«Ora che finiamo di mangiare, preparati così andiamo all'IPM, ok?» la voce di mia madre mi riporta alla realtà.
L'argomento su mio padre per ora è stato accantonato e preferisco così. Non mi fa piacere parlarne troppo, né a me né a mia mamma.
Non perché vogliamo dimenticarlo, anzi, il suo ricordo è sempre con noi, ma ci fa troppo male.
Anche se penso che ogni tanto possa farci bene parlarne e ricordarlo insieme, ma temo che nessuna delle due ne abbia il coraggio.
«In realtà oggi preferisco restare a casa» le comunico con sguardo serio.
«Perché?» mi guarda stranita.
«Così, non mi va di uscire» scrollo le spalle.
«Allora non vado neanch'io, resto con te» dice decisa.
«Ma no mamma, non preoccuparti, vai» cerco di avere un tono convincente.
Apprezzo la sua premura e il fatto che sia pronta a non andare a lavoro per restare con me ma non ce ne bisogno. Inoltre non mi dispiace l'idea di stare un po' da sola.
Infatti dopo aver rassicurato mia mamma diverse volte sul fatto che stavo bene, che non aveva niente di cui preoccuparsi e che poteva andare via senza problemi, sono riuscita a convincerla ad andare a lavoro.
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Mia mamma mi ha chiamato più volte nel corso della giornata per chiedermi come stavo.
È bello avere qualcuno che si preoccupa per te.
Mi sento fortunata ad averla è l'unica persona importante della mia vita.
Ho altri familiari ai quali voglio bene ma restano più che altro un ricordo d'infanzia.
Mia madre non è cresciuta in una famiglia serena. Non aveva un bel rapporto con sua mamma motivo per cui si è sempre impegnata al massimo per costruirne uno bello con me e devo dire che ci è riuscita benissimo.
Suo padre invece si trovava in carcere e il motivo era sconosciuto anche a lei. Pertanto non l'ha mai vissuto quotidianamente anche se mi ha raccontato che ha vissuto dei momenti felici con lui quando riceveva dei permessi e potevano passare del tempo insieme.
A volte penso che forse è per questo che ha deciso di intraprendere questo percorso lavorativo dato che questo ambiente in qualche modo l'ha sempre toccata da vicino.
Alla fine purtroppo suo padre è morto in una rissa avvenuta in carcere quando lei aveva da poco raggiunto la maggiore età.
Lei inoltre è figlia unica quindi il resto dei miei parenti provengono tutti dalla famiglia di mio padre ma mia madre non è mai stata particolarmente ben vista da loro e non ne capisco il motivo dato che mia madre è una bravissima persona.
Ora che mi sono trasferita non li vedo più come prima e già dalla morte di mio padre i rapporti si sono un po' affievoliti visto che non c'era mai stata molta sintonia tra loro e mia madre.
Quindi siamo rimaste da sole e non nego che a volte mi dispiace, specialmente durante le feste magari dove la solitudine si fa sentire un po' di più.
Ma poi penso che anche se siamo solo in due, il bene che ci lega vale per mille persone e forse va bene anche così.
A soffrire di più la solitudine è lei.
Dopo mio padre non ha avuto più nessun altra storia. È stato il suo grande amore anche se erano molto diversi, erano l'uno l'opposto dell'altro e si completavano così.
Mi dispiace pensarlo perché mio padre occuperà sempre un posto insostituibile, ma spero che prima o poi mia mamma trovi qualcuno che possa amarla come merita e che la faccia innamorare facendole ritrovare un po' di quella spensieratezza che non prova da tanto.
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𝐅𝐨𝐥𝐥𝐢𝐚 𝐝'𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 || 𝐂𝐢𝐫𝐨 𝐑𝐢𝐜𝐜𝐢.
Fanfiction«Qual è stata la pazzia d'amore più grande che tu abbia mai fatto?» «Quella che farò a breve» -Storia ispirata alla celebre serie tv italiana "Mare Fuori". Attenzione: per leggere la storia non è necessario aver visto la serie e/o conoscere le din...