Dall'inizio

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Ero diverso.Lo ero sempre stato.Ma sperai in tutti i modi che non fosse così.Mio padre lo diceva sempre "è una femminuccia,lo scambiano per femmina."Volevo renderlo fiero di me era diventato questo il mio obbiettivo.

Era la sera prima del mio primo giorno delle elementari.Ero felice e in ansia allo stesso tempo.Mi stavo preparando lo zaino quando all'improvviso sentii alzare la voce a tavola.
Io avevo cenato prima. Capii subito che stavano litigando per qualcosa.Non me ne preoccupai ormai sfortunatamente me ne ero abituato.Ma volli ascoltare lo stesso.
Uscii cautamente dalla porta di camera mia senza scarpe e piano piano mi incamminai verso la fine del corridoio . Arrivato a destinazione sporsi la testa per vedere cosa stesse succedendo.Ero magrolino perciò sarebbe stato facile nascondermi.Femminuccia.
"Insomma domani non andrà per nulla bene ritornerà a casa piangendo come una bambina"Stavano parlando di me? "Smettila non sottovalutarlo."disse mio fratello Johnatan.
"Dico solo che lo prenderanno tutti in giro.Insomma guardalo è palesemente un finocchio"
Finocchio, che significa?Avrei voluto farmi vedere per ricevere spiegazioni.Non capivo.
Sobbalzai. Mio fratello aveva sbattuto i pugni sul tavolo arrabbiato. "FINISCILA!Non ce la faccio più!Trovi sempre un modo per disprezzarlo!È tuo figlio e dovresti trattarlo da tale.Trovi sempre un modo per metterlo a disagio!" Si sfogò John. Stavano parlando di me quindi..? "Io non lo metto a disagio gli dico solo come deve comportarsi per essere un uomo come me."Disse con poca pazienza Lonnie. "Ma non hai mai pensato che non voglia essere un uomo come te?!NESSUNO VUOLE ESSERE COME TE!" Sobbalzai di nuovo.Stavolta però era stato più forte il rumore dei pugni sul tavolo.Si era alzato anche papà. "Non osare rivolgerti così a tuo padre!Io non lo metto a disagio!" disse in modo da sembrare sincero.
"No infatti è lui che mette a disagio te!È per questo che lo tratti così!" "COSÌ COME?"
"COME UNA FEMMINA!" Si zittirono un attimo.Io avevo gli occhi lucidi e la vista appannata.Sì ero abituato a vederli litigare ma mai su di me...
Poi John riprese "Tutte le sue insicurezze sono a causa tua." Papà non ribattè.Prese una birra dal frigo e spalancò la porta."Io vado a fare una passeggiata."
                                                                          *
Eravamo in un negozio di vestiti a cercare dei pantaloni. "Papà guarda!" dissi. "Guarda che belli questi pantaloni!Posso provarli?"Li presi per farglieli vedere bene ma me li strappò con violenza dalle mani e li rimise al suo posto.Mi fulminò con lo sguardo.Non capivo. Poi mi spinse fino agli spogliatoi . Stavo per piangere,avevo solo 4 anni ed ero molto sensibile,ma lui mi tirò uno schiaffo. "Non devi mai mostrare le tue emozioni agli altri.MAI!Capito?"
"S-sì..."risposi,cercando di non cedere." "Ora prova i pantaloni".
Uscì dallo spogliatoio e dissi a papà che andavano bene.Perciò lui andò in cassa a pagare
ed io approfittai per dare un ultima occhiata ai pantaloni.Vidi una signora che li afferrò e li mostrò a sua figlia qualche anno più grande di me. "Ti piacciono?" le chiese la signora e lei rispose "Sì sono bellissimi!" Sparirono e guardai in alto. C'era un cartellone con delle modelle che indossavano lo stesso pantalone che volevo io.Femminuccia.
                                                                           *
John rimase per un po' con lo sguardo basso poi incrociò il mio sguardo . Mi rifugiai subito nella mia camera.Non mostrare agli altri le tue emozioni.MAI!
Mi nascosi sotto le lenzuola fin quando qualcuno non mi scoprì.
"Non temere andrà tutto bene."disse John fiducioso.

Angolino autrice
Allora...Lo so fa schifo ho già il secondo capitolo però non so ancora se aggiungere qualcosa o meno quindi per ora pubblico il primo.È la mia prima storia quindi non è granché e ho cercato di essere il meno noiosa possibile.Se trovate qualche errore grammaticale o avete altre idee ditemelo.E niente alla prossima!

do you love me? ~bylerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora