Seduta mentre fissava il cielo cupo.

Alzai il mio petto ed emisi un respiro profondo mentre andai verso di lei e continuai a fumare la mia canna. Lei continuava a guardare dritto a se' e io mi sedetti vicino a lei. Non sapevo cosa stavo facendo, ma sapevo solo che era l'effetto della canna.

Fix me | Mattheo RiddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora